Il Novecento romeno in scena. Dal metodo di Furio Jesi al re-enactment di Milo Rau

Literary text and theatre performance pose resistance to philosophical instances and the relationship to power that can seduce the historian, because they can reveal an event. To demonstrate how this happens, Furio Jesi's literary criticism and Milo Rau's re-enactment will be studied through the text "Culture of the Right" and the performance "The Last Days of the Ceausescus." In "Culture of the Right," Furio Jesi starts from the manipulation of two Romanian ballads to emphasize underlying aspects of the Iron Guard and to take a broader view of the European right. Furio Jesi also turns to the study of myth and highlights some of its functions. These are useful in explaining how Milo Rau, in two works, manages to make the myths of two ancient tragedies speak again: the Oresteia and Antigone, setting the former in Mosul and the latter in the Amazon. Having explained Milo Rau's working method, with a closer look at re-enactment, we can turn to his play “The Last Days of the Ceausescus”, the focus of this thesis. Through comparison with two plays about the dictator, the innovative aspects of Rau's work clearly emerge. The theatre re-enactment, with its methodologies, allows for the dissection of such a dark and multifaceted event as that of the death of the Ceausescu couple, succeeds in sensitizing the viewer to the political act by placing itself between History and Memory. The re-enactment re-presents that given event, brings it back into the present and makes it real, transforming viewers into witnesses and an integral and active part of the performance. Jesi's work and Milo Rau's play, compared, allow us to understand the value of the literary text and the theater, but above all they succeed in making us look differently and from multiple points of view not only at the two events considered, but also at Europe and its history.

Il testo letterario e la performance teatrale pongono resistenza alle istanze filosofiche e al rapporto col potere che può sedurre lo storico, dal momento che sono in grado di scomporre i fatti della storia e di rivelare un avvenimento. Per dimostrare come questo avvenga, verrà studiata la critica letteraria di Furio Jesi e il re-enactement di Milo Rau, attraverso il testo “Cultura di destra” e la performance “The last days of the Ceausescus”. In “Cultura di destra”, Furio Jesi parte dalla tecnicizzazione di due ballate romene per sottolineare aspetti sottesi della Guardia di Ferro e per dare una visione più larga di tutta la destra europea. Furio Jesi si dedica anche allo studio del mito e ne mette in luce alcune funzioni. Queste sono utili per spiegare in che modo Milo Rau, in due opere, riesca a far parlare ancora i miti di due tragedie antiche: l’Orestea e l’Antigone, ambientando la prima a Mosul e la seconda in Amazzonia. Spiegato il metodo di lavoro di Milo Rau, con uno sguardo più approfondito sul re-enactment, si può passare alla sua pièce teatrale "The last days of the Ceausescus", fulcro di questa tesi. Grazie alla comparazione con due opere teatrali sul dittatore, emergono chiaramente gli aspetti innovativi dell’opera di Rau. La messinscena teatrale, con le sue metodologie, permette di sezionare un avvenimento oscuro e sfaccettato come quello della morte dei coniugi Ceausescu, riesce a sensibilizzare lo spettatore all’atto politico mettendosi tra Storia e Memoria. Il re-enactment fa ripresentare quel dato avvenimento, lo riporta nel presente e lo rende reale, trasformando gli spettatori in testimoni e in parte integrante e attiva della performance. Il lavoro di Jesi e l’opera teatrale di Milo Rau, accostati e confrontati, permettono di comprendere il valore del testo letterario e del teatro, ma soprattutto riescono a far guardare in modo diverso e da più punti di vista non solo i due eventi presi in considerazione, ma anche l’Europa e la sua storia.