Introduction: Composite resins, presently the most used material in restorative dentistry, are object of studies in order to improve r physical and chemical properties. Recently a new class of these materials, the so-called “bulk-fill” was introduced, designed for placement in thicker layers (up to 4 mm), in order to simplify clinical procedures and make them quicker. Purpose of the study: the purpose of this study is to evaluate and compare depth of cure (DOC), hardness and surface roughness of two flowable bulk-fill resins, two traditional flowable resins and an injectable high-strength resin. Materials and methods: The materials were placed in a stainless steel mold with an orifice with a diameter of 4 mm and 10 mm of length and light-cured for 20 seconds using a VALO (Ultraden) LED unit with intensity 1000 W/cm 2 . Depth of cure was then measured using the ISO 4049 method, surface roughness using an optical profilometer PLU-Neox and Vickers hardness using a Vickers microhardness tester (Shimadzu). Data have been computed and analyzed using the multiple comparison Dunnett’s test. Results: Bulk-fill resins’ DOC was significantly higher compared to traditional resins, being higher than 4 mm; the high-strength injectable composite reported DOC values around 3 mm, higher than traditional resins as well. Moreover, bulk-fill composites showed also hardness values higher than or comparable to the other materials, and higher surface roughness values. No significant differences were shown between materials of the same class. Conclusions: Bulk-fill composites showed higher DOC values compared to the other materials in this study, showing also a comparable hardness. They are therefore a valid alternative to traditional materials due to their reduction of operative time and intero-operatore variability, especially in pediatric dentistry.

Introduzione: Le resine composite, attualmente il materiale più usato in odontoiatria conservativa, sono oggetto di studio per il miglioramento delle loro proprietà fisico-chimiche. Recentemente è stata introdotta una nuova tipologia di questi materiali, i cosiddetti “bulk-fill”, indicati per apposizione di strati di maggior spessore (fino a 4 mm), al fine di semplificare e rendere più rapide le procedure cliniche. Scopo dello studio: scopo di questo studio è valutare e confrontare profondità di polimerizzazione, durezza e rugosità di superficie di due resine fluide bulk-fill, due resine fluide tradizionali e una resina iniettabile ad alta resistenza. Materiali e metodi: I materiali sono stati inseriti in uno stampo in acciaio inossidabile con un’apertura di diametro 4 mm e lunghezza 10 mm, fotopolimerizzati per 20 secondi utilizzando una lampada LED VALO (Ultradent) con 1000 mW/cm2 di intensità. La profondità di polimerizzazione è stata misurata secondo la specifica ISO 4049, la rugosità di superficie utilizzando un profilometro ottico PLU-Neox e la durezza di Vickers è stata misurata con il Vickers microhardness tester della Shimadzu. I dati sono stati calcolati e analizzati utilizzando il test di confronto multiplo di Dunnett. Risultati: La profondità di polimerizzazione dei compositi bulk-fill è risultata significativamente maggiore rispetto a quella dei materiali tradizionali, superando i 4 mm; il composito iniettabile ad alta resistenza ha riportato invece valori sui 3 mm, comunque maggiore rispetto ai compositi tradizionali. Inoltre i compositi bulk-fill hanno riportato anche valori di durezza maggiori o comparabili agli altri materiali, e valori di rugosità di superficie maggiori. Tra i materiali della stessa categoria non sono state riscontrate differenze significative. Conclusioni: I compositi bulk-fill hanno mostrato valori di profondità di polimerizzazione superiori rispetto agli altri materiali presi in esame, mostrando comunque una durezza comparabile. Si propongono quindi come una valida alternativa ad essi grazie alla riduzione del tempo alla poltrona e alla diminuzione della variabilità intero- operatore, in particolare nell’ambito dell’odontoiatria pediatrica.

Studio sperimentale in vitro su profondità di polimerizzazione, durezza e rugosità di superficie di compositi bulk-fill: prospettive per la pratica clinica

GIRARDELLO, ALBERTO
2021/2022

Abstract

Introduction: Composite resins, presently the most used material in restorative dentistry, are object of studies in order to improve r physical and chemical properties. Recently a new class of these materials, the so-called “bulk-fill” was introduced, designed for placement in thicker layers (up to 4 mm), in order to simplify clinical procedures and make them quicker. Purpose of the study: the purpose of this study is to evaluate and compare depth of cure (DOC), hardness and surface roughness of two flowable bulk-fill resins, two traditional flowable resins and an injectable high-strength resin. Materials and methods: The materials were placed in a stainless steel mold with an orifice with a diameter of 4 mm and 10 mm of length and light-cured for 20 seconds using a VALO (Ultraden) LED unit with intensity 1000 W/cm 2 . Depth of cure was then measured using the ISO 4049 method, surface roughness using an optical profilometer PLU-Neox and Vickers hardness using a Vickers microhardness tester (Shimadzu). Data have been computed and analyzed using the multiple comparison Dunnett’s test. Results: Bulk-fill resins’ DOC was significantly higher compared to traditional resins, being higher than 4 mm; the high-strength injectable composite reported DOC values around 3 mm, higher than traditional resins as well. Moreover, bulk-fill composites showed also hardness values higher than or comparable to the other materials, and higher surface roughness values. No significant differences were shown between materials of the same class. Conclusions: Bulk-fill composites showed higher DOC values compared to the other materials in this study, showing also a comparable hardness. They are therefore a valid alternative to traditional materials due to their reduction of operative time and intero-operatore variability, especially in pediatric dentistry.
2021
In vitro experimental study on depth of cure, hardness and surface roughness of bulk-fill composite resins: prospects for clinical practice
Introduzione: Le resine composite, attualmente il materiale più usato in odontoiatria conservativa, sono oggetto di studio per il miglioramento delle loro proprietà fisico-chimiche. Recentemente è stata introdotta una nuova tipologia di questi materiali, i cosiddetti “bulk-fill”, indicati per apposizione di strati di maggior spessore (fino a 4 mm), al fine di semplificare e rendere più rapide le procedure cliniche. Scopo dello studio: scopo di questo studio è valutare e confrontare profondità di polimerizzazione, durezza e rugosità di superficie di due resine fluide bulk-fill, due resine fluide tradizionali e una resina iniettabile ad alta resistenza. Materiali e metodi: I materiali sono stati inseriti in uno stampo in acciaio inossidabile con un’apertura di diametro 4 mm e lunghezza 10 mm, fotopolimerizzati per 20 secondi utilizzando una lampada LED VALO (Ultradent) con 1000 mW/cm2 di intensità. La profondità di polimerizzazione è stata misurata secondo la specifica ISO 4049, la rugosità di superficie utilizzando un profilometro ottico PLU-Neox e la durezza di Vickers è stata misurata con il Vickers microhardness tester della Shimadzu. I dati sono stati calcolati e analizzati utilizzando il test di confronto multiplo di Dunnett. Risultati: La profondità di polimerizzazione dei compositi bulk-fill è risultata significativamente maggiore rispetto a quella dei materiali tradizionali, superando i 4 mm; il composito iniettabile ad alta resistenza ha riportato invece valori sui 3 mm, comunque maggiore rispetto ai compositi tradizionali. Inoltre i compositi bulk-fill hanno riportato anche valori di durezza maggiori o comparabili agli altri materiali, e valori di rugosità di superficie maggiori. Tra i materiali della stessa categoria non sono state riscontrate differenze significative. Conclusioni: I compositi bulk-fill hanno mostrato valori di profondità di polimerizzazione superiori rispetto agli altri materiali presi in esame, mostrando comunque una durezza comparabile. Si propongono quindi come una valida alternativa ad essi grazie alla riduzione del tempo alla poltrona e alla diminuzione della variabilità intero- operatore, in particolare nell’ambito dell’odontoiatria pediatrica.
Compositi
Polimerizzazione
Rugosità
Durezza
Pedodonzia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/40202