Estrazione supercritica dell'Hypericum perforatum L.

Il mercato dei prodotti erboristici e degli estratti ottenuti dalle piante è in continua crescita e le ricerche in ambito fitochimico e farmacologico risultano fondamentali per il miglioramento dei rimedi tradizionali erboristici. L’identificazione dei costituenti attivi è essenziale per garantire la qualità e l’attività terapeutica della droga e dei suoi estratti (A. Nahrstedt, V. Butterweck, 2010). Il notevole aumento di interesse verso il settore erboristico ha fatto sì che l’uso dell’Hypericum perforatum L. aumentasse in modo significativo e ad oggi è considerata una delle piante medicinali più consumate (E. Napoli et al., 2018). H. perforatum è una delle 496 specie del genere Hypericum ed attualmente è la più studiata e impiegata in terapia. Si tratta di una pianta con un importante uso tradizionale e popolare per il trattamento di ferite e ustioni. Molti studi clinici e preclinici hanno, inoltre, confermato altre attività terapeutiche come antidepressivo, antibatterico, antivirale, antineoplastico e antinfiammatorio. Negli ultimi anni, l’estrazione con fluidi supercritici da materiale vegetale ha guadagnato sempre più importanza (H. Römppa et al., 2004) perché si tratta di una tecnologia sostenibile, pulita e con una buona resa. Questa revisione vuole concentrarsi sulla metodica dell’estrazione supercritica con CO2 dell’H. perforatum e sull’estratto ottenuto.