Introduzione: I tumori maligni primitivi del fegato, l’epatocarcinoma (HCC) e il colangiocarcinoma intraepatico (iCCA), sono responsabili di una elevata mortalità. La terapia sistemica di questi tumori rimane una sfida aperta per ridurne morbilità e mortalità. La ferroptosi è un tipo di morte cellulare dipendente dal ferro recentemente scoperta, è altamente regolata e ha un ruolo ben definito nella cancerogenesi. L'attivazione della ferroptosi nella terapia del cancro è un'opzione promettente. Pochi studi sono stati condotti sulla ferroptosi in HCC e iCCA umano. Scopo dello studio è valutare l'espressione dei marcatori della ferroptosi e della serpina B3 in una serie di HCC e iCCA, indagando le correlazioni con le caratteristiche istologiche e i parametri prognostici. Materiali e metodi: Abbiamo costruito dei TMAs (tissue microarrays) a partire da una serie campioni fissati in formalina e inclusi in paraffina (FFPE) comprendenti 65 HCC e 112 iCCA, su cui abbiamo studiato l’espressione dei marcatori TFR1 (recettore della transferrina 1), GPX4 (principale inibitore della ferroptosi) e serpina B3 (come inibitore dell’apoptosi) mediante immunoistochimica e i depositi di ferro mediante colorazione istochimica di Perls. Risultati: Serpina B3 è espressa in una minoranza di HCC e iCCA. Non è emersa una correlazione tra espressione di serpina B3 e parametri prognostici. Una minoranza di HCC esprime GPX4 (23%) mentre molti iCCA esprimono GPX4 (81%) indicando che la ferroptosi è inibita in misura diversa nei due tipi di tumore. In iCCA l’espressione di GPX4 correla con parametri prognosticamente negativi. Conclusioni: i TMAs sono uno strumento valido per analizzare serie numerose di campioni e sono risultati validi per testare la serpina B3 e i marcatori della ferroptosi in HCC e iCCA. I nostri risultati confermano che HCC e iCCA sono tumori eterogenei, anche per quanto riguarda il fenomeno della ferroptosi e che in un sottogruppo di casi esiste un possibile beneficio nella induzione farmacologica della ferroptosi.
Serpina B3 e Ferroptosi nei tumori primitivi del fegato
PAGAN, CARLOTTA
2021/2022
Abstract
Introduzione: I tumori maligni primitivi del fegato, l’epatocarcinoma (HCC) e il colangiocarcinoma intraepatico (iCCA), sono responsabili di una elevata mortalità. La terapia sistemica di questi tumori rimane una sfida aperta per ridurne morbilità e mortalità. La ferroptosi è un tipo di morte cellulare dipendente dal ferro recentemente scoperta, è altamente regolata e ha un ruolo ben definito nella cancerogenesi. L'attivazione della ferroptosi nella terapia del cancro è un'opzione promettente. Pochi studi sono stati condotti sulla ferroptosi in HCC e iCCA umano. Scopo dello studio è valutare l'espressione dei marcatori della ferroptosi e della serpina B3 in una serie di HCC e iCCA, indagando le correlazioni con le caratteristiche istologiche e i parametri prognostici. Materiali e metodi: Abbiamo costruito dei TMAs (tissue microarrays) a partire da una serie campioni fissati in formalina e inclusi in paraffina (FFPE) comprendenti 65 HCC e 112 iCCA, su cui abbiamo studiato l’espressione dei marcatori TFR1 (recettore della transferrina 1), GPX4 (principale inibitore della ferroptosi) e serpina B3 (come inibitore dell’apoptosi) mediante immunoistochimica e i depositi di ferro mediante colorazione istochimica di Perls. Risultati: Serpina B3 è espressa in una minoranza di HCC e iCCA. Non è emersa una correlazione tra espressione di serpina B3 e parametri prognostici. Una minoranza di HCC esprime GPX4 (23%) mentre molti iCCA esprimono GPX4 (81%) indicando che la ferroptosi è inibita in misura diversa nei due tipi di tumore. In iCCA l’espressione di GPX4 correla con parametri prognosticamente negativi. Conclusioni: i TMAs sono uno strumento valido per analizzare serie numerose di campioni e sono risultati validi per testare la serpina B3 e i marcatori della ferroptosi in HCC e iCCA. I nostri risultati confermano che HCC e iCCA sono tumori eterogenei, anche per quanto riguarda il fenomeno della ferroptosi e che in un sottogruppo di casi esiste un possibile beneficio nella induzione farmacologica della ferroptosi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/44444