L’era sempre più frenetica e tecnologica in cui viviamo sta allontanando sempre più bambini e adulti dalla natura. Eppure, la loro esigenza fondamentale, soprattutto durante la prima infanzia, è legata all’esplorazione corporea e sensoriale ed è proprio attraverso il corpo e il movimento che imparano a conoscere sé stessi e il mondo che li circonda. E’ in questo senso che la natura diviene l’ambiente che meglio permette il benessere e lo sviluppo psico-fisico dei più piccoli e, proprio per tal motivo, oggi più che mai, vi è la necessità di riportare i bambini all’esterno e a contatto con l’ambiente naturale, affinché, da e in esso, ne possano trarre tutte le potenzialità educative. Sono numerosi gli studiosi, i filosofi, gli educatori e i pedagogisti che hanno, da sempre, sottolineato l’enorme importanza del fare educazione in natura. Come dimostrato da questi ultimi, infatti i bambini hanno il bisogno di scoprire l’ambiente esterno, necessitano di essere protagonisti attivi del proprio percorso di crescita, di sentirsi liberi di essere ciò che sono e che vogliono diventare e chiedono, a gran voce, di poter osare e sperimentare naturalmente, senza continui vincoli, barriere o proibizioni. Giocare all’aria aperta è, dunque, molto importante per i più piccoli poiché permette loro di crescere e svilupparsi nel miglior modo possibile e di sviluppare una forte sensibilità, curiosità, rispetto e senso civico. E’ proprio qui che, come educatori, abbiamo l’importante compito di piantare i semi di uno sviluppo che vuole partire proprio dal bambino e che vuole essere integrale: non solo uno sviluppo cognitivo, ma anche fisico, psichico, sociale, emotivo e creativo. Lo scopo della mia relazione finale di laurea è quello di riflettere in senso critico su tutte quelle realtà educative che sposano o integrano l’Outdoor education nelle loro progettualità educative e di rendere evidente il fatto che vi è metodo, rigore e scientificità anche alla base di un approccio, trasversale al classico canone istituzionalizzato, come quello in natura. Il fine è quello di sfatare molti pregiudizi o paure comuni, dell’attuale società e cultura, che ruotano attorno a questo metodo. Appreso, dunque, che la cultura moderna merita di essere resa più consapevole relativamente al tema dell’educazione in natura, il mio vuole essere un invito teorico al primato di un’educazione Outdoor che vuole lasciarsi alle spalle vincoli, divieti e barriere e che desidera aprirsi, invece, al libero, naturale e spontaneo slancio del bambino verso la progressiva scoperta di sé stesso e del mondo che lo circonda.

Più natura, più benessere, più apprendimento. L'importanza dell'educazione all'aria aperta.

BOZZA, ILENIA
2021/2022

Abstract

L’era sempre più frenetica e tecnologica in cui viviamo sta allontanando sempre più bambini e adulti dalla natura. Eppure, la loro esigenza fondamentale, soprattutto durante la prima infanzia, è legata all’esplorazione corporea e sensoriale ed è proprio attraverso il corpo e il movimento che imparano a conoscere sé stessi e il mondo che li circonda. E’ in questo senso che la natura diviene l’ambiente che meglio permette il benessere e lo sviluppo psico-fisico dei più piccoli e, proprio per tal motivo, oggi più che mai, vi è la necessità di riportare i bambini all’esterno e a contatto con l’ambiente naturale, affinché, da e in esso, ne possano trarre tutte le potenzialità educative. Sono numerosi gli studiosi, i filosofi, gli educatori e i pedagogisti che hanno, da sempre, sottolineato l’enorme importanza del fare educazione in natura. Come dimostrato da questi ultimi, infatti i bambini hanno il bisogno di scoprire l’ambiente esterno, necessitano di essere protagonisti attivi del proprio percorso di crescita, di sentirsi liberi di essere ciò che sono e che vogliono diventare e chiedono, a gran voce, di poter osare e sperimentare naturalmente, senza continui vincoli, barriere o proibizioni. Giocare all’aria aperta è, dunque, molto importante per i più piccoli poiché permette loro di crescere e svilupparsi nel miglior modo possibile e di sviluppare una forte sensibilità, curiosità, rispetto e senso civico. E’ proprio qui che, come educatori, abbiamo l’importante compito di piantare i semi di uno sviluppo che vuole partire proprio dal bambino e che vuole essere integrale: non solo uno sviluppo cognitivo, ma anche fisico, psichico, sociale, emotivo e creativo. Lo scopo della mia relazione finale di laurea è quello di riflettere in senso critico su tutte quelle realtà educative che sposano o integrano l’Outdoor education nelle loro progettualità educative e di rendere evidente il fatto che vi è metodo, rigore e scientificità anche alla base di un approccio, trasversale al classico canone istituzionalizzato, come quello in natura. Il fine è quello di sfatare molti pregiudizi o paure comuni, dell’attuale società e cultura, che ruotano attorno a questo metodo. Appreso, dunque, che la cultura moderna merita di essere resa più consapevole relativamente al tema dell’educazione in natura, il mio vuole essere un invito teorico al primato di un’educazione Outdoor che vuole lasciarsi alle spalle vincoli, divieti e barriere e che desidera aprirsi, invece, al libero, naturale e spontaneo slancio del bambino verso la progressiva scoperta di sé stesso e del mondo che lo circonda.
2021
More nature, more well-being, more learning. The importance of outdoor education.
Outdoor education
Prima infanzia
Empatia
Creatività
Curiosità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42252