Un elemento essenziale per lo sviluppo armonico e l’apprendimento a lungo termine della persona risiede nella realizzazione di transizioni continuative tra i vari step del primo ciclo di istruzione. La situazione-problema da cui muove la ricerca, evidenziata anche da Balduzzi (2021), è il sempre più diffuso fenomeno di “scolarizzazione” della scuola dell’infanzia, ovvero la tendenza ad adottare, da parte della scuola dell'infanzia, delle pratiche educative e didattiche attuate nella scuola primaria, al fine di preparare i bambini al successivo inserimento. Questa tendenza ha conferito sempre più importanza alla valutazione della "readiness" del bambino, ovvero il suo “essere pronto”, in base all’acquisizione di abilità e di comportamenti ritenuti necessari per il buon inserimento nella scuola primaria. Gli studi più recenti, contenuti del report “Starting Strong V” (OECD, 2017), propongono invece un modello di "school readiness" alternativa, denominata "school’s readiness for the child", secondo il quale la qualità della transizione risiede nella misura in cui le scuole coinvolte nel passaggio sono adeguatamente preparate per accompagnare i bambini durante la transizione. La presente ricerca, di tipo documentale ed empirica tramite interviste semistrutturate, ha lo scopo di individuare e descrivere le pratiche legate alla continuità educativa nella transizione del bambino dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria in linea con il modello di continuità sopra citato. Nello specifico, la ricerca si pone due obiettivi: il primo è quello di “fare il punto” sulle pratiche di continuità infanzia-primaria attuate nelle scuole della provincia di Padova; il secondo è quello di indagare altre pratiche di continuità suggerite da scuole che adottano tre approcci pedagogici diversi e storicamente innovativi: il metodo Montessori, il Reggio Emilia Approach della realtà di Ponzano Children, e la pedagogia steineriana delle scuole Waldorf. I risultati conseguiti consistono in una molteplicità di pratiche, dalla cui analisi si possono individuare alcuni elementi chiave per realizzare una transizione scuola dell’infanzia-primaria di qualità: la collaborazione tra insegnanti dell'infanzia e della primaria attraverso la condivisione di informazioni sullo sviluppo, sulle esperienze e sui bisogni educativi del bambino, l’allineamento tra curriculum e pratiche pedagogiche dell'infanzia e della primaria, la condivisione di un’idea e di un progetto di continuità tra insegnanti attraverso percorsi di formazione congiunta, la collaborazione tra insegnanti, genitori e la comunità educante sulla base di una reciproca inclusione, fiducia e rispetto.
Non siamo solo di passaggio. Una ricerca sulle pratiche di continuità infanzia-primaria nella provincia di Padova
LUISON, ANNA
2022/2023
Abstract
Un elemento essenziale per lo sviluppo armonico e l’apprendimento a lungo termine della persona risiede nella realizzazione di transizioni continuative tra i vari step del primo ciclo di istruzione. La situazione-problema da cui muove la ricerca, evidenziata anche da Balduzzi (2021), è il sempre più diffuso fenomeno di “scolarizzazione” della scuola dell’infanzia, ovvero la tendenza ad adottare, da parte della scuola dell'infanzia, delle pratiche educative e didattiche attuate nella scuola primaria, al fine di preparare i bambini al successivo inserimento. Questa tendenza ha conferito sempre più importanza alla valutazione della "readiness" del bambino, ovvero il suo “essere pronto”, in base all’acquisizione di abilità e di comportamenti ritenuti necessari per il buon inserimento nella scuola primaria. Gli studi più recenti, contenuti del report “Starting Strong V” (OECD, 2017), propongono invece un modello di "school readiness" alternativa, denominata "school’s readiness for the child", secondo il quale la qualità della transizione risiede nella misura in cui le scuole coinvolte nel passaggio sono adeguatamente preparate per accompagnare i bambini durante la transizione. La presente ricerca, di tipo documentale ed empirica tramite interviste semistrutturate, ha lo scopo di individuare e descrivere le pratiche legate alla continuità educativa nella transizione del bambino dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria in linea con il modello di continuità sopra citato. Nello specifico, la ricerca si pone due obiettivi: il primo è quello di “fare il punto” sulle pratiche di continuità infanzia-primaria attuate nelle scuole della provincia di Padova; il secondo è quello di indagare altre pratiche di continuità suggerite da scuole che adottano tre approcci pedagogici diversi e storicamente innovativi: il metodo Montessori, il Reggio Emilia Approach della realtà di Ponzano Children, e la pedagogia steineriana delle scuole Waldorf. I risultati conseguiti consistono in una molteplicità di pratiche, dalla cui analisi si possono individuare alcuni elementi chiave per realizzare una transizione scuola dell’infanzia-primaria di qualità: la collaborazione tra insegnanti dell'infanzia e della primaria attraverso la condivisione di informazioni sullo sviluppo, sulle esperienze e sui bisogni educativi del bambino, l’allineamento tra curriculum e pratiche pedagogiche dell'infanzia e della primaria, la condivisione di un’idea e di un progetto di continuità tra insegnanti attraverso percorsi di formazione congiunta, la collaborazione tra insegnanti, genitori e la comunità educante sulla base di una reciproca inclusione, fiducia e rispetto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Luison _ Anna.pdf
accesso aperto
Dimensione
1.43 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.43 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/44868