Il cambiamento climatico indotto dalle attività antropiche è attualmente soggetto a grande attenzione da parte della comunità scientifica, nell’ottica di studiare i fenomeni che lo influenzano e di ridurne gli impatti sull’uomo e sull’ambiente. Attraverso l’indagine dell’evoluzione del settore spaziale a partire dalla metà del XX secolo e la previsione della futura crescita cagionata principalmente dallo sviluppo del turismo spaziale e dal dispiegamento di costellazioni di satelliti nella Low Earth Orbit, sono state analizzate le emissioni causate dal lancio di missili verso lo spazio, con l’obiettivo di quantificare il contributo di questo settore alla variazione del clima terrestre. Tra tutte le attività di origine antropica, solamente le emissioni dei missili e il rientro di oggetto dallo spazio rilasciano gas di combustione e particolato direttamente negli strati superiori dell’atmosfera, dove risiedono, accumulandosi, per anni, influendo sul delicato equilibrio che controlla l’ozono stratosferico e sul bilancio di energia dell’atmosfera attraverso forzanti radiative. Per queste ragioni, i gas esausti devono essere sottoposti a particolare attenzione, per evitare pensanti ed indesiderate ripercussioni nel futuro. Partendo dall’analisi dei diversi tipi di propellente usato, sono stati descritti i principali inquinanti emessi e gli effetti che ne comportano, tra i quali si possono individuare la formazione di nuvole mesosferiche e di ozono troposferico, la precipitazione di piogge acide, l’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico e la generazione di forzanti radiative. Un ruolo di rilievo è giocato dal particolato (black carbon e ossido di alluminio) emesso da missili che bruciano idrocarburi o propellenti solidi o che sfruttano la tecnologia ibrida. In particolare, il sempre maggior utilizzo di missili ibridi per il turismo spaziale genererà impatti sempre più gravi; conseguenze simili saranno inoltre dovute all’incremento del numero di lanci necessari per posizionare in orbita i satelliti delle costellazioni.
Costellazioni di satelliti e spacecraft per il turismo spaziale: impatti dei gas climalteranti e scenari emissivi
BOSCO, ENRICO
2022/2023
Abstract
Il cambiamento climatico indotto dalle attività antropiche è attualmente soggetto a grande attenzione da parte della comunità scientifica, nell’ottica di studiare i fenomeni che lo influenzano e di ridurne gli impatti sull’uomo e sull’ambiente. Attraverso l’indagine dell’evoluzione del settore spaziale a partire dalla metà del XX secolo e la previsione della futura crescita cagionata principalmente dallo sviluppo del turismo spaziale e dal dispiegamento di costellazioni di satelliti nella Low Earth Orbit, sono state analizzate le emissioni causate dal lancio di missili verso lo spazio, con l’obiettivo di quantificare il contributo di questo settore alla variazione del clima terrestre. Tra tutte le attività di origine antropica, solamente le emissioni dei missili e il rientro di oggetto dallo spazio rilasciano gas di combustione e particolato direttamente negli strati superiori dell’atmosfera, dove risiedono, accumulandosi, per anni, influendo sul delicato equilibrio che controlla l’ozono stratosferico e sul bilancio di energia dell’atmosfera attraverso forzanti radiative. Per queste ragioni, i gas esausti devono essere sottoposti a particolare attenzione, per evitare pensanti ed indesiderate ripercussioni nel futuro. Partendo dall’analisi dei diversi tipi di propellente usato, sono stati descritti i principali inquinanti emessi e gli effetti che ne comportano, tra i quali si possono individuare la formazione di nuvole mesosferiche e di ozono troposferico, la precipitazione di piogge acide, l’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico e la generazione di forzanti radiative. Un ruolo di rilievo è giocato dal particolato (black carbon e ossido di alluminio) emesso da missili che bruciano idrocarburi o propellenti solidi o che sfruttano la tecnologia ibrida. In particolare, il sempre maggior utilizzo di missili ibridi per il turismo spaziale genererà impatti sempre più gravi; conseguenze simili saranno inoltre dovute all’incremento del numero di lanci necessari per posizionare in orbita i satelliti delle costellazioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/44546