Introduzione/scopo dello studio: la dieta senza glutine (GFD) costituisce ad oggi il trattamento cardine di gluten related disorders (celiachia, allergia al grano, sensibilità al glutine non celiaca) ed è spesso caratterizzata da limitazioni nutrizionali e/o sociali. Lo studio considera pazienti con tali patologie e lo scopo è valutarne gli apporti nutrizionali a T0 e T1, l’adesione alla dieta mediterranea e la gestione della GFD in termini di impatto psicologico, convivialità e consumo di prodotti dietetici specifici. Materiali e metodi: lo studio ha previsto un diario alimentare quali/quantitativo di 5 giorni, questionario PREDIMED, indagine su prodotti GF e socialità. Risultati: sono stati osservati 33 pazienti, 26 femmine e 7 maschi, 11 affetti da WA (3 M 8 F), 5 da CD (2 M 3 F) e 17 NCGS (2 M 15 F). Nella quasi totalità dei casi l’apporto energetico, glucidi e fibre è scarso, mentre quello proteico è maggiormente adeguato rispetto ai fabbisogni del singolo (69% T0, 60% T1); il 100% non soddisfa il fabbisogno di calcio. Prevale una media aderenza al modello mediterraneo con punteggio di 6. Seguire la GFD risulta da abbastanza a molto difficile per 80% dei pazienti: il 90% trova difficoltà a partecipare ad eventi sociali e l’85% a reperire alternative GF in viaggio. Discussioni/conclusioni: dalla nostra casistica emerge come le patologie che beneficiano di GFD siano più diffuse nella popolazione femminile, specie la NCGS, e come seguire la GFD possa impattare sugli apporti nutrizionali nonché sulla qualità di vita. Ulteriori studi saranno necessari per confermare tali dati preliminari e valutare inoltre gli aspetti psicosociali.
Celiachia, allergia al grano, sensibilità al glutine non celiaca: la valutazione nutrizionale nella dieta di esclusione del glutine
DAL BELLO, ALESSIA
2021/2022
Abstract
Introduzione/scopo dello studio: la dieta senza glutine (GFD) costituisce ad oggi il trattamento cardine di gluten related disorders (celiachia, allergia al grano, sensibilità al glutine non celiaca) ed è spesso caratterizzata da limitazioni nutrizionali e/o sociali. Lo studio considera pazienti con tali patologie e lo scopo è valutarne gli apporti nutrizionali a T0 e T1, l’adesione alla dieta mediterranea e la gestione della GFD in termini di impatto psicologico, convivialità e consumo di prodotti dietetici specifici. Materiali e metodi: lo studio ha previsto un diario alimentare quali/quantitativo di 5 giorni, questionario PREDIMED, indagine su prodotti GF e socialità. Risultati: sono stati osservati 33 pazienti, 26 femmine e 7 maschi, 11 affetti da WA (3 M 8 F), 5 da CD (2 M 3 F) e 17 NCGS (2 M 15 F). Nella quasi totalità dei casi l’apporto energetico, glucidi e fibre è scarso, mentre quello proteico è maggiormente adeguato rispetto ai fabbisogni del singolo (69% T0, 60% T1); il 100% non soddisfa il fabbisogno di calcio. Prevale una media aderenza al modello mediterraneo con punteggio di 6. Seguire la GFD risulta da abbastanza a molto difficile per 80% dei pazienti: il 90% trova difficoltà a partecipare ad eventi sociali e l’85% a reperire alternative GF in viaggio. Discussioni/conclusioni: dalla nostra casistica emerge come le patologie che beneficiano di GFD siano più diffuse nella popolazione femminile, specie la NCGS, e come seguire la GFD possa impattare sugli apporti nutrizionali nonché sulla qualità di vita. Ulteriori studi saranno necessari per confermare tali dati preliminari e valutare inoltre gli aspetti psicosociali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/39908