During the last decades a constant increase of wind damages has been observed in European forests. In October 2018 northeastern Italy has been hitting by Vaia storm, an unprecedented event that affected more than 42.000 hectares of forest causing the falling of 8,5 million cubic meters of stock. Following this event, a study has been launched aiming to acquire information and knowledge on the dynamics of forest regeneration in areas damaged by windthrow. In 2019, thanks to a collaboration between the University of Padua and the Regole d'Ampezzo, two permanent study areas were set up in the municipality of Cortina d'Ampezzo (BL) and more precisely in Valbona locality. The areas differ in the type of post-disturbance treatment that was applied, in one area the crashed wood material was completely removed (salvage logging), while the other one was left to free evolution (no intervention). This thesis, which is part of a multi-year monitoring project, aims to monitor how the regeneration dynamics are evolving in the short-term period, also looking for correlations with the treatment that was applied at woodland. The data were collected within circular test areas, within which the height of the plants was measured and the species to which they belong was noted. Analysis showed spruce (Picea abies L.) regeneration is preponderant in both study areas, it is followed in the Valbona no intervention area by the silver fir (Abies alba Mill.) and the beech (Fagus sylvatica L.), while in the Valbona salvage logging area from the rowan (Sorbus aucuparia L.) and the sycamore maple (Acer pseudoplatanus L.). For the first time since the study areas were set up, regeneration of larch (Larix decidua Mill.) was detected. Valbona no intervention area shows a greater amount of regeneration and greater development in height in terms of established regeneration. The comparison of the data collected during the past survey campaigns shows that the increases in terms of numbers of established regeneration in the Valbona no intervention area are greater. The results of the study show that the deadwood present on the soil ensures protection to regeneration and it also provides the presence of micro-stational conditions favorable to his development, it is therefore believed that the no intervention option is the option of treatment that most promote the establishment and development of natural regeneration. In the future it will be interesting to carry out further surveys to acquire knowledge about the impacts of salvage logging on the ecosystems.

I danni causati dal vento alle foreste europee sono in aumento negli ultimi decenni. Nell’ottobre del 2018 sul Nord Est Italiano si è abbattuta la tempesta Vaia, un evento senza precedenti che ha interessato oltre 42.000 ha di bosco causando lo schianto di 8,5 milioni di metri cubi di legname. In seguito a questo evento è stato dato avvio ad uno studio che si pone l’obiettivo di acquisire informazioni e conoscenze sulle dinamiche di rinnovazione forestale in aree colpite da schianti da vento. Nel 2019, grazie ad una collaborazione tra l’Università di Padova e le Regole d’Ampezzo, sono state allestite nel comune di Cortina d’Ampezzo (BL) e più precisamente in località Valbona, due aree studio permanenti. Le due aree si differenziano per la tipologia di trattamento post disturbo che è stato applicato, in un’area è stato completamente asportato il materiale legnoso schiantato (salvage logging), mentre l’altra è stata lasciata a libera evoluzione (no intervention). Questa tesi, che fa parte di un progetto di monitoraggio pluriennale, si pone l’obiettivo di monitorare in che modo stanno evolvendo le dinamiche di rinnovazione di breve periodo anche sulla base della differente forma di trattamento applicata al bosco. I dati sono stati raccolti nelle aree di saggio circolari, all’interno delle quali è stata misurata l’altezza delle piante ed è stata annotata la specie di appartenenza. Dall’analisi dei dati è emerso che in entrambe le aree la specie preponderante è l’abete rosso (Picea abies L.) seguito nell’area Valbona no intervention dall’abete bianco (Abies alba Mill.) e dal faggio (Fagus sylvatica L.), mentre nell’area Valbona salvage logging dal sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.) e dall’acero di monte (Acer pseudoplatanus L.). Per la prima volta da quando sono state allestite le aree di studio è stata rilevata rinnovazione di larice (Larix decidua Mill.). L’area Valbona no intervention presenta una maggior quantità di rinnovazione ed un maggior sviluppo in altezza per quanto riguarda la rinnovazione affermata. Dal confronto con i dati raccolti durante le scorse campagne di rilievo risulta che gli incrementi in termini di numerosità della rinnovazione affermata nell’area Valbona no intervention sono maggiori. Dai risultati emerge che la necromassa presente al suolo assicura protezione alla rinnovazione ed assicura inoltre la presenza di condizioni microstazionali favorevoli al suo sviluppo. Si ritiene quindi che l’opzione no intervention sia la forma di trattamento che favorisce maggiormente l’insediamento e lo sviluppo della rinnovazione naturale. In futuro sarà interessante svolgere ulteriori rilievi per acquisire conoscenze riguardo gli impatti del salvage logging sugli ecosistemi.

Analisi delle dinamiche di rinnovazione forestale nelle aree colpite dalla tempesta Vaia nel comune di Cortina d'Ampezzo: il caso studio di Valbona

GORDA, ALESSANDRO
2021/2022

Abstract

During the last decades a constant increase of wind damages has been observed in European forests. In October 2018 northeastern Italy has been hitting by Vaia storm, an unprecedented event that affected more than 42.000 hectares of forest causing the falling of 8,5 million cubic meters of stock. Following this event, a study has been launched aiming to acquire information and knowledge on the dynamics of forest regeneration in areas damaged by windthrow. In 2019, thanks to a collaboration between the University of Padua and the Regole d'Ampezzo, two permanent study areas were set up in the municipality of Cortina d'Ampezzo (BL) and more precisely in Valbona locality. The areas differ in the type of post-disturbance treatment that was applied, in one area the crashed wood material was completely removed (salvage logging), while the other one was left to free evolution (no intervention). This thesis, which is part of a multi-year monitoring project, aims to monitor how the regeneration dynamics are evolving in the short-term period, also looking for correlations with the treatment that was applied at woodland. The data were collected within circular test areas, within which the height of the plants was measured and the species to which they belong was noted. Analysis showed spruce (Picea abies L.) regeneration is preponderant in both study areas, it is followed in the Valbona no intervention area by the silver fir (Abies alba Mill.) and the beech (Fagus sylvatica L.), while in the Valbona salvage logging area from the rowan (Sorbus aucuparia L.) and the sycamore maple (Acer pseudoplatanus L.). For the first time since the study areas were set up, regeneration of larch (Larix decidua Mill.) was detected. Valbona no intervention area shows a greater amount of regeneration and greater development in height in terms of established regeneration. The comparison of the data collected during the past survey campaigns shows that the increases in terms of numbers of established regeneration in the Valbona no intervention area are greater. The results of the study show that the deadwood present on the soil ensures protection to regeneration and it also provides the presence of micro-stational conditions favorable to his development, it is therefore believed that the no intervention option is the option of treatment that most promote the establishment and development of natural regeneration. In the future it will be interesting to carry out further surveys to acquire knowledge about the impacts of salvage logging on the ecosystems.
2021
Analysis of tree regeneration dynamics after storm Vaia in the municipality of Cortina d'Ampezzo: the case study of Valbona
I danni causati dal vento alle foreste europee sono in aumento negli ultimi decenni. Nell’ottobre del 2018 sul Nord Est Italiano si è abbattuta la tempesta Vaia, un evento senza precedenti che ha interessato oltre 42.000 ha di bosco causando lo schianto di 8,5 milioni di metri cubi di legname. In seguito a questo evento è stato dato avvio ad uno studio che si pone l’obiettivo di acquisire informazioni e conoscenze sulle dinamiche di rinnovazione forestale in aree colpite da schianti da vento. Nel 2019, grazie ad una collaborazione tra l’Università di Padova e le Regole d’Ampezzo, sono state allestite nel comune di Cortina d’Ampezzo (BL) e più precisamente in località Valbona, due aree studio permanenti. Le due aree si differenziano per la tipologia di trattamento post disturbo che è stato applicato, in un’area è stato completamente asportato il materiale legnoso schiantato (salvage logging), mentre l’altra è stata lasciata a libera evoluzione (no intervention). Questa tesi, che fa parte di un progetto di monitoraggio pluriennale, si pone l’obiettivo di monitorare in che modo stanno evolvendo le dinamiche di rinnovazione di breve periodo anche sulla base della differente forma di trattamento applicata al bosco. I dati sono stati raccolti nelle aree di saggio circolari, all’interno delle quali è stata misurata l’altezza delle piante ed è stata annotata la specie di appartenenza. Dall’analisi dei dati è emerso che in entrambe le aree la specie preponderante è l’abete rosso (Picea abies L.) seguito nell’area Valbona no intervention dall’abete bianco (Abies alba Mill.) e dal faggio (Fagus sylvatica L.), mentre nell’area Valbona salvage logging dal sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.) e dall’acero di monte (Acer pseudoplatanus L.). Per la prima volta da quando sono state allestite le aree di studio è stata rilevata rinnovazione di larice (Larix decidua Mill.). L’area Valbona no intervention presenta una maggior quantità di rinnovazione ed un maggior sviluppo in altezza per quanto riguarda la rinnovazione affermata. Dal confronto con i dati raccolti durante le scorse campagne di rilievo risulta che gli incrementi in termini di numerosità della rinnovazione affermata nell’area Valbona no intervention sono maggiori. Dai risultati emerge che la necromassa presente al suolo assicura protezione alla rinnovazione ed assicura inoltre la presenza di condizioni microstazionali favorevoli al suo sviluppo. Si ritiene quindi che l’opzione no intervention sia la forma di trattamento che favorisce maggiormente l’insediamento e lo sviluppo della rinnovazione naturale. In futuro sarà interessante svolgere ulteriori rilievi per acquisire conoscenze riguardo gli impatti del salvage logging sugli ecosistemi.
Selvicoltura
Rinnovazione
Tempesta Vaia
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