Jiro Taniguchi è stato, senza ombra di dubbio, uno dei fumettisti giapponesi più apprezzato in Occidente. Noto per la profondità dei suoi personaggi e per il tratto pulito e dettagliato, l’opera dell’autore spazia attraverso numerosi generi, dal noir allo storico, da racconti d’azione ad altri molto più riflessivi e poetici. Questo studio si propone di gettare un nuovo sguardo sulla sua opera analizzandola da un punto di vista geocritico, osservando la rappresentazione della città nei manga realizzati dall’autore nel corso della sua lunga carriera. La tesi si apre con una prima sezione introduttiva, articolata in tre passaggi distinti. Nei primi due si discutono, rispettivamente, la definizione di “città” negli studi geografici e la definizione del medium fumetto, ambedue concetti sfuggenti e per i quali non è stata trovata, negli anni, una risposta univoca. Nell’ultimo passaggio si tratta brevemente di come il concetto di città si presenti all’interno del fumetto e di come la Nona arte possa essere utilizzata dagli studi geografici per cercare nuove prospettive per l’analisi dei luoghi. Nella seconda parte della tesi, invece, ci si concentra sul suo argomento principale, ossia il ruolo della città all’interno delle opere a fumetti di Jiro Taniguchi. Dopo una biografia dell’autore, la tesi presenta le tre forme prevalenti in cui la città si presenta nei suoi fumetti: il paese natìo, la città come ambiente di vita quotidiana, e la città come ambiente ignoto, attraverso tre sezioni distinte. La prima analizza quelle opere in cui l’ambiente urbano è rappresentato dal paese natale del protagonista, spesso e volentieri Tottori, città natale anche di Jiro Taniguchi. In particolare, ci si concentrerà su Quartieri lontani e Al tempo di papà, due opere particolarmente rappresentative di questo filone. Si passa poi ai manga in cui la città è rappresentata come l’ambiente di vita quotidiano del protagonista, caratterizzate da un tono più riflessivo rispetto al resto della produzione dell’autore. Una cura particolare è riservata a L’uomo che cammina e Furari, per l’importanza che l’ambiente urbano (e, nel secondo caso, la stessa ricerca geografica) assume in queste opere. L’ultima sezione tratta infine dei racconti in cui la città è presentata come un’ambiente di novità per il protagonista, con cui per una ragione o per l’altra si ritrova ad interagire. Dei tre filoni è quello che spazia maggiormente tra generi differenti, dal semi-autobiografico Uno zoo d’inverno al noir La ragazza scomparsa. Infine, la tesi si conclude analizzando gli elementi comuni tra queste tre forme, cercando di delineare una poetica comune nelle varie rappresentazioni della città nell’opera di Taniguchi, ponendo l'accento sullo sguardo "dal basso", comune a tutte queste opere, utilizzando da Taniguchi nella narrazione, e dal frequente ricorso a dei personaggi "semi-autobiografici" all'interno delle narrazioni di ambiente cittadino da parte dell'autore.
Il mangaka che cammina. La città nell'opera di Jiro Taniguchi
MALANDRIN, LORENZO
2022/2023
Abstract
Jiro Taniguchi è stato, senza ombra di dubbio, uno dei fumettisti giapponesi più apprezzato in Occidente. Noto per la profondità dei suoi personaggi e per il tratto pulito e dettagliato, l’opera dell’autore spazia attraverso numerosi generi, dal noir allo storico, da racconti d’azione ad altri molto più riflessivi e poetici. Questo studio si propone di gettare un nuovo sguardo sulla sua opera analizzandola da un punto di vista geocritico, osservando la rappresentazione della città nei manga realizzati dall’autore nel corso della sua lunga carriera. La tesi si apre con una prima sezione introduttiva, articolata in tre passaggi distinti. Nei primi due si discutono, rispettivamente, la definizione di “città” negli studi geografici e la definizione del medium fumetto, ambedue concetti sfuggenti e per i quali non è stata trovata, negli anni, una risposta univoca. Nell’ultimo passaggio si tratta brevemente di come il concetto di città si presenti all’interno del fumetto e di come la Nona arte possa essere utilizzata dagli studi geografici per cercare nuove prospettive per l’analisi dei luoghi. Nella seconda parte della tesi, invece, ci si concentra sul suo argomento principale, ossia il ruolo della città all’interno delle opere a fumetti di Jiro Taniguchi. Dopo una biografia dell’autore, la tesi presenta le tre forme prevalenti in cui la città si presenta nei suoi fumetti: il paese natìo, la città come ambiente di vita quotidiana, e la città come ambiente ignoto, attraverso tre sezioni distinte. La prima analizza quelle opere in cui l’ambiente urbano è rappresentato dal paese natale del protagonista, spesso e volentieri Tottori, città natale anche di Jiro Taniguchi. In particolare, ci si concentrerà su Quartieri lontani e Al tempo di papà, due opere particolarmente rappresentative di questo filone. Si passa poi ai manga in cui la città è rappresentata come l’ambiente di vita quotidiano del protagonista, caratterizzate da un tono più riflessivo rispetto al resto della produzione dell’autore. Una cura particolare è riservata a L’uomo che cammina e Furari, per l’importanza che l’ambiente urbano (e, nel secondo caso, la stessa ricerca geografica) assume in queste opere. L’ultima sezione tratta infine dei racconti in cui la città è presentata come un’ambiente di novità per il protagonista, con cui per una ragione o per l’altra si ritrova ad interagire. Dei tre filoni è quello che spazia maggiormente tra generi differenti, dal semi-autobiografico Uno zoo d’inverno al noir La ragazza scomparsa. Infine, la tesi si conclude analizzando gli elementi comuni tra queste tre forme, cercando di delineare una poetica comune nelle varie rappresentazioni della città nell’opera di Taniguchi, ponendo l'accento sullo sguardo "dal basso", comune a tutte queste opere, utilizzando da Taniguchi nella narrazione, e dal frequente ricorso a dei personaggi "semi-autobiografici" all'interno delle narrazioni di ambiente cittadino da parte dell'autore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/42843