Gli oggetti principali di questa tesi sono l’opera postuma dello scrittore e intellettuale italiano Giorgio Manganelli La Palude definitiva e le teorie espresse dallo psicanalista cileno Matte Blanco nella sua principale pubblicazione L’inconscio come insiemi infiniti. Un saggio sulla bi-logica. Tre strumenti fondamentali permettono a questi due temi di instaurare una profonda relazione. Il primo di questi è costituito dall’insieme di sviluppi che hanno seguito l’impatto della psicanalisi e in particolare del pensiero freudiano sulla teoria letteraria, il focus sarà orientato soprattutto sugli studi di Francesco Orlando, sul fantastico e sulla retorica freudiana in letteratura, e quelli di Stefano Agosti, sull’emozione veicolata dal testo scritto, ma guarderà anche ad altre figure del panorama letterario, come Remo Bodei e Aldo Gargani. Il secondo strumento è il pensiero letterario, teorico, filosofico e metafisico dello stesso Giorgio Manganelli. Il paradigma manganelliano risulta non solo parimenti lucido, ma anche affine nei motivi e nelle rappresentazioni al pensiero di Matte Blanco. Lo psicanalista e lo scrittore, che si differenzierebbero per disciplina e metodo, sembrano invece riflettersi naturalmente l’uno nell’altro. La linee tematiche che attraversano verticalmente questa tesi sono l’indagine degli aspetti retorici della metafora, del simbolo, dell’allegoria, della metonimia, di quelli tematici dell’invenzione figurale e di quelli universalizzanti dell’emozione e del senso di infinito custoditi nel mezzo letterario. La vastità dei temi qui esplicitati è chiaramente impossibile da includere integralmente in questa tesi, il cui tracciato e confine sarà il testo letterario stesso. Le conclusioni di questa tesi consisteranno di alcune osservazioni sull’utilità della psicanalisi nella teorie letteraria, sull’inevitabilità del suo impiego e sulla ricchezza conoscitiva che può derivare dall’approccio interdisciplinare e dall’impiego di una rappresentazione logica e spaziale nell’analisi testuale. Il cuore del discorso spetta però al mondo astratto e favoloso plasmato ne La palude definitiva.
"Un luogo non propriamente umano". Una lettura matteblanchiana de "La palude definitiva" di Giorgio Manganelli
GERARDI, RACHELE
2021/2022
Abstract
Gli oggetti principali di questa tesi sono l’opera postuma dello scrittore e intellettuale italiano Giorgio Manganelli La Palude definitiva e le teorie espresse dallo psicanalista cileno Matte Blanco nella sua principale pubblicazione L’inconscio come insiemi infiniti. Un saggio sulla bi-logica. Tre strumenti fondamentali permettono a questi due temi di instaurare una profonda relazione. Il primo di questi è costituito dall’insieme di sviluppi che hanno seguito l’impatto della psicanalisi e in particolare del pensiero freudiano sulla teoria letteraria, il focus sarà orientato soprattutto sugli studi di Francesco Orlando, sul fantastico e sulla retorica freudiana in letteratura, e quelli di Stefano Agosti, sull’emozione veicolata dal testo scritto, ma guarderà anche ad altre figure del panorama letterario, come Remo Bodei e Aldo Gargani. Il secondo strumento è il pensiero letterario, teorico, filosofico e metafisico dello stesso Giorgio Manganelli. Il paradigma manganelliano risulta non solo parimenti lucido, ma anche affine nei motivi e nelle rappresentazioni al pensiero di Matte Blanco. Lo psicanalista e lo scrittore, che si differenzierebbero per disciplina e metodo, sembrano invece riflettersi naturalmente l’uno nell’altro. La linee tematiche che attraversano verticalmente questa tesi sono l’indagine degli aspetti retorici della metafora, del simbolo, dell’allegoria, della metonimia, di quelli tematici dell’invenzione figurale e di quelli universalizzanti dell’emozione e del senso di infinito custoditi nel mezzo letterario. La vastità dei temi qui esplicitati è chiaramente impossibile da includere integralmente in questa tesi, il cui tracciato e confine sarà il testo letterario stesso. Le conclusioni di questa tesi consisteranno di alcune osservazioni sull’utilità della psicanalisi nella teorie letteraria, sull’inevitabilità del suo impiego e sulla ricchezza conoscitiva che può derivare dall’approccio interdisciplinare e dall’impiego di una rappresentazione logica e spaziale nell’analisi testuale. Il cuore del discorso spetta però al mondo astratto e favoloso plasmato ne La palude definitiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/40724