Una pelle acneica è una pelle patologica che presenta complessivamente dei livelli alterati di sfingosina libera e di ceramidi totali nello strato corneo, il che è strettamente correlato con una compromissione della funzione di barriera, dunque un aumento della TEWL e una conseguente secchezza cutanea. L'applicazione di una miscela equilibrata di lipidi simili a quelli dello strato corneo (SC), come le ceramidi pure o altresì una combinazione di queste con colesterolo e acidi grassi, dovrebbe essere in grado di reintegrare i bassi livelli di lipidi dello strato corneo, prevenendo la perdita eccessiva di acqua, e dunque la disidratazione e secchezza cutanea. Non solo, ma gli stessi farmaci tipicamente utilizzati per il trattamento dell’acne possono provocare irritazione e secchezza cutanea e possono portare alla non aderenza e dunque al fallimento del trattamento stesso. Proprio in questo quadro, allora, trovano la loro collocazione le creme emollienti a base di ceramidi che, andando a reintegrare i lipidi dello strato corneo, possono migliorare la secchezza e l'irritazione derivanti dal trattamento dell'acne, garantendo quindi anche un aumento della compliance del paziente. Un terzo aspetto assolutamente da non sottovalutare è quello legato alla fitosfingosina: base sfingoide che ha dimostrato, in vitro e in vivo, di possedere proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Nel complesso, dunque, ceramidi e fitosfingosina, agiscono su più fronti: da un lato vanno a reintegrare i lipidi dello SC, aiutando a riparare la barriera cutanea e agendo sulla secchezza cutanea, dall’altro possono fungere addirittura da ingrediente cosmetico attivo, sulla base dell’attività antibatterica e antinfiammatoria della fitosfingosina.
Il trattamento dermocosmetico dell’acne: il ruolo degli sfingolipidi
PETTINA', ELISA
2021/2022
Abstract
Una pelle acneica è una pelle patologica che presenta complessivamente dei livelli alterati di sfingosina libera e di ceramidi totali nello strato corneo, il che è strettamente correlato con una compromissione della funzione di barriera, dunque un aumento della TEWL e una conseguente secchezza cutanea. L'applicazione di una miscela equilibrata di lipidi simili a quelli dello strato corneo (SC), come le ceramidi pure o altresì una combinazione di queste con colesterolo e acidi grassi, dovrebbe essere in grado di reintegrare i bassi livelli di lipidi dello strato corneo, prevenendo la perdita eccessiva di acqua, e dunque la disidratazione e secchezza cutanea. Non solo, ma gli stessi farmaci tipicamente utilizzati per il trattamento dell’acne possono provocare irritazione e secchezza cutanea e possono portare alla non aderenza e dunque al fallimento del trattamento stesso. Proprio in questo quadro, allora, trovano la loro collocazione le creme emollienti a base di ceramidi che, andando a reintegrare i lipidi dello strato corneo, possono migliorare la secchezza e l'irritazione derivanti dal trattamento dell'acne, garantendo quindi anche un aumento della compliance del paziente. Un terzo aspetto assolutamente da non sottovalutare è quello legato alla fitosfingosina: base sfingoide che ha dimostrato, in vitro e in vivo, di possedere proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Nel complesso, dunque, ceramidi e fitosfingosina, agiscono su più fronti: da un lato vanno a reintegrare i lipidi dello SC, aiutando a riparare la barriera cutanea e agendo sulla secchezza cutanea, dall’altro possono fungere addirittura da ingrediente cosmetico attivo, sulla base dell’attività antibatterica e antinfiammatoria della fitosfingosina.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/42356