Lo scopo del presente lavoro è analizzare e documentare l’evoluzione del concetto di emozione nell’ambito delle neuroscienze. Inizialmente inteso come un termine distaccato dalla parte più cognitiva e razionale dell’uomo subisce una rapida trasformazione. Scherer definisce la genesi di un’emozione come un processo multi-componenziale, quindi non più considerandola come una unità unica, bensì come caratterizzata da più elementi. Nel primo capitolo si presenta e studia la teoria dell’appraisal, che spiega come l’emozione associata a un evento venga influenzata dalla valutazione di quest’ultimo sulla base di pensieri e motivazioni personali. Si passa quindi in rassegna lo studio condotto da J. Gross dell’Università di Stanford, che testa l’assunto centrale delle teorie di valutazione delle emozioni, constatando come la stessa situazione evochi diverse risposte emotive a seconda di come venga valutata. Nello specifico, vengono dimostrate le ipotesi di necessità e sufficienza, componenti fondamentali della suddetta teoria. Si spiega infine il concetto di contagio emotivo e come possa essere applicato nel mondo cibernetico a vantaggio del servizio pubblico in un futuro non molto lontano. Nel secondo capitolo vengono presentate le vie neuroanatomiche del “cervello emozionale”, incentrandosi sull’amigdala e sui processi che la governano. Il centro su cui si snoda la dissertazione è lo studio condotto da Satoshi Sonoh, che evidenzia come il modello EMA e il condizionamento di tipo classico influenzino il robot nella propria reazione emotiva e comportamentale in seguito all’esposizione ad uno stimolo. Il capitolo termina infine evidenziando la centralità dell’amigdala nei processi valutativi, specialmente nella valutazione del giudizio, richiamando il concetto delle teorie dell’appraisal presentate nel capitolo precedente. Il terzo capitolo si apre con una panoramica sugli strumenti di misurazione dell’emozione e dell’esperienza emotiva con un occhio di riguardo alla Geneve Emotion Wheel. Si prende in rassegna lo studio “Using the Geneva Emotion Wheel to Measure Perceived Affect in Human-Robot Interaction” allo scopo di presentare l’interazione tra agente cibernetico e uomo, momento nel quale può essere adoperata la Geneve Emotion Wheel assistita da uno strumento di tipo statistico che ne aumenti la specificità dei dati ricavati.
L’emozione nelle neuroscienze. L’appraisal: dall’uomo al modello minimale e funzionale nell’agente robotico.
LUCARELLI, ISPARSA
2022/2023
Abstract
Lo scopo del presente lavoro è analizzare e documentare l’evoluzione del concetto di emozione nell’ambito delle neuroscienze. Inizialmente inteso come un termine distaccato dalla parte più cognitiva e razionale dell’uomo subisce una rapida trasformazione. Scherer definisce la genesi di un’emozione come un processo multi-componenziale, quindi non più considerandola come una unità unica, bensì come caratterizzata da più elementi. Nel primo capitolo si presenta e studia la teoria dell’appraisal, che spiega come l’emozione associata a un evento venga influenzata dalla valutazione di quest’ultimo sulla base di pensieri e motivazioni personali. Si passa quindi in rassegna lo studio condotto da J. Gross dell’Università di Stanford, che testa l’assunto centrale delle teorie di valutazione delle emozioni, constatando come la stessa situazione evochi diverse risposte emotive a seconda di come venga valutata. Nello specifico, vengono dimostrate le ipotesi di necessità e sufficienza, componenti fondamentali della suddetta teoria. Si spiega infine il concetto di contagio emotivo e come possa essere applicato nel mondo cibernetico a vantaggio del servizio pubblico in un futuro non molto lontano. Nel secondo capitolo vengono presentate le vie neuroanatomiche del “cervello emozionale”, incentrandosi sull’amigdala e sui processi che la governano. Il centro su cui si snoda la dissertazione è lo studio condotto da Satoshi Sonoh, che evidenzia come il modello EMA e il condizionamento di tipo classico influenzino il robot nella propria reazione emotiva e comportamentale in seguito all’esposizione ad uno stimolo. Il capitolo termina infine evidenziando la centralità dell’amigdala nei processi valutativi, specialmente nella valutazione del giudizio, richiamando il concetto delle teorie dell’appraisal presentate nel capitolo precedente. Il terzo capitolo si apre con una panoramica sugli strumenti di misurazione dell’emozione e dell’esperienza emotiva con un occhio di riguardo alla Geneve Emotion Wheel. Si prende in rassegna lo studio “Using the Geneva Emotion Wheel to Measure Perceived Affect in Human-Robot Interaction” allo scopo di presentare l’interazione tra agente cibernetico e uomo, momento nel quale può essere adoperata la Geneve Emotion Wheel assistita da uno strumento di tipo statistico che ne aumenti la specificità dei dati ricavati.File | Dimensione | Formato | |
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