Questo studio valuta la comprensione dell’ellissi nominale in bambini italiani di età compresa tra i tre e i cinque anni. Con il termine “ellissi” si intende quell’operazione sintattica che permette ad uno o più costituenti di una frase di essere omessi, e quindi non pronunciati, perché la loro interpretazione è ricostruibile nel discorso. Ad esempio, nella frase “Anna mangia due pere e Matteo tre” un adulto capisce che anche Matteo mangia tre pere, nonostante il verbo “mangiare” e il nome “pere” non siano pronunciati. Dunque, la domanda che si indaga è: come interpretano i bambini frasi di questo tipo? In particolare, in questo studio vengono indagati due dei diversi costrutti in cui l’ellissi nominale si può trovare in lingua italiana, ovvero: l’ellissi in coordinazione e l’ellissi discorsiva, in questo caso con una piccola distinzione tra ellissi discorsiva con il pronome dimostrativo e ellissi discorsiva con l’articolo definito. Per rispondere alla domanda di ricerca, ai bambini viene sottoposto un test individuale sotto forma di gioco. Al singolo partecipante è chiesto di interpretare frasi con ellissi, manipolando l’immagine del nome che viene omesso, e di comunicare allo sperimentatore se le immagini corrispondono o meno alle frasi proposte rispondendo “verità” o “bugia”. In generale, i bambini ottengono una performance migliore quando l’ellissi nominale si trova in coordinazione: per loro è chiaro che il nome eliso è uguale all’antecedente. Invece, l’ellissi discorsiva risulta più difficile, tanto che molti giudicano “verità” anche i casi in cui, in realtà, si tratta di una “bugia”. Questo significa che i bambini riscontrano maggiore difficoltà nel recuperare l’antecedente e nell’intenderlo con il nome eliso, preferendo interpretare forme come “quella grigia” o “la grigia” come la “cosa grigia”, qualunque essa sia, disegnata nell’immagine. A prescindere dalle considerazioni generali, occorre ricordare che la comprensione varia molto da bambino a bambino. Ipotesi più precise sono da trarre in presenza di uno studio che indaghi un campione di popolazione più esteso per numero e distribuzione geografica. Attività di questo tipo divertono i bambini, informano i genitori e formano gli insegnanti, contribuendo alla ricerca scientifica.
L’acquisizione dell’ellissi nominale: l’uso del dimostrativo e dell’articolo definito.
NEGRO, STEFANIA ISOLINA
2022/2023
Abstract
Questo studio valuta la comprensione dell’ellissi nominale in bambini italiani di età compresa tra i tre e i cinque anni. Con il termine “ellissi” si intende quell’operazione sintattica che permette ad uno o più costituenti di una frase di essere omessi, e quindi non pronunciati, perché la loro interpretazione è ricostruibile nel discorso. Ad esempio, nella frase “Anna mangia due pere e Matteo tre” un adulto capisce che anche Matteo mangia tre pere, nonostante il verbo “mangiare” e il nome “pere” non siano pronunciati. Dunque, la domanda che si indaga è: come interpretano i bambini frasi di questo tipo? In particolare, in questo studio vengono indagati due dei diversi costrutti in cui l’ellissi nominale si può trovare in lingua italiana, ovvero: l’ellissi in coordinazione e l’ellissi discorsiva, in questo caso con una piccola distinzione tra ellissi discorsiva con il pronome dimostrativo e ellissi discorsiva con l’articolo definito. Per rispondere alla domanda di ricerca, ai bambini viene sottoposto un test individuale sotto forma di gioco. Al singolo partecipante è chiesto di interpretare frasi con ellissi, manipolando l’immagine del nome che viene omesso, e di comunicare allo sperimentatore se le immagini corrispondono o meno alle frasi proposte rispondendo “verità” o “bugia”. In generale, i bambini ottengono una performance migliore quando l’ellissi nominale si trova in coordinazione: per loro è chiaro che il nome eliso è uguale all’antecedente. Invece, l’ellissi discorsiva risulta più difficile, tanto che molti giudicano “verità” anche i casi in cui, in realtà, si tratta di una “bugia”. Questo significa che i bambini riscontrano maggiore difficoltà nel recuperare l’antecedente e nell’intenderlo con il nome eliso, preferendo interpretare forme come “quella grigia” o “la grigia” come la “cosa grigia”, qualunque essa sia, disegnata nell’immagine. A prescindere dalle considerazioni generali, occorre ricordare che la comprensione varia molto da bambino a bambino. Ipotesi più precise sono da trarre in presenza di uno studio che indaghi un campione di popolazione più esteso per numero e distribuzione geografica. Attività di questo tipo divertono i bambini, informano i genitori e formano gli insegnanti, contribuendo alla ricerca scientifica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/44180