Di fronte all’impossibilità di avere figli per conto proprio l’evoluzione tecnologica e culturale ha reso possibili diverse pratiche di procreazione medicalmente assistita (PMA). La maternità surrogata, comunemente conosciuta come “utero in affitto”, è una delle più controverse, vista la polemica nel dibattito esistente riguardo all’etica della pratica e alla difficoltà di regolamentazione di tutte le parti coinvolte, compresi il nascituro, la coppia committente, la madre surrogata, il centro di maternità/fertilità, l’eventuale donatrice di gamete, tra altri soggetti che possono far parte del procedimento o dell’accordo. La penalizzazione, criminalizzazione e stigmatizzazione della pratica ha come conseguenza un effetto controproducente di disinformazione generale riguardo ai suoi vari aspetti, rendendo difficile la valutazione e la regolamentazione giuridica. L’obiettivo di questa tesi è da un lato la coscientizzazione riguardo alla maternità surrogata in sé, vale a dire in cosa consiste e quali tipologie esistono, e da un altro lato la presentazione argomentata dell’esigenza di normare un fenomeno che esiste in società a prescindere dalla volontà che sia così. Per rispondere alla domanda di ricerca, vale a dire l’effettiva necessità di ammissione e positivizzazione della pratica, viene ponderata la retorica morale della mercificazione del corpo, che si presenta come una barriera, in confronto al principio di “best interest of the child”. La ricerca comprende sia le considerazioni teoriche sia la realtà dei casi concreti, con un’analisi finale comparata della situazione in Italia e in Spagna. Su queste basi si conclude la convenienza del riconoscimento internazionale della maternità surrogata per una protezione delle parti coinvolte.

La maternità surrogata tra barriere morali e la necessità di regolamentazione

ZENOBIO, FIORELLA
2022/2023

Abstract

Di fronte all’impossibilità di avere figli per conto proprio l’evoluzione tecnologica e culturale ha reso possibili diverse pratiche di procreazione medicalmente assistita (PMA). La maternità surrogata, comunemente conosciuta come “utero in affitto”, è una delle più controverse, vista la polemica nel dibattito esistente riguardo all’etica della pratica e alla difficoltà di regolamentazione di tutte le parti coinvolte, compresi il nascituro, la coppia committente, la madre surrogata, il centro di maternità/fertilità, l’eventuale donatrice di gamete, tra altri soggetti che possono far parte del procedimento o dell’accordo. La penalizzazione, criminalizzazione e stigmatizzazione della pratica ha come conseguenza un effetto controproducente di disinformazione generale riguardo ai suoi vari aspetti, rendendo difficile la valutazione e la regolamentazione giuridica. L’obiettivo di questa tesi è da un lato la coscientizzazione riguardo alla maternità surrogata in sé, vale a dire in cosa consiste e quali tipologie esistono, e da un altro lato la presentazione argomentata dell’esigenza di normare un fenomeno che esiste in società a prescindere dalla volontà che sia così. Per rispondere alla domanda di ricerca, vale a dire l’effettiva necessità di ammissione e positivizzazione della pratica, viene ponderata la retorica morale della mercificazione del corpo, che si presenta come una barriera, in confronto al principio di “best interest of the child”. La ricerca comprende sia le considerazioni teoriche sia la realtà dei casi concreti, con un’analisi finale comparata della situazione in Italia e in Spagna. Su queste basi si conclude la convenienza del riconoscimento internazionale della maternità surrogata per una protezione delle parti coinvolte.
2022
Mother surrogacy between moral barriers and the need of regulation
Maternità
Surrogata
Diritto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/44352