I sottomarini sono mezzi navali che permettono la navigazione in immersione per periodi prolungati. Questa caratteristica li ha resi (e li rende) particolarmente idonei all'applicazione militare. La furtività, punto forte del sottomarino, lo rende adatto all'uso per offensive marittime a sorpresa, sorveglianza di particolari aree d'interesse o l'ingresso in territorio nemico per recupero di informazioni attraverso intercettazioni radio; ma ha anche trovato ampio uso in ambito non bellico, per esempio, allo scopo di soccorso o ricerca scientifica. Il vantaggio tattico che questi mezzi possono dare però può venire meno a causa di problemi intrinseci che riguardano la propulsione sottomarina, primo fra tutti il bisogno di aria per poter alimentare i motori Diesel, i quali muovono i generatori che ricaricano le batterie. A questo fine il sottomarino è costretto a riemergere a quota di “snorkelling”, ovvero a una distanza tale dal pelo libero dell'acqua che consenta a un tubo (posto sulla sommità del sottomarino) di aspirare l'aria necessaria al funzionamento del motore. Tuttavia, questa operazione rende il mezzo facilmente individuabile grazie all'ausilio di radar e quindi anche vulnerabile agli altri mezzi offensivi marittimi e aerei. A questo scopo fin dai primi anni dall'utilizzo dei sottomarini per fini militari, si sono implementate tecnologie che permettessero al mezzo di non riemergere per giorni o addirittura settimane, tra queste le tecnologie AIP (air indipendent propulsion o propulsioni indipendenti dall’aria). A partire da questo, nel seguente elaborato si è voluto cercare tra i sistemi di propulsione indipendenti dall'aria tutt'ora in uso quello che meglio si adegua alle esigenze di un sottomarino militare. Evidenziati i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna tecnologia, grazie all'analisi delle modalità di funzionamento e mediante la consultazione di ulteriori fonti, è stato possibile effettuare una comparazione delle varie tecnologie ottenendo che le celle a combustibile rappresentano la scelta migliore per un sottomarino militare dal punto di vista operativo e strategico. I sottomarini, ma più in generale, le tecnologie AIP non sono tuttavia esenti da problematiche che possano essere risolte in tempi brevi, ciò porta a scegliere maggiormente sottomarini spinti da altre tipologie di propulsione, come quella nucleare per tutte quelle missioni di cui non si conoscono i dettagli e in cui si possono verificare numerosi imprevisti. Le maggiori abilità furtive unite a qualche accorgimento di tipo operativo, rendono i mezzi con propulsione indipendente dall'aria la prima scelta per tutte quelle missioni a corto e medio raggio di cui si conoscono i dettagli; inoltre, la maggiore furtività dei battelli su cui sono installate questo tipo di tecnologie, li rende la prima scelta per tutte quelle missioni di controllo e pattugliamento di zone litorali o costiere.

La propulsione anaerobica nei sottomarini

FREGONESE, RICCARDO
2022/2023

Abstract

I sottomarini sono mezzi navali che permettono la navigazione in immersione per periodi prolungati. Questa caratteristica li ha resi (e li rende) particolarmente idonei all'applicazione militare. La furtività, punto forte del sottomarino, lo rende adatto all'uso per offensive marittime a sorpresa, sorveglianza di particolari aree d'interesse o l'ingresso in territorio nemico per recupero di informazioni attraverso intercettazioni radio; ma ha anche trovato ampio uso in ambito non bellico, per esempio, allo scopo di soccorso o ricerca scientifica. Il vantaggio tattico che questi mezzi possono dare però può venire meno a causa di problemi intrinseci che riguardano la propulsione sottomarina, primo fra tutti il bisogno di aria per poter alimentare i motori Diesel, i quali muovono i generatori che ricaricano le batterie. A questo fine il sottomarino è costretto a riemergere a quota di “snorkelling”, ovvero a una distanza tale dal pelo libero dell'acqua che consenta a un tubo (posto sulla sommità del sottomarino) di aspirare l'aria necessaria al funzionamento del motore. Tuttavia, questa operazione rende il mezzo facilmente individuabile grazie all'ausilio di radar e quindi anche vulnerabile agli altri mezzi offensivi marittimi e aerei. A questo scopo fin dai primi anni dall'utilizzo dei sottomarini per fini militari, si sono implementate tecnologie che permettessero al mezzo di non riemergere per giorni o addirittura settimane, tra queste le tecnologie AIP (air indipendent propulsion o propulsioni indipendenti dall’aria). A partire da questo, nel seguente elaborato si è voluto cercare tra i sistemi di propulsione indipendenti dall'aria tutt'ora in uso quello che meglio si adegua alle esigenze di un sottomarino militare. Evidenziati i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna tecnologia, grazie all'analisi delle modalità di funzionamento e mediante la consultazione di ulteriori fonti, è stato possibile effettuare una comparazione delle varie tecnologie ottenendo che le celle a combustibile rappresentano la scelta migliore per un sottomarino militare dal punto di vista operativo e strategico. I sottomarini, ma più in generale, le tecnologie AIP non sono tuttavia esenti da problematiche che possano essere risolte in tempi brevi, ciò porta a scegliere maggiormente sottomarini spinti da altre tipologie di propulsione, come quella nucleare per tutte quelle missioni di cui non si conoscono i dettagli e in cui si possono verificare numerosi imprevisti. Le maggiori abilità furtive unite a qualche accorgimento di tipo operativo, rendono i mezzi con propulsione indipendente dall'aria la prima scelta per tutte quelle missioni a corto e medio raggio di cui si conoscono i dettagli; inoltre, la maggiore furtività dei battelli su cui sono installate questo tipo di tecnologie, li rende la prima scelta per tutte quelle missioni di controllo e pattugliamento di zone litorali o costiere.
2022
Air indipendent propulsion in submarines
Sottomarini
Propulsione
Anaerobica
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Fregonese_Riccardo.pdf

accesso riservato

Dimensione 387.18 kB
Formato Adobe PDF
387.18 kB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/44086