Questa tesi ha come oggetto l'analisi di due film biografici a protagonista femminile della regista Susanna Nicchiarelli. La mia ricerca si apre con una contestualizzazione del genere del film biografico per arrivare a mostrare come questi due esempi, Nico, 1988 (2017) e Miss Marx (2020), si distinguano per stile e contenuti da altri film di questo genere. Nello specifico per il loro focus sull'esperienza femminile nell'età adulta e nella differenza tra vissuto interiore e percezione esteriore di realizzazione e successo. Nel primo capitolo, seguendo il riferimento bibliografico Biopics of Women (Karen Hollinger, editore Taylor & Francis Ltd, 2020) parlo brevemente della storia dei film biografici, partendo da Hollywood per arrivare a quelle che erano considerate le caratteristiche chiave del genere. La critica dello stesso è un punto chiave per comprendere come Nicchiarelli sia innovativa e precisa nei suoi lavori. Nei capitoli successivi, dopo un sommario dei film, propongo un'analisi stilistica di quelle che la regista, nelle conferenze che ha tenuto e in particolare nel suo intervento all'Università della Calabria per il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ,definisce le "scene della verità". Per il film Nico 1988 si tratta della "scena di Praga" (così battezzata da Nicchiarelli). Il concerto in cui Christa, la protagonista, canta un'unica canzone (My Heart is Empty), per venire poi interrotta dall'esercito. Per quanto riguarda Miss Marx analizzerò la scena della Danza,momento liberatorio in cui si scatena l'energia tenuta sottovoce nel resto del film. Qui la protagonista balla spontaneamente sulle note di "L'Internationale" dei Downtown Boys , incarnando l'estetica di gusto preraffaellita che la regista ha scelto per questo film. "Scene della verità" perchè in esse culmina l'unione tra vissuto emotivo interiore e espressione. Per entrambi i film i temi su cui ho deciso di concentrarmi sono la visione della regista del biopic, che non genera un'empatia automatica quanto una riflessione sull'ambivalenza dell'essere umano tra interno ed esterno, e come questa sensibilità non si esaurisca (per l'interesse e l'attenzione che merita) allo scadere del successo.
Susanna Nichiarelli, Identità femminili
PAMPOLARI, MARTA
2021/2022
Abstract
Questa tesi ha come oggetto l'analisi di due film biografici a protagonista femminile della regista Susanna Nicchiarelli. La mia ricerca si apre con una contestualizzazione del genere del film biografico per arrivare a mostrare come questi due esempi, Nico, 1988 (2017) e Miss Marx (2020), si distinguano per stile e contenuti da altri film di questo genere. Nello specifico per il loro focus sull'esperienza femminile nell'età adulta e nella differenza tra vissuto interiore e percezione esteriore di realizzazione e successo. Nel primo capitolo, seguendo il riferimento bibliografico Biopics of Women (Karen Hollinger, editore Taylor & Francis Ltd, 2020) parlo brevemente della storia dei film biografici, partendo da Hollywood per arrivare a quelle che erano considerate le caratteristiche chiave del genere. La critica dello stesso è un punto chiave per comprendere come Nicchiarelli sia innovativa e precisa nei suoi lavori. Nei capitoli successivi, dopo un sommario dei film, propongo un'analisi stilistica di quelle che la regista, nelle conferenze che ha tenuto e in particolare nel suo intervento all'Università della Calabria per il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ,definisce le "scene della verità". Per il film Nico 1988 si tratta della "scena di Praga" (così battezzata da Nicchiarelli). Il concerto in cui Christa, la protagonista, canta un'unica canzone (My Heart is Empty), per venire poi interrotta dall'esercito. Per quanto riguarda Miss Marx analizzerò la scena della Danza,momento liberatorio in cui si scatena l'energia tenuta sottovoce nel resto del film. Qui la protagonista balla spontaneamente sulle note di "L'Internationale" dei Downtown Boys , incarnando l'estetica di gusto preraffaellita che la regista ha scelto per questo film. "Scene della verità" perchè in esse culmina l'unione tra vissuto emotivo interiore e espressione. Per entrambi i film i temi su cui ho deciso di concentrarmi sono la visione della regista del biopic, che non genera un'empatia automatica quanto una riflessione sull'ambivalenza dell'essere umano tra interno ed esterno, e come questa sensibilità non si esaurisca (per l'interesse e l'attenzione che merita) allo scadere del successo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/42180