La presente tesi ha l’obiettivo di indagare il percorso artistico di James Turrell, che costituisce un uunicum nel panorama dell’arte contemporanea statunitense e internazionale quanto a devozione al mezzo e soggetto della luce, e in particolare i suoi rapporti con l’Italia analizzando due serie di lavori maturi, i Ganzfelds e gli Skyspaces, attraverso due opere a Villa Panza: una site specific, “Skyspace I”, e una temporanea in mostra nel 2013, “Sight Unseen”. Il primo capitolo affronta la formazione e le sperimentazioni che, in circa cinquant’anni di lavoro, hanno portato l’artista alla maturazione del suo linguaggio e poetica. Dai primi passi e dagli interessi percettivi e scientifici alle numerose serie di lavori create al Mendota Hotel, fino al magnum opus ancora in fase di realizzazione, il Roden Crater. Il secondo capitolo si concentra sul rapporto tra il collezionista milanese Giuseppe Panza di Biumo, la sua collezione e James Turrell, e, attraverso il dettaglio delle “Skyspace I” e “Sight Unseen” esposte a Villa Menafoglio Litta Panza, si indagano gli effetti delle opere mature che l’artista ha portato in Italia.
Le opere di luce di James Turrell: un'indagine su "Skyspace I" e "Sight Unseen" a Villa Panza
TONIATO, CAMILLA
2021/2022
Abstract
La presente tesi ha l’obiettivo di indagare il percorso artistico di James Turrell, che costituisce un uunicum nel panorama dell’arte contemporanea statunitense e internazionale quanto a devozione al mezzo e soggetto della luce, e in particolare i suoi rapporti con l’Italia analizzando due serie di lavori maturi, i Ganzfelds e gli Skyspaces, attraverso due opere a Villa Panza: una site specific, “Skyspace I”, e una temporanea in mostra nel 2013, “Sight Unseen”. Il primo capitolo affronta la formazione e le sperimentazioni che, in circa cinquant’anni di lavoro, hanno portato l’artista alla maturazione del suo linguaggio e poetica. Dai primi passi e dagli interessi percettivi e scientifici alle numerose serie di lavori create al Mendota Hotel, fino al magnum opus ancora in fase di realizzazione, il Roden Crater. Il secondo capitolo si concentra sul rapporto tra il collezionista milanese Giuseppe Panza di Biumo, la sua collezione e James Turrell, e, attraverso il dettaglio delle “Skyspace I” e “Sight Unseen” esposte a Villa Menafoglio Litta Panza, si indagano gli effetti delle opere mature che l’artista ha portato in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/40941