Il tema dell'elaborato finale verte sull'importanza che viene data al metodo autobiografico come modalità di racconto di sé e possibilità di un lavoro introspettivo, attraverso la rivisitazione ed eventuale rielaborazione del proprio vissuto. In particolar modo, il focus viene posto in un contesto educativo come quello della comunità mamma-bambino. In seguito ad una introduzione sul metodo autobiografico, si è trattata l'importanza data non tanto alla veridicità della storia narrata, ma l'importanza di dare uno spazio di relazione autentica nel momento in cui decide di raccontarsi. L'identità e la relazione con l'altro (diverso da sé) attraverso riferimenti ad autori quali Ricoeur e Buber, ci orientano al considerare la configurazione dialogica come possibilità di aiuto nella progettualità di vita, all'interno di una cornice di pensiero che vede l'adozione di un approccio in particolar modo fenomenologico. L'ultima parte dell'elaborato verte sulla vita in comunità, non nell'aspetto prettamente organizzativo della stessa, ma nella concezione che assume secondo la visione degli educatori, in particolar modo dell' équipe: quale il confine labile tra autonomia e assistenzialismo per una cura educativa? Quale il peso dato all'errore nel percorso comunitario delle ospiti? Quelli esposti risultano solo alcuni dei punti che possono essere affrontati in un contesto come la comunità mamma-bambino e spesso non ritrovano una vera e propria risposta; al contrario, la loro continua messa in discussione, anche grazie a momenti di supervisione con figure professionali esterne, permettono una rielaborazione di ruoli e missioni educative che ritrovano la loro applicazione in campo, nella relazione con donne e bambini. Infine, viene data voce ad alcune donne e alle loro storie di vita.

"Siamo donne con una storia colorata": il racconto di sé come forma di cura. Storie di vita in comunità mamma-bambino.

MARTINELLO, ELENA
2021/2022

Abstract

Il tema dell'elaborato finale verte sull'importanza che viene data al metodo autobiografico come modalità di racconto di sé e possibilità di un lavoro introspettivo, attraverso la rivisitazione ed eventuale rielaborazione del proprio vissuto. In particolar modo, il focus viene posto in un contesto educativo come quello della comunità mamma-bambino. In seguito ad una introduzione sul metodo autobiografico, si è trattata l'importanza data non tanto alla veridicità della storia narrata, ma l'importanza di dare uno spazio di relazione autentica nel momento in cui decide di raccontarsi. L'identità e la relazione con l'altro (diverso da sé) attraverso riferimenti ad autori quali Ricoeur e Buber, ci orientano al considerare la configurazione dialogica come possibilità di aiuto nella progettualità di vita, all'interno di una cornice di pensiero che vede l'adozione di un approccio in particolar modo fenomenologico. L'ultima parte dell'elaborato verte sulla vita in comunità, non nell'aspetto prettamente organizzativo della stessa, ma nella concezione che assume secondo la visione degli educatori, in particolar modo dell' équipe: quale il confine labile tra autonomia e assistenzialismo per una cura educativa? Quale il peso dato all'errore nel percorso comunitario delle ospiti? Quelli esposti risultano solo alcuni dei punti che possono essere affrontati in un contesto come la comunità mamma-bambino e spesso non ritrovano una vera e propria risposta; al contrario, la loro continua messa in discussione, anche grazie a momenti di supervisione con figure professionali esterne, permettono una rielaborazione di ruoli e missioni educative che ritrovano la loro applicazione in campo, nella relazione con donne e bambini. Infine, viene data voce ad alcune donne e alle loro storie di vita.
2021
"We are women with a troubled life": talking about one's own life as a form of relief. Life stories in a mum-child community.
Comunità
Identità
Autobiografia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41482