Introduzione e scopo dello studio: le cardiopatie congenite (CHD) sono tra le più comuni malformazioni congenite in età neonatale e spesso richiedono un intervento chirurgico. La maggior parte dei neonati con CHD nasce con un peso normale e tende poi a sviluppare malnutrizione e scarsa crescita, condizioni che impattano negativamente sugli outcomes postoperatori e sullo sviluppo neurocognitivo. Ad oggi non esiste un consenso rispetto alla gestione nutrizionale di questi pazienti e la pratica corrente varia tra i diversi istituti. È stato dimostrato che un’efficace erogazione della nutrizione impatta positivamente sugli outcomes postoperatori, per questo, è importante che in questa popolazione venga monitorata attentamente la crescita e attuati interventi nutrizionali mirati. Lo scopo è valutare il possibile impatto dello stato nutrizionale preoperatorio di bambini con cardiopatie congenite sugli outcomes postoperatori e la messa in pratica di un monitoraggio nutrizionale standardizzato precoce in pazienti con gli stessi difetti cardiaci nati presso il nostro centro. Materiale e metodi: è stata condotta un’analisi retrospettiva in pazienti con età <24 mesi, affetti da specifiche cardiopatie congenite e sottoposti ad intervento chirurgico tra il 2019 e il 2022. È stato poi sviluppato e implementato un sistema di monitoraggio nutrizionale tra marzo 2021 e settembre 2022. Attraverso teleconsulto si sono valutate la crescita e l’alimentazione di bambini nati presso il nostro centro e affetti dagli stessi difetti cardiaci per tutto il primo semestre di vita. I pazienti sono stati comparati statisticamente utilizzando il test di Wilcoxon, il Chi-Square e il test esatto di Fisher. È stata poi eseguita un’analisi di regressione logistica stimando dei modelli lineari generalizzati. La significatività statistica è stata assegnata per un p-value <0.05. Risultati e discussione: la prima analisi è stata effettuata su 43 pazienti, di cui il 23% pretermine, il 17% con un basso peso alla nascita (LBW) ed il 14% piccolo per età gestazionale (SGA). All’interno della nostra coorte, la prevalenza di malnutrizione è del 37.2%, con maggiore deterioramento in senso acuto. Sono state dimostrate associazioni significative tra valori preoperatori di albumina e di linfociti e durata di ospedalizzazione (LOS) (p=0.002 e p=0.005) e tra proteina C reattiva e durata di ventilazione meccanica postoperatoria (MV) (p=0.008). Una minore età gestazionale e un basso peso alla nascita sono associati ad una maggiore durata di ricovero (LOS) (p<0.001 e p<0.001), mentre l’essere piccolo per età gestazionale e una minore età all’intervento lo sono con la durata di supporto ventilatorio postoperatorio (MV) (p=0.002 e p=0.016). Il sistema di monitoraggio nutrizionale è durato 19 mesi. È stata monitorata la crescita e l’alimentazione di 15 neonati con CHD. Sono state effettuate 106 valutazioni nutrizionali. Quasi la metà dei pazienti (46.7%) ha richiesto la nostra assistenza, per un totale di 14 interventi nutrizionali. Il 27% è andato ad intervento chirurgico. La malnutrizione a tre mesi è del 36% e a sei mesi del 54%. A tre mesi il 60% si alimenta esclusivamente con latte materno. A sei mesi il 73% ha iniziato l’alimentazione complementare, inadeguata in varietà e cibi ricchi in ferro, confermato dalla mancata copertura dei fabbisogni raccomandati di calcio, ferro, zinco e folati. Conclusione: un’attenta valutazione della crescita e l’ottimizzazione della nutrizione sono fondamentali in questa popolazione per garantire un migliore stato preoperatorio. È importante vengano identificati e monitorati strettamente i pazienti con fattori di rischio neonatali (LBW e SGA). Il sistema di monitoraggio nutrizionale sviluppato risulta fattibile e ripetibile all’interno della nostra realtà ospedaliera e potrebbe costituire un utile strumento per migliorare lo stato nutrizionale dei nostri pazienti.

Cardiopatie congenite in età pediatrica: possibile impatto dello stato nutrizionale preoperatorio sugli outcomes clinici e management nutrizionale

FILIPPI, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Introduzione e scopo dello studio: le cardiopatie congenite (CHD) sono tra le più comuni malformazioni congenite in età neonatale e spesso richiedono un intervento chirurgico. La maggior parte dei neonati con CHD nasce con un peso normale e tende poi a sviluppare malnutrizione e scarsa crescita, condizioni che impattano negativamente sugli outcomes postoperatori e sullo sviluppo neurocognitivo. Ad oggi non esiste un consenso rispetto alla gestione nutrizionale di questi pazienti e la pratica corrente varia tra i diversi istituti. È stato dimostrato che un’efficace erogazione della nutrizione impatta positivamente sugli outcomes postoperatori, per questo, è importante che in questa popolazione venga monitorata attentamente la crescita e attuati interventi nutrizionali mirati. Lo scopo è valutare il possibile impatto dello stato nutrizionale preoperatorio di bambini con cardiopatie congenite sugli outcomes postoperatori e la messa in pratica di un monitoraggio nutrizionale standardizzato precoce in pazienti con gli stessi difetti cardiaci nati presso il nostro centro. Materiale e metodi: è stata condotta un’analisi retrospettiva in pazienti con età <24 mesi, affetti da specifiche cardiopatie congenite e sottoposti ad intervento chirurgico tra il 2019 e il 2022. È stato poi sviluppato e implementato un sistema di monitoraggio nutrizionale tra marzo 2021 e settembre 2022. Attraverso teleconsulto si sono valutate la crescita e l’alimentazione di bambini nati presso il nostro centro e affetti dagli stessi difetti cardiaci per tutto il primo semestre di vita. I pazienti sono stati comparati statisticamente utilizzando il test di Wilcoxon, il Chi-Square e il test esatto di Fisher. È stata poi eseguita un’analisi di regressione logistica stimando dei modelli lineari generalizzati. La significatività statistica è stata assegnata per un p-value <0.05. Risultati e discussione: la prima analisi è stata effettuata su 43 pazienti, di cui il 23% pretermine, il 17% con un basso peso alla nascita (LBW) ed il 14% piccolo per età gestazionale (SGA). All’interno della nostra coorte, la prevalenza di malnutrizione è del 37.2%, con maggiore deterioramento in senso acuto. Sono state dimostrate associazioni significative tra valori preoperatori di albumina e di linfociti e durata di ospedalizzazione (LOS) (p=0.002 e p=0.005) e tra proteina C reattiva e durata di ventilazione meccanica postoperatoria (MV) (p=0.008). Una minore età gestazionale e un basso peso alla nascita sono associati ad una maggiore durata di ricovero (LOS) (p<0.001 e p<0.001), mentre l’essere piccolo per età gestazionale e una minore età all’intervento lo sono con la durata di supporto ventilatorio postoperatorio (MV) (p=0.002 e p=0.016). Il sistema di monitoraggio nutrizionale è durato 19 mesi. È stata monitorata la crescita e l’alimentazione di 15 neonati con CHD. Sono state effettuate 106 valutazioni nutrizionali. Quasi la metà dei pazienti (46.7%) ha richiesto la nostra assistenza, per un totale di 14 interventi nutrizionali. Il 27% è andato ad intervento chirurgico. La malnutrizione a tre mesi è del 36% e a sei mesi del 54%. A tre mesi il 60% si alimenta esclusivamente con latte materno. A sei mesi il 73% ha iniziato l’alimentazione complementare, inadeguata in varietà e cibi ricchi in ferro, confermato dalla mancata copertura dei fabbisogni raccomandati di calcio, ferro, zinco e folati. Conclusione: un’attenta valutazione della crescita e l’ottimizzazione della nutrizione sono fondamentali in questa popolazione per garantire un migliore stato preoperatorio. È importante vengano identificati e monitorati strettamente i pazienti con fattori di rischio neonatali (LBW e SGA). Il sistema di monitoraggio nutrizionale sviluppato risulta fattibile e ripetibile all’interno della nostra realtà ospedaliera e potrebbe costituire un utile strumento per migliorare lo stato nutrizionale dei nostri pazienti.
2021
Congenital Heart Disease in children: the possible impact of preoperative nutritional status on clinical outcomes and nutritional management
CHD
età pediatrica
stato nutrizionale
nutrizione
outcomes clinici
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/39910