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\ABSTRACT Background: Da qualche decennio l’approccio al malato terminale ha subito moltissimi cambiamenti che ancora ad oggi sono in corso; l’obiettivo principale dei professionisti sanitari è quello di accompagnare il malato terminale in un percorso verso la così detta “morte graziosa”, che abbia quindi delle caratteristiche positive. All’interno di questa tematica si è creato un dibattito e una profonda divisione tra chi sostiene che mettere a conoscenza della prognosi infausta il l’assistito contribuisca positivamente, chi invece sostiene il contrario. All’interno di questa tematica ad avere un ruolo fondamentale non è solo il medico, al quale spetta il dovere di comunicare diagnosi e prognosi, ma anche l’infermiere che accompagna nel percorso di terminalità l’assistito. Obiettivo: Descrivere le posizioni presenti riguardanti il tema del portare a conoscenza il paziente oncologico terminale preso in carico dall’unità di Cure Palliative domiciliari della propria prognosi. Metodologia di Ricerca: è stata effettuata una revisione di letteratura. Sono stati consultati libri di testo, siti internet ufficiali e banca dati quali Pubmed e Cinahl e articoli online riguardanti l’argomento. Risultati: Dall’analisi degli articoli reperiti è emerso che mettere a conoscenza il paziente terminale della propria prognosi può apportare dei benefici durante il percorso di accompagnamento. Tuttavia, nonostante siano presenti delle specifiche leggi che riconoscono sia un diritto della persona quello di sapere la verità sul proprio stato di salute, si sceglie spesso di omettere. Per quanto riguarda l’infermiere è emerso che la sua figura assume un ruolo chiave nell’educare e supportare il malato terminale dopo la presa di consapevolezza della propria prognosi infausta. Conclusioni: Favorire una “morte graziosa” è l’obiettivo a cui ogni professionista sanitario nel campo della terminalità dovrebbe puntare per i propri assistiti. Per fare questo è importante rispettare i diritti e di conseguenza la dignità degli assistiti e soprattutto che gli infermieri assieme agli altri professionisti sanitari dell’equipe seguano dei percorsi di formazione in questo ambito a partire dagli studi di formazione universitaria. Parole Chiave: Palliative care, home care services, truth disclosure, quality of life, end of life, bad news communication, caregiver, attitude to death

L’infermiere e la morte “graziosa”: il tema della verità nel fine vita. Revisione di letteratura.

CERVI, FEDERICO
2021/2022

Abstract

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2021
The nurse and "graceful" death: the truth of the end of life theme. Literature review
\ABSTRACT Background: Da qualche decennio l’approccio al malato terminale ha subito moltissimi cambiamenti che ancora ad oggi sono in corso; l’obiettivo principale dei professionisti sanitari è quello di accompagnare il malato terminale in un percorso verso la così detta “morte graziosa”, che abbia quindi delle caratteristiche positive. All’interno di questa tematica si è creato un dibattito e una profonda divisione tra chi sostiene che mettere a conoscenza della prognosi infausta il l’assistito contribuisca positivamente, chi invece sostiene il contrario. All’interno di questa tematica ad avere un ruolo fondamentale non è solo il medico, al quale spetta il dovere di comunicare diagnosi e prognosi, ma anche l’infermiere che accompagna nel percorso di terminalità l’assistito. Obiettivo: Descrivere le posizioni presenti riguardanti il tema del portare a conoscenza il paziente oncologico terminale preso in carico dall’unità di Cure Palliative domiciliari della propria prognosi. Metodologia di Ricerca: è stata effettuata una revisione di letteratura. Sono stati consultati libri di testo, siti internet ufficiali e banca dati quali Pubmed e Cinahl e articoli online riguardanti l’argomento. Risultati: Dall’analisi degli articoli reperiti è emerso che mettere a conoscenza il paziente terminale della propria prognosi può apportare dei benefici durante il percorso di accompagnamento. Tuttavia, nonostante siano presenti delle specifiche leggi che riconoscono sia un diritto della persona quello di sapere la verità sul proprio stato di salute, si sceglie spesso di omettere. Per quanto riguarda l’infermiere è emerso che la sua figura assume un ruolo chiave nell’educare e supportare il malato terminale dopo la presa di consapevolezza della propria prognosi infausta. Conclusioni: Favorire una “morte graziosa” è l’obiettivo a cui ogni professionista sanitario nel campo della terminalità dovrebbe puntare per i propri assistiti. Per fare questo è importante rispettare i diritti e di conseguenza la dignità degli assistiti e soprattutto che gli infermieri assieme agli altri professionisti sanitari dell’equipe seguano dei percorsi di formazione in questo ambito a partire dagli studi di formazione universitaria. Parole Chiave: Palliative care, home care services, truth disclosure, quality of life, end of life, bad news communication, caregiver, attitude to death
Cure Palliative
Cure domiciliari
Fine vita
Qualità di vita
Caregiver
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41419