In recent years, public sensitivity towards natural heritage has changed. Forests are no longer seen as individual ecosystem, but as constituent elements of a more complex framework of a living landscape. It follows that, upon the occurrence of catastrophic events, priority must be given to the continuity of the forest coverage, supporting its natural process. A wood, pacing forest dynamics, is able to rebuild itself; however targeted measures are needed, in order to accelerate restoration process of the coverage, and also to ensure greater safety and quality life to that part of the population who insists on living on that territory. To make our woods more resistant and resilient, you are obliged to derogate on of the founding dogmas of natural forestry: to avoid artificial renovation. The way for a reforestation in keeping with natural dynamics has to necessarily begin with an analysis of the areas affected by the presence of alterations. The present work takes inspiration from what is put in place by the University of Padua, through the reforestation project of an area referred as “bosco degli 800 anni” (800 years old wood), severely damaged by Storm Vaia. The dissertation will consist in three chapters: In the first chapter, the focus will be on the geographical, lithological, climatological and vegetational framework of the Altopiano di Asiago and in particular on the area interested in reforestation. The second chapter aim to figure out the motivation that are at the basis of the cultivation choices used on the examined site. The third chapter will explain the planting scheme used and the data obtained from the detection carried out in the field will be reported, providing a useful starting point for future measurements on the site. The approach used for reforestation is based on the I.C.O. method. which provides for a layout made up of groups of trees, single trees and clarifications. 72% of the seedlings are represented by definitive species and the remaining 28% by secondary species. The average of plants reporting damage to the vegetative apex was found to be 5%. On the site there is a fair amount of natural renewal of both gamic and agamic origin, in addition, a fair amount of necromass inherited from the crash of the previous population was found. This component, in addition to promoting the ecological balance of the area, has created micro-sites conducive to renewal. It is precisely on these micro-sites that the planting of the seedlings was concentrated.

In questi ultimi anni la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti del patrimonio naturale è cambiata. Le foreste non sono più viste come singoli ecosistemi, ma come elementi costitutivi di un quadro più complesso che forma il paesaggio. Ne consegue che al verificarsi di eventi catastrofici la priorità diventi il dare continuità alla copertura forestale assecondandone i processi naturali. Un bosco, con i tempi propri delle dinamiche forestali, è in grado di ricostituirsi da sé; tuttavia si rendono necessari interventi mirati ad accelerare il processo di ricostituzione della copertura, anche al fine di garantire una maggiore sicurezza e una migliore qualità della vita alle popolazioni che insistono su quel territorio. Per rendere più resistenti e resilienti i nostri boschi, al contrario di quanto generalmente previsto dalla selvicoltura naturalistica, può essere necessario ricorrere alla rinnovazione artificiale. La via per realizzare un rimboschimento in linea con le dinamiche naturali deve necessariamente partire da una disanima delle aree interessate dalla presenza di disturbi. Il presente lavoro prende spunto da quanto messo in atto dall’ Università degli Studi di Padova, tramite il progetto di rimboschimento di un’area denominata “Bosco degli 800 anni”, danneggiata dalla tempesta Vaia. La tesi si articolerà così in tre capitoli: Nel primo capitolo ci si occuperà dell’inquadramento geografico, litologico, climatologico e vegetazionale dell’Altopiano di Asiago e, in particolare, dell’area interessata al rimboschimento. Il secondo capitolo si pone l’obiettivo di comprendere i motivi alla base delle scelte colturali adoperate nel sito analizzato. Nel terzo capitolo verrà esposto lo schema di impianto utilizzato e verranno resi i dati ricavati dalle misurazioni effettuate in campo, fornendo un utile punto di partenza per i futuri rilevamenti del sito. L’approccio utilizzato per il rimboschimento è basato sul metodo I.C.O. che prevede un sesto d’impianto formato da gruppi di alberi, singoli alberi e chiarie. Il 72% delle piantine sono rappresentate dalle specie definitive e il rimanente 28% dalle specie secondarie. La media delle piante che riportano un danno all’apice vegetativo è risultata essere del 5%. Sul sito è presente una discreta quantità di rinnovazione naturale di origine sia gamica che agamica, inoltre, è stata riscontrata una buona quantità di necromassa ereditata dallo schianto del popolamento precedente. Questa componente oltre a favorire l’equilibrio ecologico dell’area, ha creato dei micro-siti favorevoli alla rinnovazione. È proprio su questi micro-siti che si è concentrata la messa a dimora delle piantine.

Il "Bosco degli 800 anni": primo inventario e analisi del rimboschimento in località Croce di Sant'Antonio nel comune di Asiago (VI)

CELON, ALBERTO
2022/2023

Abstract

In recent years, public sensitivity towards natural heritage has changed. Forests are no longer seen as individual ecosystem, but as constituent elements of a more complex framework of a living landscape. It follows that, upon the occurrence of catastrophic events, priority must be given to the continuity of the forest coverage, supporting its natural process. A wood, pacing forest dynamics, is able to rebuild itself; however targeted measures are needed, in order to accelerate restoration process of the coverage, and also to ensure greater safety and quality life to that part of the population who insists on living on that territory. To make our woods more resistant and resilient, you are obliged to derogate on of the founding dogmas of natural forestry: to avoid artificial renovation. The way for a reforestation in keeping with natural dynamics has to necessarily begin with an analysis of the areas affected by the presence of alterations. The present work takes inspiration from what is put in place by the University of Padua, through the reforestation project of an area referred as “bosco degli 800 anni” (800 years old wood), severely damaged by Storm Vaia. The dissertation will consist in three chapters: In the first chapter, the focus will be on the geographical, lithological, climatological and vegetational framework of the Altopiano di Asiago and in particular on the area interested in reforestation. The second chapter aim to figure out the motivation that are at the basis of the cultivation choices used on the examined site. The third chapter will explain the planting scheme used and the data obtained from the detection carried out in the field will be reported, providing a useful starting point for future measurements on the site. The approach used for reforestation is based on the I.C.O. method. which provides for a layout made up of groups of trees, single trees and clarifications. 72% of the seedlings are represented by definitive species and the remaining 28% by secondary species. The average of plants reporting damage to the vegetative apex was found to be 5%. On the site there is a fair amount of natural renewal of both gamic and agamic origin, in addition, a fair amount of necromass inherited from the crash of the previous population was found. This component, in addition to promoting the ecological balance of the area, has created micro-sites conducive to renewal. It is precisely on these micro-sites that the planting of the seedlings was concentrated.
2022
The "Bosco degli 800 anni": first survey and analysis of the afforestation in the locality of Croce di Sant'Antonio in the Municipality of Asiago (VI)
In questi ultimi anni la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti del patrimonio naturale è cambiata. Le foreste non sono più viste come singoli ecosistemi, ma come elementi costitutivi di un quadro più complesso che forma il paesaggio. Ne consegue che al verificarsi di eventi catastrofici la priorità diventi il dare continuità alla copertura forestale assecondandone i processi naturali. Un bosco, con i tempi propri delle dinamiche forestali, è in grado di ricostituirsi da sé; tuttavia si rendono necessari interventi mirati ad accelerare il processo di ricostituzione della copertura, anche al fine di garantire una maggiore sicurezza e una migliore qualità della vita alle popolazioni che insistono su quel territorio. Per rendere più resistenti e resilienti i nostri boschi, al contrario di quanto generalmente previsto dalla selvicoltura naturalistica, può essere necessario ricorrere alla rinnovazione artificiale. La via per realizzare un rimboschimento in linea con le dinamiche naturali deve necessariamente partire da una disanima delle aree interessate dalla presenza di disturbi. Il presente lavoro prende spunto da quanto messo in atto dall’ Università degli Studi di Padova, tramite il progetto di rimboschimento di un’area denominata “Bosco degli 800 anni”, danneggiata dalla tempesta Vaia. La tesi si articolerà così in tre capitoli: Nel primo capitolo ci si occuperà dell’inquadramento geografico, litologico, climatologico e vegetazionale dell’Altopiano di Asiago e, in particolare, dell’area interessata al rimboschimento. Il secondo capitolo si pone l’obiettivo di comprendere i motivi alla base delle scelte colturali adoperate nel sito analizzato. Nel terzo capitolo verrà esposto lo schema di impianto utilizzato e verranno resi i dati ricavati dalle misurazioni effettuate in campo, fornendo un utile punto di partenza per i futuri rilevamenti del sito. L’approccio utilizzato per il rimboschimento è basato sul metodo I.C.O. che prevede un sesto d’impianto formato da gruppi di alberi, singoli alberi e chiarie. Il 72% delle piantine sono rappresentate dalle specie definitive e il rimanente 28% dalle specie secondarie. La media delle piante che riportano un danno all’apice vegetativo è risultata essere del 5%. Sul sito è presente una discreta quantità di rinnovazione naturale di origine sia gamica che agamica, inoltre, è stata riscontrata una buona quantità di necromassa ereditata dallo schianto del popolamento precedente. Questa componente oltre a favorire l’equilibrio ecologico dell’area, ha creato dei micro-siti favorevoli alla rinnovazione. È proprio su questi micro-siti che si è concentrata la messa a dimora delle piantine.
Selvicoltura
Bosco 800 anni
Vaia
Rimboschimento
Schianti da vento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/42963