Dall’entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), l’Unione Europea detiene una delle legislazioni più avanzate in merito a privacy e protezione dei dati. Nonostante ciò, anche a causa del rapido sviluppo della tecnologia, i nuovi sistemi e le nuove metodologie di utilizzo dei dati sfuggono alla normativa ricadendo in zone grige. Tra questi, in particolare, spicca la Knowledge Discovery in Databases (KDD), in grado di ottenere nuovi dati personali da quelli precedentemente forniti dall’utente. Questo studio si pone come obiettivo quello di ricercare la base giuridica per l’utilizzo dei nuovi dati personali scoperti tramite KDD, ammesso che questa esista ed ammesso che questi dati si possano effettivamente definire “nuovi”. Per rispondere alla domanda di ricerca verrà quindi analizzato il GDPR al fine di individuarne le criticità; saranno poi approfonditi i metodi utilizzati per effettuare la KDD e definito cosa si intende con “conoscenza nuova”; verrà infine delimitata la portata della previsione del Regolamento in merito ai trattamenti non incompatibili con le finalità per cui sono stati raccolti. Alla luce di ciò si comprenderà come la vera soluzione a queste nuove problematiche generate dal rapido avanzamento della tecnologia può essere solamente una nuova normativa costantemente aggiornata, in tempo quasi reale, con lo sviluppo informatico, che comprenda anche una rilettura in chiave moderna dei diritti fondamentali che sia interna alla Rivoluzione digitale. Nell’attesa e speranza che ciò si avveri e guardando inoltre con fiducia alla nuova proposta di regolamento per le intelligenze artificiali, verranno presentate alcune soluzioni a questo vuoto di tutela, quali un’applicazione più rigorosa dell’articolo 14 GDPR, e l’estensione di figure già presenti nella protezione dei dati personali, come l’opt-out.

Liceità del trattamento di dati personali ottenuti tramite data mining

BLAJIN, BIANCA
2022/2023

Abstract

Dall’entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), l’Unione Europea detiene una delle legislazioni più avanzate in merito a privacy e protezione dei dati. Nonostante ciò, anche a causa del rapido sviluppo della tecnologia, i nuovi sistemi e le nuove metodologie di utilizzo dei dati sfuggono alla normativa ricadendo in zone grige. Tra questi, in particolare, spicca la Knowledge Discovery in Databases (KDD), in grado di ottenere nuovi dati personali da quelli precedentemente forniti dall’utente. Questo studio si pone come obiettivo quello di ricercare la base giuridica per l’utilizzo dei nuovi dati personali scoperti tramite KDD, ammesso che questa esista ed ammesso che questi dati si possano effettivamente definire “nuovi”. Per rispondere alla domanda di ricerca verrà quindi analizzato il GDPR al fine di individuarne le criticità; saranno poi approfonditi i metodi utilizzati per effettuare la KDD e definito cosa si intende con “conoscenza nuova”; verrà infine delimitata la portata della previsione del Regolamento in merito ai trattamenti non incompatibili con le finalità per cui sono stati raccolti. Alla luce di ciò si comprenderà come la vera soluzione a queste nuove problematiche generate dal rapido avanzamento della tecnologia può essere solamente una nuova normativa costantemente aggiornata, in tempo quasi reale, con lo sviluppo informatico, che comprenda anche una rilettura in chiave moderna dei diritti fondamentali che sia interna alla Rivoluzione digitale. Nell’attesa e speranza che ciò si avveri e guardando inoltre con fiducia alla nuova proposta di regolamento per le intelligenze artificiali, verranno presentate alcune soluzioni a questo vuoto di tutela, quali un’applicazione più rigorosa dell’articolo 14 GDPR, e l’estensione di figure già presenti nella protezione dei dati personali, come l’opt-out.
2022
Lawfulness of the processing of personal data obtained through data mining
Dati personali
Data mining
Liceità
Privacy
GDPR
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