Gestione asset per gemello digitale immerso in realtà aumentata

The majority of programs distributed today are mobile applications, whose market is divided between two competing and incompatible operating systems: iOS and Android. This dualism raises the need to develop every application twice, which has favored the emergence of frameworks like Flutter: it allows you to write frontend applications in Dart, which then automatically translates into the respective native versions (it therefore shares the ethos of Java "Write Once, Run Anywhere"). Augmented reality is a technology that is not that commonly used in the mobile field, despite the "Big Five", that is, Google (Alphabet), Amazon, Facebook (Meta), Apple and Microsoft, all investing in the field of augmented reality (AR) and some (Meta and Microsoft) also producing specific hardware (Quest and HoloLens respectively). However, the integration of these technologies is limited to already consolidated SDKs and frameworks, such as Unity. This thesis studies the possibilities of integrating an AR view into an existing corporate auditing application developed in Flutter, through "method channels" that allow you to embed native code (such as Swift or Java) in Dart. Following a study of the few existing technologies, I focused on understanding the functioning of the chosen plugin and the API package it uses (Sceneform) and then integrating Microsoft's Azure Spatial Anchors into it, which are necessary to integrate the geospatial components already present in the application on which I carried out the thesis work. The result obtained is satisfactory, especially considering the extreme lack of documentation associated with this technological ecosystem.

La maggioranza dei programmi oggi distribuiti sono applicazioni mobile, il cui mercato è diviso tra due sistemi operativi concorrenti e incompatibili: iOS e Android. Questo dualismo si traduce nella necessità di sviluppare ogni applicativo due volte, il che ha favorito la nascita di framework come Flutter: esso permette di scrivere applicazioni frontend in Dart, che traduce poi autonomamente nelle rispettive versioni native (condivide quindi l’ethos di Java “Write Once, Run Anywhere”). Una tecnologia ancora poco esplorata in campo mobile è quella della realtà aumentata, nonostante le “Big Five”, ovvero Google (Alphabet), Amazon, Facebook (Meta), Apple e Microsoft, investano tutte nel campo dell’augmented reality (AR) e alcune (Meta e Microsoft) producano anche hardware specifico (Quest e HoloLens rispettivamente). L’integrazione di queste tecnologie è però limitata a SDK e framework già consolidati, come Unity. Questa tesi studia le possibilità di integrare una vista AR in un’applicazione di auditing aziendale (preesistente) sviluppata in Flutter, tramite i “method channels” che consentono di innestare codice nativo (come Swift o Java) in Dart. A seguito di uno studio delle (poche) tecnologie esistenti, mi sono concentrato sul comprendere il funzionamento del plugin scelto e del pacchetto di API di cui esso si serve (Sceneform) per poi integrare al suo interno le Azure Spatial Anchors di Microsoft, necessarie ad agganciarsi alle componenti geospaziali già presenti nell’applicazione sulla quale ho svolto il lavoro di tesi. Il risultato ottenuto è soddisfacente, soprattutto considerando l’estrema scarsità documentale associata a questo ecosistema tecnologico.