L’obiettivo del presente studio è stato quello di testare l’inclusione del panello di Camelina sativa (L.) Crantz nell’alimentazione di quaglie da carne (Coturnix coturnix japonica). La camelina è una Brassicacea oleaginosa resistente alla siccità i cui semi sono utilizzati per la produzione di olio; il panello ne rappresenta quindi il prodotto di scarto. Sono state impiegate 480 quaglie di 15 giorni di età (50% maschi e 50% femmine), suddivise in 4 gruppi ripartiti in 12 gabbie ciascuno, alimentati con 1 dieta di controllo (con ingredienti convenzionali) e 3 diete contenenti 1 varietà commerciale (CALENA) e 2 diverse varietà di camelina migliorata (PEARL: ridotto contenuto di acido linoleico; ALA: ridotto contenuto di glucosinolati). I panelli sono stati utilizzati al 15% di inclusione nelle diete. Durante la prova sono stati analizzati peso vivo (PV) e consumo alimentare (IA), utilizzati per il calcolo dell’accrescimento medio giornaliero (AMG) e dell’indice di conversione alimentare (ICA). In seguito alla macellazione, si è misurato il peso totale, dissezione e peso del petto e delle cosce per la determinazione delle rese. Sono poi stati misurati pH, colore del petto, perdita in cottura e lo sforzo di taglio (Warner-Bratzler shear force – WBS). Sui petti sono state inoltre condotte le determinazioni chimiche di composizione centesimale, profilo acidico, contenuto di ferro eminico e stato ossidativo (TBARs). È stata condotta anche una prova di digeribilità sulle diete controllo e CALENA con 22 quaglie (M) accasate singolarmente. Sulle deiezioni sono state determinate sostanza secca, proteina grezza, estratto etereo, amido ed energia lorda; parametri poi utilizzati per il calcolo della digeribilità apparente e determinazione del valore nutritivo delle diete. I dati sono stati analizzati attraverso analisi della varianza ad una via (ANOVA); la soglia di significatività considerata era P < 0,05. I gruppi CALENA, ALA, PEARL hanno evidenziato un accrescimento inferiore nel primo periodo (P < 0,001), risultato riconducibile al contenuto di fattori anti-nutrizionali in grado di ridurre la digeribilità delle diete, ma hanno poi recuperato nel secondo periodo (P < 0,05), risultando quindi in accrescimenti finali comparabili al gruppo controllo. Il recupero è dovuto ad un maggior consumo di alimento che si è tradotto in un peggiore ICA (P = 0,0004). Il gruppo di controllo ha evidenziato una resa superiore di carcassa, in particolare rispetto al gruppo CALENA (P < 0,05). Sulle caratteristiche fisiche del petto CALENA ha evidenziato un pH superiore rispetto a PEARL (P < 0,05); gli altri gruppi hanno mostrato valori intermedi. Il petto di CALENA, PEARL e ALA è risultato più luminoso (P < 0,001), l’indice del rosso è risultato superiore in controllo e PEARL rispetto a CALENA (P < 0,01), infine l’indice del giallo è risultato superiore in PEARL rispetto agli altri (P < 0,01). Riguardo la composizione centesimale del petto, CALENA ha evidenziato un livello di acqua maggiore (P = 0,0170) ed un livello di lipidi inferiore (P = 0,0051) rispetto al controllo e ad ALA. Contenuto di ferro eminico e stato ossidativo della carne non sono stati influenzati. L’inclusione del panello ha determinato un miglioramento della salubrità del prodotto in termini di percentuale di omega-3 (P < 0,001). Complessivamente, i risultati dello studio mostrano che il panello di camelina rappresenta una materia prima interessante, in grado di migliorare la salubrità del prodotto finale, ma anche che esiste una criticità legata alle prestazioni produttive. Per questo motivo, studi futuri dovrebbero concentrarsi sull’individuazione di un livello di inclusione ottimale in modo da sfruttare la salubrità senza penalizzare le prestazioni produttive.

Inclusione di panello di camelina (Camelina sativa L. Crantz) in diete per quaglie da carne

FRACASSO, ILARIA
2021/2022

Abstract

L’obiettivo del presente studio è stato quello di testare l’inclusione del panello di Camelina sativa (L.) Crantz nell’alimentazione di quaglie da carne (Coturnix coturnix japonica). La camelina è una Brassicacea oleaginosa resistente alla siccità i cui semi sono utilizzati per la produzione di olio; il panello ne rappresenta quindi il prodotto di scarto. Sono state impiegate 480 quaglie di 15 giorni di età (50% maschi e 50% femmine), suddivise in 4 gruppi ripartiti in 12 gabbie ciascuno, alimentati con 1 dieta di controllo (con ingredienti convenzionali) e 3 diete contenenti 1 varietà commerciale (CALENA) e 2 diverse varietà di camelina migliorata (PEARL: ridotto contenuto di acido linoleico; ALA: ridotto contenuto di glucosinolati). I panelli sono stati utilizzati al 15% di inclusione nelle diete. Durante la prova sono stati analizzati peso vivo (PV) e consumo alimentare (IA), utilizzati per il calcolo dell’accrescimento medio giornaliero (AMG) e dell’indice di conversione alimentare (ICA). In seguito alla macellazione, si è misurato il peso totale, dissezione e peso del petto e delle cosce per la determinazione delle rese. Sono poi stati misurati pH, colore del petto, perdita in cottura e lo sforzo di taglio (Warner-Bratzler shear force – WBS). Sui petti sono state inoltre condotte le determinazioni chimiche di composizione centesimale, profilo acidico, contenuto di ferro eminico e stato ossidativo (TBARs). È stata condotta anche una prova di digeribilità sulle diete controllo e CALENA con 22 quaglie (M) accasate singolarmente. Sulle deiezioni sono state determinate sostanza secca, proteina grezza, estratto etereo, amido ed energia lorda; parametri poi utilizzati per il calcolo della digeribilità apparente e determinazione del valore nutritivo delle diete. I dati sono stati analizzati attraverso analisi della varianza ad una via (ANOVA); la soglia di significatività considerata era P < 0,05. I gruppi CALENA, ALA, PEARL hanno evidenziato un accrescimento inferiore nel primo periodo (P < 0,001), risultato riconducibile al contenuto di fattori anti-nutrizionali in grado di ridurre la digeribilità delle diete, ma hanno poi recuperato nel secondo periodo (P < 0,05), risultando quindi in accrescimenti finali comparabili al gruppo controllo. Il recupero è dovuto ad un maggior consumo di alimento che si è tradotto in un peggiore ICA (P = 0,0004). Il gruppo di controllo ha evidenziato una resa superiore di carcassa, in particolare rispetto al gruppo CALENA (P < 0,05). Sulle caratteristiche fisiche del petto CALENA ha evidenziato un pH superiore rispetto a PEARL (P < 0,05); gli altri gruppi hanno mostrato valori intermedi. Il petto di CALENA, PEARL e ALA è risultato più luminoso (P < 0,001), l’indice del rosso è risultato superiore in controllo e PEARL rispetto a CALENA (P < 0,01), infine l’indice del giallo è risultato superiore in PEARL rispetto agli altri (P < 0,01). Riguardo la composizione centesimale del petto, CALENA ha evidenziato un livello di acqua maggiore (P = 0,0170) ed un livello di lipidi inferiore (P = 0,0051) rispetto al controllo e ad ALA. Contenuto di ferro eminico e stato ossidativo della carne non sono stati influenzati. L’inclusione del panello ha determinato un miglioramento della salubrità del prodotto in termini di percentuale di omega-3 (P < 0,001). Complessivamente, i risultati dello studio mostrano che il panello di camelina rappresenta una materia prima interessante, in grado di migliorare la salubrità del prodotto finale, ma anche che esiste una criticità legata alle prestazioni produttive. Per questo motivo, studi futuri dovrebbero concentrarsi sull’individuazione di un livello di inclusione ottimale in modo da sfruttare la salubrità senza penalizzare le prestazioni produttive.
2021
Inclusion of camelina (Camelina sativa L. Crantz) cake in broiler quails' diets
Camelina sativa (L.)
Feed
Coturnix coturnix
accrescimento
qualità carne
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/40145