Background. L’Aterosclerosi è la principale causa delle patologie cardiovascolari. Negli ultimi anni stanno aumentando le evidenze del coinvolgimento del sistema immunitario nello sviluppo e nell’evoluzione della placca aterosclerotica. L’Immunodeficienza Comune Variabile (CVID) è una malattia immunitaria in cui è presente un deficit di produzione anticorpale a causa di un’alterata funzionalità dei linfociti B. La valutazione dei meccanismi implicati nell’aterosclerosi nel contesto di questa patologia può, quindi, essere utile per un’ulteriore comprensione di questi processi. Obiettivi dello studio. Caratterizzare la popolazione CVID dal punto di vista cardiovascolare utilizzando indicatori di rimodellamento vascolare precoce. Inoltre, valutare l’impatto dei classici fattori di rischio cardiovascolare e di fattori immunologici sull’insorgenza di danno d’organo clinico e subclinico in questa popolazione. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale di coorte retrospettivo-prospettico, su 59 pazienti affetti da CVID seguiti presso il Centro Regionale per le Malattie Rare Immunologiche e dell’Apparato Respiratorio dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Sono stati raccolti i dati anamnestici e bioumorali inerenti al profilo cardiovascolare ed immunologico e sono state condotte delle analisi strumentali non invasive con lo scopo di determinare la pressione arteriosa centrale, la stiffness arteriosa e lo spessore medio-intimale dell’arteria carotide comune. Risultati. La popolazione con CVID studiata ha un’età mediana di 54 anni, con prevalenza del 64.4% del sesso femminile. L’età media all’esordio dei sintomi è 32.5 anni con un ritardo diagnostico di 8.5 anni. Le complicanze immunologiche sono superiori a quelle cardiovascolari: In particolare, sono stati rilevati il 5.1% di eventi cardiovascolari, di cui solo l’1.7% su base aterosclerotica cerebrale e il restante 3.4% dovuto ad embolia polmonare. In merito al danno d’organo conclamato, si è rilevata una prevalenza del 10.2% di malattia aterosclerotica. Per quanto riguarda i fattori di rischio cardiovascolare, emerge che il 54.2% dei pazienti presi in esame ha un BMI ≥ 25 kg/m2, il 50.8% è affetto da Dislipidemia, il 32.2% da Ipertensione Arteriosa e il 35.6% presenta i criteri diagnostici di Sindrome Metabolica. Nonostante tale prevalenza di fattori di rischio, i valori di PVW (6.0 m/s) e di IMT medio (0.6 mm) sono risultati nei limiti di norma. Per approfondire il legame tra le caratteristiche immunologiche e cardiovascolari, la popolazione è stata stratificata in base alla presenza o assenza dei classici fattori di rischio e del fenotipo Chapel. L’analisi ha evidenziato che nei pazienti CVID con fattori di rischio cardiovascolare classici i valori della PWV risultano significativamente più elevati rispetto alla popolazione sana, sebbene sempre entro i limiti di normalità. Al contrario la misurazione della PVW nei differenti fenotipi Chapel e dell’IMT carotideo in tutti in confronti considerati, non evidenzia una differenza significativa. Infine, l’analisi di regressione logistica multivariata, non ha mostrato associazione tra danno d’organo clinico e subclinico, l’età il sesso, i classici fattori di rischio cardiovascolare e il fenotipo Chapel “infection only”. Conclusioni. I risultati ottenuti suggeriscono che, a fronte dell’esposizione dei fattori di rischio tra i pazienti con CVID, questi non sembrerebbero presentare il rimodellamento vascolare che è atteso nella popolazione generale. Sulla base dei dati emersi è possibile ipotizzare che la disregolazione del sistema immunitario in questa categoria di pazienti possa essere implicata nella minor incidenza di Aterosclerosi, ponendo le basi per ulteriori studi sulla relazione tra patologie cardiovascolari e deficit immunologici.
Valutazione clinica e rimodellamento vascolare precoce in una coorte di pazienti con Immunodeficienza Comune Variabile
CALZA, SIMONE
2021/2022
Abstract
Background. L’Aterosclerosi è la principale causa delle patologie cardiovascolari. Negli ultimi anni stanno aumentando le evidenze del coinvolgimento del sistema immunitario nello sviluppo e nell’evoluzione della placca aterosclerotica. L’Immunodeficienza Comune Variabile (CVID) è una malattia immunitaria in cui è presente un deficit di produzione anticorpale a causa di un’alterata funzionalità dei linfociti B. La valutazione dei meccanismi implicati nell’aterosclerosi nel contesto di questa patologia può, quindi, essere utile per un’ulteriore comprensione di questi processi. Obiettivi dello studio. Caratterizzare la popolazione CVID dal punto di vista cardiovascolare utilizzando indicatori di rimodellamento vascolare precoce. Inoltre, valutare l’impatto dei classici fattori di rischio cardiovascolare e di fattori immunologici sull’insorgenza di danno d’organo clinico e subclinico in questa popolazione. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale di coorte retrospettivo-prospettico, su 59 pazienti affetti da CVID seguiti presso il Centro Regionale per le Malattie Rare Immunologiche e dell’Apparato Respiratorio dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Sono stati raccolti i dati anamnestici e bioumorali inerenti al profilo cardiovascolare ed immunologico e sono state condotte delle analisi strumentali non invasive con lo scopo di determinare la pressione arteriosa centrale, la stiffness arteriosa e lo spessore medio-intimale dell’arteria carotide comune. Risultati. La popolazione con CVID studiata ha un’età mediana di 54 anni, con prevalenza del 64.4% del sesso femminile. L’età media all’esordio dei sintomi è 32.5 anni con un ritardo diagnostico di 8.5 anni. Le complicanze immunologiche sono superiori a quelle cardiovascolari: In particolare, sono stati rilevati il 5.1% di eventi cardiovascolari, di cui solo l’1.7% su base aterosclerotica cerebrale e il restante 3.4% dovuto ad embolia polmonare. In merito al danno d’organo conclamato, si è rilevata una prevalenza del 10.2% di malattia aterosclerotica. Per quanto riguarda i fattori di rischio cardiovascolare, emerge che il 54.2% dei pazienti presi in esame ha un BMI ≥ 25 kg/m2, il 50.8% è affetto da Dislipidemia, il 32.2% da Ipertensione Arteriosa e il 35.6% presenta i criteri diagnostici di Sindrome Metabolica. Nonostante tale prevalenza di fattori di rischio, i valori di PVW (6.0 m/s) e di IMT medio (0.6 mm) sono risultati nei limiti di norma. Per approfondire il legame tra le caratteristiche immunologiche e cardiovascolari, la popolazione è stata stratificata in base alla presenza o assenza dei classici fattori di rischio e del fenotipo Chapel. L’analisi ha evidenziato che nei pazienti CVID con fattori di rischio cardiovascolare classici i valori della PWV risultano significativamente più elevati rispetto alla popolazione sana, sebbene sempre entro i limiti di normalità. Al contrario la misurazione della PVW nei differenti fenotipi Chapel e dell’IMT carotideo in tutti in confronti considerati, non evidenzia una differenza significativa. Infine, l’analisi di regressione logistica multivariata, non ha mostrato associazione tra danno d’organo clinico e subclinico, l’età il sesso, i classici fattori di rischio cardiovascolare e il fenotipo Chapel “infection only”. Conclusioni. I risultati ottenuti suggeriscono che, a fronte dell’esposizione dei fattori di rischio tra i pazienti con CVID, questi non sembrerebbero presentare il rimodellamento vascolare che è atteso nella popolazione generale. Sulla base dei dati emersi è possibile ipotizzare che la disregolazione del sistema immunitario in questa categoria di pazienti possa essere implicata nella minor incidenza di Aterosclerosi, ponendo le basi per ulteriori studi sulla relazione tra patologie cardiovascolari e deficit immunologici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/41134