This paper has as its privileged object of analysis the periodical «Il Semplice» (1995-1997) which was the brainchild of Gianni Celati in collaboration with Ermanno Cavazzoni and other writers and friends. Although the variety of personalities who have participated in the periodical is reflected in the heterogeneity of the writings contained in it, through the analysis of the texts it has been seen that at the basis of «Il Semplice» there is a series of common poetic convictions, above all the desire to write in a simple and anti-literary way, a purpose which in turn translates into the adoption of a new and imaginative perspective on reality (filtered through the eyes of a "weird" or "moody" character) and in a marked interest in the orality and poorly controlled forms of writing. After analyzing the various aspects that compose the poetics of «Il Semplice», an attempt was made to present the space of the plain as an useful interpretative key for a greater understanding of it. It is possible to imagine a "Po Valley" narrative line that joins "Il poema dei lunatici" by Ermanno Cavazzoni, the works of the "triptych of the plains" by Gianni Celati and the stories of other "writers of the plains" contained in «Il Semplice»: this genre of narrative is characterized by the central role played by the plain, which is involved in various aspects in the construction of the story and becomes much more than a simple background of the action. By virtue of its defilated position as compared to the mechanisms of the publishing market, «Il Semplice» represented a landing place for a new, original, creative and “padanian” poetics.

Questo elaborato ha come oggetto privilegiato di analisi la rivista «Il Semplice» (1995-1997), nata dall’estro di Gianni Celati in collaborazione con Ermanno Cavazzoni ed altri scrittori e amici. Sebbene la varietà delle personalità che hanno partecipato alla rivista si specchi nell'eterogeneità degli scritti in essa contenuti, attraverso l'analisi dei testi si è visto come alla base de «Il Semplice» vi sia una serie di convinzioni poetologiche comuni, su tutte la volontà di scrivere in modo semplice e antiletterario, proposito che si traduce a sua volta nell’adozione di una prospettiva inedita e fantasiosa sulla realtà (filtrata attraverso gli occhi di un personaggio “strambo” o “lunatico”) e in uno spiccato interesse per l’oralità e per le forme di scrittura poco controllate. Dopo aver analizzato i vari aspetti che compongono la poetica de «Il Semplice», si è cercato di presentare lo spazio della pianura come chiave interpretativa utile ai fini di una maggiore comprensione della stessa. È possibile intravedere una linea narrativa “padana” che congiunge “Il poema dei lunatici” di Ermanno Cavazzoni, le opere del “trittico delle pianure” di Gianni Celati e i racconti di altri “scrittori delle pianure” contenuti ne «Il Semplice»: questo filone della narrativa si contraddistingue per il ruolo centrale rivestito dalla pianura, la quale risulta coinvolta sotto vari aspetti nella costruzione del racconto, divenendo molto più che un semplice sfondo dell’azione. In virtù della sua posizione defilata rispetto ai meccanismi del mercato editoriale, «Il Semplice» ha rappresentato un approdo per una poetica nuova, originale, creativa e “padana”.

La linea padana della prosa - «Il Semplice» di Gianni Celati & Co.

BELLO, ERICA
2022/2023

Abstract

This paper has as its privileged object of analysis the periodical «Il Semplice» (1995-1997) which was the brainchild of Gianni Celati in collaboration with Ermanno Cavazzoni and other writers and friends. Although the variety of personalities who have participated in the periodical is reflected in the heterogeneity of the writings contained in it, through the analysis of the texts it has been seen that at the basis of «Il Semplice» there is a series of common poetic convictions, above all the desire to write in a simple and anti-literary way, a purpose which in turn translates into the adoption of a new and imaginative perspective on reality (filtered through the eyes of a "weird" or "moody" character) and in a marked interest in the orality and poorly controlled forms of writing. After analyzing the various aspects that compose the poetics of «Il Semplice», an attempt was made to present the space of the plain as an useful interpretative key for a greater understanding of it. It is possible to imagine a "Po Valley" narrative line that joins "Il poema dei lunatici" by Ermanno Cavazzoni, the works of the "triptych of the plains" by Gianni Celati and the stories of other "writers of the plains" contained in «Il Semplice»: this genre of narrative is characterized by the central role played by the plain, which is involved in various aspects in the construction of the story and becomes much more than a simple background of the action. By virtue of its defilated position as compared to the mechanisms of the publishing market, «Il Semplice» represented a landing place for a new, original, creative and “padanian” poetics.
2022
The Po line of the prose - «Il Semplice» by Gianni Celati & Co.
Questo elaborato ha come oggetto privilegiato di analisi la rivista «Il Semplice» (1995-1997), nata dall’estro di Gianni Celati in collaborazione con Ermanno Cavazzoni ed altri scrittori e amici. Sebbene la varietà delle personalità che hanno partecipato alla rivista si specchi nell'eterogeneità degli scritti in essa contenuti, attraverso l'analisi dei testi si è visto come alla base de «Il Semplice» vi sia una serie di convinzioni poetologiche comuni, su tutte la volontà di scrivere in modo semplice e antiletterario, proposito che si traduce a sua volta nell’adozione di una prospettiva inedita e fantasiosa sulla realtà (filtrata attraverso gli occhi di un personaggio “strambo” o “lunatico”) e in uno spiccato interesse per l’oralità e per le forme di scrittura poco controllate. Dopo aver analizzato i vari aspetti che compongono la poetica de «Il Semplice», si è cercato di presentare lo spazio della pianura come chiave interpretativa utile ai fini di una maggiore comprensione della stessa. È possibile intravedere una linea narrativa “padana” che congiunge “Il poema dei lunatici” di Ermanno Cavazzoni, le opere del “trittico delle pianure” di Gianni Celati e i racconti di altri “scrittori delle pianure” contenuti ne «Il Semplice»: questo filone della narrativa si contraddistingue per il ruolo centrale rivestito dalla pianura, la quale risulta coinvolta sotto vari aspetti nella costruzione del racconto, divenendo molto più che un semplice sfondo dell’azione. In virtù della sua posizione defilata rispetto ai meccanismi del mercato editoriale, «Il Semplice» ha rappresentato un approdo per una poetica nuova, originale, creativa e “padana”.
Pianura
Il Semplice
Gianni Celati
Ermanno Cavazzoni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42798