Soluzioni al forum shopping: gli strumenti adottati nei sistemi di common law e il loro eventuale accoglimento nell’ordinamento processuale comunitario

Forum shopping è un’espressione utilizzata nella prassi giurisprudenziale internazionale attinente al fenomeno per cui, data una pluralità di fori astrattamente competenti, una parte, generalmente l’attore, tenta, con un comportamento in mala fede, di portare la propria pretesa davanti un particolare tribunale ritenuto per sé più conveniente, nel quale stima di poter ottenere un giudizio più favorevole o un altro vantaggio, sostanziale o processuale. Molti ordinamenti si sono impegnati a disciplinare rimedi utili ad arginare tale fenomeno. In particolare, i sistemi di common law hanno dato vita a efficaci soluzioni: il forum non conveniens l’anti-suit injunction. Ma difficoltà quanto al loro utilizzo sono emerse nel momento in cui il Regno Unito è entrato a far parte dell’Unione Europea, che, essendo un modello di diritto continentale, non vede di buon occhio gli approcci adottati dagli anglosassoni. L’obiettivo di questo studio è analizzare gli strumenti di common law per verificare se siano stati o meno accolti all’interno dell’ordinamento comunitario. A tal fine, si rende necessario esaminare una serie di controversie, sia interne all’ordinamento inglese sia a livello europeo, e di Regolamenti comunitari per osservare l’evoluzione della prospettiva dell’Unione. L’esame di questi elementi rende evidente che, ad eccezione di qualche timido spiraglio, la posizione europea è stata di chiusura verso questi rimedi: si è, infatti, arrivati a proibire al Regno Unito di farne applicazione tra Stati contraenti. Ma un’altra svolta si è avuta con la Brexit, che ha cambiato nuovamente la situazione. Venuto meno lo sbarramento posto dall’Unione, ora i giudici inglesi possono tornare a fare nuovamente uso degli strumenti che tradizionalmente appartengono alla loro cultura.