INTRODUZIONE La sedentarietà viene definita dalla letteratura scientifica come una pandemia con effetti importanti per la salute, l’economia, l’ambiente, la società, e si correla al costante aumento delle malattie croniche non trasmissibili. In Europa, e di conseguenza anche nel nostro Paese, gran parte della popolazione lavorativa trascorre la sua giornata in posizione seduta, raggiungendo più di sette ore al giorno. Questo comportamento diffuso evidenzia che un lavoratore su quattro non pratica nessun tipo di attività fisica e, diversamente, i lavoratori che dichiarano di avere uno stile di vita attivo sono una minoranza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato nel 2020 le nuove Linee guida su attività fisica e comportamenti sedentari”, sottolineando l’importanza di adottare politiche e programmi di promozione dell’attività fisica e di contrasto alla sedentarietà anche nel luogo di lavoro, in quanto setting opportunistico strategico per promuovere la salute, e nello specifico, l’attività fisica in età adulta. MATERIALI E METODI Attraverso l’analisi di metanalisi e revisioni sistematiche quantitative e qualitative della letteratura scientifica si sono indagati i diversi aspetti ricorrenti dello studio in questione; si ha dato importanza agli studi nazionali e internazionali attraverso le principali banche dati, articoli, linee guida e documenti regionali. RISULTATI Le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata nei luoghi di lavoro dunque si possono più facilmente raggiungere e coinvolgere, sia diffondendo informazioni e conoscenze sull’importanza di uno stile di vita sano e attivo, sia offrendo delle semplificazioni e dei vantaggi efficaci per praticare attività fisica. Inoltre, lo sviluppo di programmi multicomponente evidenziano effetti positivi non solo sulla salute dei lavoratori, ma anche per l’azienda, con miglioramenti sul piano sociale ed economico. Tra questi vi sono il miglioramento degli indici di produttività, la riduzione delle assenze per malattie e infortuni e i costi associati; risultano inoltre favorite la socializzazione, l’aggregazione, la fidelizzazione e la soddisfazione del dipendente. Alla luce di quanto detto, molti documenti e review sostengono che una persona dovrebbe raggiungere i livelli minimi consigliati, ovvero dai 150 ai 300 minuti di attività moderata alla settimana. La pratica dell’attività fisica richiede dedizione e impegno e molto spesso le persone tendono a perdere questa possibilità; il frazionamento della quantità giornaliera di attività fisica suddivisa in pochi minuti tra un’attività e l’altra potrebbe essere una soluzione innovativa e supportabile nel tempo. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Un programma specifico educativo-formativo multicomponente rivolto ai lavoratori dell’Azienda ULSS 2 “Marca Trevigiana” risulterebbe una soluzione propositiva e innovativa. Si delinea un programma che fraziona nella giornata lavorativa di un lavoratore la possibilità di svolgere “pause attive” di 10 minuti ogni 2 ore di attività lavorativa. Per la pianificazione dettagliata sono emerse le competenze dell’Assistente Sanitario, figura che si occupa di educazione, prevenzione e promozione della salute e dunque fortemente coinvolta nel migliorare e/o educare ad un corretto stile di vita.
Revisione bibliografica della letteratura sulla sedentarietà in ambito lavorativo per la progettazione di un percorso formativo in Azienda ULSS 2 "Marca Trevigiana"
ZARATIN, ARIANNA
2021/2022
Abstract
INTRODUZIONE La sedentarietà viene definita dalla letteratura scientifica come una pandemia con effetti importanti per la salute, l’economia, l’ambiente, la società, e si correla al costante aumento delle malattie croniche non trasmissibili. In Europa, e di conseguenza anche nel nostro Paese, gran parte della popolazione lavorativa trascorre la sua giornata in posizione seduta, raggiungendo più di sette ore al giorno. Questo comportamento diffuso evidenzia che un lavoratore su quattro non pratica nessun tipo di attività fisica e, diversamente, i lavoratori che dichiarano di avere uno stile di vita attivo sono una minoranza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato nel 2020 le nuove Linee guida su attività fisica e comportamenti sedentari”, sottolineando l’importanza di adottare politiche e programmi di promozione dell’attività fisica e di contrasto alla sedentarietà anche nel luogo di lavoro, in quanto setting opportunistico strategico per promuovere la salute, e nello specifico, l’attività fisica in età adulta. MATERIALI E METODI Attraverso l’analisi di metanalisi e revisioni sistematiche quantitative e qualitative della letteratura scientifica si sono indagati i diversi aspetti ricorrenti dello studio in questione; si ha dato importanza agli studi nazionali e internazionali attraverso le principali banche dati, articoli, linee guida e documenti regionali. RISULTATI Le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata nei luoghi di lavoro dunque si possono più facilmente raggiungere e coinvolgere, sia diffondendo informazioni e conoscenze sull’importanza di uno stile di vita sano e attivo, sia offrendo delle semplificazioni e dei vantaggi efficaci per praticare attività fisica. Inoltre, lo sviluppo di programmi multicomponente evidenziano effetti positivi non solo sulla salute dei lavoratori, ma anche per l’azienda, con miglioramenti sul piano sociale ed economico. Tra questi vi sono il miglioramento degli indici di produttività, la riduzione delle assenze per malattie e infortuni e i costi associati; risultano inoltre favorite la socializzazione, l’aggregazione, la fidelizzazione e la soddisfazione del dipendente. Alla luce di quanto detto, molti documenti e review sostengono che una persona dovrebbe raggiungere i livelli minimi consigliati, ovvero dai 150 ai 300 minuti di attività moderata alla settimana. La pratica dell’attività fisica richiede dedizione e impegno e molto spesso le persone tendono a perdere questa possibilità; il frazionamento della quantità giornaliera di attività fisica suddivisa in pochi minuti tra un’attività e l’altra potrebbe essere una soluzione innovativa e supportabile nel tempo. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI Un programma specifico educativo-formativo multicomponente rivolto ai lavoratori dell’Azienda ULSS 2 “Marca Trevigiana” risulterebbe una soluzione propositiva e innovativa. Si delinea un programma che fraziona nella giornata lavorativa di un lavoratore la possibilità di svolgere “pause attive” di 10 minuti ogni 2 ore di attività lavorativa. Per la pianificazione dettagliata sono emerse le competenze dell’Assistente Sanitario, figura che si occupa di educazione, prevenzione e promozione della salute e dunque fortemente coinvolta nel migliorare e/o educare ad un corretto stile di vita.File | Dimensione | Formato | |
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