Analisi preliminari sulla struttura del Bosco della Storga a Treviso

The residual plain woods in Veneto region are currently very small in terms of surface, but for this reason they are also an essential element for the survival of rare flora and fauna1. The Wood of the Storga is a model of oak-hornbeam forest, typical of the Venetian Plain, and, like other lowland woods in the area, it has undergone anthropogenic pressures to the point of requiring the intervention of experts for the introduction of silvicultural protection measures for the protection and good maintenance of the natural space of the Wood of the Storga. Despite the objective for reforestation, promoted by Regulation (EEC) no. 2080/92, for the Community aid scheme for forestry measures in the agricultural sector, Conservation and maintenance of lowland woods2, this was not achieved in its entirety due to the lack of adequate models for forest management of the wood. For this reason, it was necessary to intervene in the management of the Wood of the Storga through an activity of collecting data regarding its forest population, to define the intervention methods aimed for the sustainable management and the requalification of the forest. Furthermore, the Wood of the Storga, being in the city area, performs also a touristic and recreational function and therefore its enhancement is necessary not only for the purposes of ecological conservation of the habitat, but also from a social point of view. The content of this thesis concerns the collection of data relating to forest stands through the creation of sample plots, necessary for the division of the forest areas into homogeneous areas that have similar dendrometric characteristics for the development of an adequate management model for the future maintenance of the forest. 1La componente floristica dei relitti boscati della pianura veneta orientale: qualità e grado di conservazione. (Stoppa et al., 2012) 2 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/P-9-2020-004471_IT.html

I residui boschi planiziali nella regione del Veneto sono attualmente molto ridotti in termini di superficie, ma per questo motivo sono anche elemento essenziale per la sopravvivenza di flora e fauna, anche rare1. Il Bosco della Storga è un modello di querco-carpineto caratteristico della Pianura Veneta, e, come altri boschi planiziali presenti nel territorio, ha subito pressioni antropiche fino a rendere necessario l’intervento di esperti per l’introduzione di misure di tutela selvicolturali per la protezione e il buon mantenimento dello spazio naturale della foresta. Nonostante l’obiettivo per il rimboschimento, promosso dal Regolamento (CEE) n. 2080/92, per il regime comunitario di aiuti alle misure forestali nel settore agricolo, Conservazione e mantenimento dei boschi di pianura2, questo non è stato raggiunto nella sua totalità per la mancanza di modelli adeguati alla gestione forestale del bosco. Per questo motivo è stato necessario intervenire nella gestione del Bosco della Storga attraverso un’attività di raccolta dei dati riguardanti il popolamento forestale dello stesso, in modo tale da poter definire i metodi di intervento volti ad una gestione sostenibile e alla riqualificazione del bosco, sia dal punto di vista ecosistemico che pianificatorio. Il Bosco della Storga, inoltre, essendo posizionato in area cittadina, svolge anche funzione turistica e ricreativa e per tanto la sua valorizzazione è necessaria non solo per i fini di conservazione ecologica dell’habitat, ma anche dal punto di vista sociale. Il contenuto di questa tesi riguarda la raccolta dei dati relativi ai popolamenti forestali, eseguita tramite la creazione di aree di saggio necessarie alla divisione delle zone forestali in aree omogenee che presentano caratteristiche dendrometriche simili, in modo tale da permettere lo sviluppo di un modello di gestione per le attività selvicolturali di mantenimento e di valorizzazione future. 1La componente floristica dei relitti boscati della pianura veneta orientale: qualità e grado di conservazione. (Stoppa et al., 2012) 2 https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/P-9-2020-004471_IT.html