This thesis focus on the analysis of some Primo Levi’s science fiction tales (from “Storie Naturali” and “Vizio di forma”) and Paolo Volponi’s post apocalyptic novel, “Il pianeta irritabile”. The perspective adopted is the one proposed by the critical movement called ‘ecocriticism’ or ‘literary ecology’, whose main point is the relationship between literature and ecology. Ecocriticism has emerged in the last decade as one of the most prominent methods of literary analysis. Obviously, its significance is due to the environmental crisis we are experiencing; nevertheless, this critical movement is also important for the interdisciplinary aspect, which aims to connect scientific disciplines to literature or, in general, to humanistic studies. In this work, we consider the scientific side of ‘ecology’ and we carry the structure of a ecosystem to the literary analysis. More precisely, the various components of literary texts – themes, figures, rethorical aspects, genre – are considered as mutually reliant. This means that ecological aspects of a particular text do not affect the thematic area only, but also the other parts and that the ecological dimension of a text is the result of this connection. Literary ecological studies try to show how literature can be a resource throughout human evolution; however, on a concrete level, ecocriticism investigate the relationship between living beings and environment and between human beings and animals. In the first part, a brief history of ecocriticism is presented, focusing on currents and the state of Italian ecocriticism. The second part concerns the analysis of Primo Levi’s texts and the third one is dedicated to Paolo Vlponi’s novel. These texts share common elements. First of all, they belong to a particular time period (1966-1978), following the booming economy in Italy, when changed the economical appearance of the country, but also the cultural, social and anthropological one. Morever, in 60s and 70s the environtmental problems emerge as a consequence of the spreading consumerism and the unstoppable progress. In addition, these literary works share common themes: the duality between culture and nature, the comparison between body and environment and the leitmotif of metamorphosis, used to represent a non anthropocentric point of view. Finally, they fit into the category of science fiction. Although “Storie Naturali”, “Vizio di forma” and “Il pianeta irritabile” have several carachteristics in common, writers have their specific interpretation of the ecology, science, technology and their impact on environment and human life. In conclusion, even if you can notice a common intertext in Leopardi’s “Operette”, subjects and figures of speech are used differently.

Il presente lavoro è incentrato sull’analisi di alcuni racconti di Primo Levi, e di un romanzo di Paolo Volponi. L’ipotesi interpretativa è imperniata sulla corrente critica denominata “ecocritica” o “ecologia letteraria”, la quale postula l’esistenza di uno stretto legame tra ecologia e letteratura. L’applicazione del paradigma ecoletterario all’analisi e all’interpretazione dei testi qui proposti non è però rigida: l’entità ecologica non è intesa quale complesso di valori attraverso cui verificare la possibilità di un uso etico-ambientale dei testi letterari. Viene accolto, piuttosto, il principio base dell’interdisciplinarietà come opportunità di dialogo tra cultura scientifica e cultura umanistica. L’ecologia, difatti, è considerata nella sua dimensione di disciplina scientifica, la quale, da una parte, si configura come reagente per il rilevamento di una tensione – non risolta – tra il polo del progresso, della scienza, della sue applicazioni tecniche e quello della natura, intesa come dimensione altra rispetto all’umano ma al contempo modificata dalla sua azione; dall’altra, suggerisce un approccio "ecosistemico" al testo, che metta cioè in relazione i temi e i motivi classificabili come ecologici con le figure e le strutture del genere di riferimento. Nella prima parte si delineano dunque i potenziali campi d’intersezione tra letteratura ed ecologia, si traccia un breve profilo storico della corrente ecocritica (dalla nascita americana, col suo approccio destoricizzante e quasi esclusivamente limitato all’area tematica della wilderness, agli sviluppi del Material Ecocriticism e della corrente italiana). Si avanza inoltre una proposta d'analisi ecologica che tenti di superare alcuni nodi pregressi e che combinile nuove istanze con una categoria critica tradizionale: il cronotopo di Bachtin. La seconda parte è dedicata all’opera di Levi, di cui si analizzano in particolare alcuni racconti fantascientifici e fantabiologici tratti da "Storie Naturali" e "Vizio di forma". Nella terza parte si analizza invece il romanzo distopico e post apocalittico "Il pianeta irritabile" di Paolo Volponi. L’anello di congiunzione tra i testi proposti è individuato su più livelli. Innanzitutto, le opere scelte si pongono entro l’arco temporale 1966-1978, successivo agli anni del «boom» economico, in cui i profondi mutamenti antropologici già in atto – metaforicamente racchiusi nel concetto biologico di «mutazione» – subiscono un’accelerazione sul piano tecnico e scientifico e affiora, congiuntamente, il legame tra questi e le alterazioni dell’ambiente. Il dissidio tra cultura e natura caratterizza i temi, i motivi e le figure, creando un immaginario ecologico per il quale è riconoscibile una comune intertestualità nel Leopardi delle Operette. A livello del genere letterario si rileva invece come quello fantabiologico e fantascientifico si configuri solo apparentemente come isola letteraria slegata dal resto delle rispettive produzioni e sia, piuttosto, un punto di convergenza in cui affiorano temi e motivi disseminati altrove. Sul piano tematico, è centrale la figura della metamorfosi: come nesso analogico nella rappresentazione del territorio di tangenza tra umano e animale e nella sovrapposizione dei campi semantici del corpo e dell’ambiente; come snodo di profonda divergenza, rispetto al significato e all’esito della contaminazione uomo - animale nei due autori. In Levi, poi, la metamorfosi permea anche il piano retorico attraverso analogie e paragoni, tanto da poter parlare di una “lente metamorfizzante” che filtra la realtà rappresentata e di un ecosistema letterario che percorre verticalmente tutte la sua produzione, trascendendone i generi.

"T'amo uomo sacro": tensioni ecologiche nelle opere di Primo Levi

FRANCO, IRENE
2021/2022

Abstract

This thesis focus on the analysis of some Primo Levi’s science fiction tales (from “Storie Naturali” and “Vizio di forma”) and Paolo Volponi’s post apocalyptic novel, “Il pianeta irritabile”. The perspective adopted is the one proposed by the critical movement called ‘ecocriticism’ or ‘literary ecology’, whose main point is the relationship between literature and ecology. Ecocriticism has emerged in the last decade as one of the most prominent methods of literary analysis. Obviously, its significance is due to the environmental crisis we are experiencing; nevertheless, this critical movement is also important for the interdisciplinary aspect, which aims to connect scientific disciplines to literature or, in general, to humanistic studies. In this work, we consider the scientific side of ‘ecology’ and we carry the structure of a ecosystem to the literary analysis. More precisely, the various components of literary texts – themes, figures, rethorical aspects, genre – are considered as mutually reliant. This means that ecological aspects of a particular text do not affect the thematic area only, but also the other parts and that the ecological dimension of a text is the result of this connection. Literary ecological studies try to show how literature can be a resource throughout human evolution; however, on a concrete level, ecocriticism investigate the relationship between living beings and environment and between human beings and animals. In the first part, a brief history of ecocriticism is presented, focusing on currents and the state of Italian ecocriticism. The second part concerns the analysis of Primo Levi’s texts and the third one is dedicated to Paolo Vlponi’s novel. These texts share common elements. First of all, they belong to a particular time period (1966-1978), following the booming economy in Italy, when changed the economical appearance of the country, but also the cultural, social and anthropological one. Morever, in 60s and 70s the environtmental problems emerge as a consequence of the spreading consumerism and the unstoppable progress. In addition, these literary works share common themes: the duality between culture and nature, the comparison between body and environment and the leitmotif of metamorphosis, used to represent a non anthropocentric point of view. Finally, they fit into the category of science fiction. Although “Storie Naturali”, “Vizio di forma” and “Il pianeta irritabile” have several carachteristics in common, writers have their specific interpretation of the ecology, science, technology and their impact on environment and human life. In conclusion, even if you can notice a common intertext in Leopardi’s “Operette”, subjects and figures of speech are used differently.
2021
"T'amo uomo sacro": Ecological dynamics in Primo Levi's writings
Il presente lavoro è incentrato sull’analisi di alcuni racconti di Primo Levi, e di un romanzo di Paolo Volponi. L’ipotesi interpretativa è imperniata sulla corrente critica denominata “ecocritica” o “ecologia letteraria”, la quale postula l’esistenza di uno stretto legame tra ecologia e letteratura. L’applicazione del paradigma ecoletterario all’analisi e all’interpretazione dei testi qui proposti non è però rigida: l’entità ecologica non è intesa quale complesso di valori attraverso cui verificare la possibilità di un uso etico-ambientale dei testi letterari. Viene accolto, piuttosto, il principio base dell’interdisciplinarietà come opportunità di dialogo tra cultura scientifica e cultura umanistica. L’ecologia, difatti, è considerata nella sua dimensione di disciplina scientifica, la quale, da una parte, si configura come reagente per il rilevamento di una tensione – non risolta – tra il polo del progresso, della scienza, della sue applicazioni tecniche e quello della natura, intesa come dimensione altra rispetto all’umano ma al contempo modificata dalla sua azione; dall’altra, suggerisce un approccio "ecosistemico" al testo, che metta cioè in relazione i temi e i motivi classificabili come ecologici con le figure e le strutture del genere di riferimento. Nella prima parte si delineano dunque i potenziali campi d’intersezione tra letteratura ed ecologia, si traccia un breve profilo storico della corrente ecocritica (dalla nascita americana, col suo approccio destoricizzante e quasi esclusivamente limitato all’area tematica della wilderness, agli sviluppi del Material Ecocriticism e della corrente italiana). Si avanza inoltre una proposta d'analisi ecologica che tenti di superare alcuni nodi pregressi e che combinile nuove istanze con una categoria critica tradizionale: il cronotopo di Bachtin. La seconda parte è dedicata all’opera di Levi, di cui si analizzano in particolare alcuni racconti fantascientifici e fantabiologici tratti da "Storie Naturali" e "Vizio di forma". Nella terza parte si analizza invece il romanzo distopico e post apocalittico "Il pianeta irritabile" di Paolo Volponi. L’anello di congiunzione tra i testi proposti è individuato su più livelli. Innanzitutto, le opere scelte si pongono entro l’arco temporale 1966-1978, successivo agli anni del «boom» economico, in cui i profondi mutamenti antropologici già in atto – metaforicamente racchiusi nel concetto biologico di «mutazione» – subiscono un’accelerazione sul piano tecnico e scientifico e affiora, congiuntamente, il legame tra questi e le alterazioni dell’ambiente. Il dissidio tra cultura e natura caratterizza i temi, i motivi e le figure, creando un immaginario ecologico per il quale è riconoscibile una comune intertestualità nel Leopardi delle Operette. A livello del genere letterario si rileva invece come quello fantabiologico e fantascientifico si configuri solo apparentemente come isola letteraria slegata dal resto delle rispettive produzioni e sia, piuttosto, un punto di convergenza in cui affiorano temi e motivi disseminati altrove. Sul piano tematico, è centrale la figura della metamorfosi: come nesso analogico nella rappresentazione del territorio di tangenza tra umano e animale e nella sovrapposizione dei campi semantici del corpo e dell’ambiente; come snodo di profonda divergenza, rispetto al significato e all’esito della contaminazione uomo - animale nei due autori. In Levi, poi, la metamorfosi permea anche il piano retorico attraverso analogie e paragoni, tanto da poter parlare di una “lente metamorfizzante” che filtra la realtà rappresentata e di un ecosistema letterario che percorre verticalmente tutte la sua produzione, trascendendone i generi.
ecologia letteraria
fantascienza
antropocene
ecologia
metamorfosi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/41912