Hate speech: soluzioni normative nell'era digitale

Hatred is an ancient and powerful feeling of aversion and hostility that can manifest itself through gestures, words and violent actions. This emotional state usually develops toward what is perceived as “different” and, drawing simplified guidelines for interpersonal relationships, it proves functional for identity consolidation, both individual and social. Such categorization processes can, however, suffer systematic distortions that lead to debasing and, in extreme cases, dehumanizing members of other groups. The purpose of this paper is to provide the basic conceptual tools to identify the expressive instances suitable for conveying hateful sentiment by first defining the meaning of hate speech at the legal level and attempting to understand its injurious potential. By comparing several cases drawn from international jurisprudence, an attempt will then be made to understand what is the most effective method of dealing with this phenomenon and what is the scope for national governments to intervene. Both the task of recognizing hate speech and that of preparing useful countermeasures are complicated by the spread of new technologies in what is often referred to as the Digital Age (or Information Age). The communicative potential offered by the Internet, with the multiplicity of actors involved and the indefinite permanence of its content, seems to call for an in-depth study of solutions, especially regulatory ones, capable of limiting the damage produced by hate speech.

Negro Lorenzo Hate speech: soluzioni normative nell'era digitale Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza Relatore: Sarra Claudio L'odio è un sentimento antico e potente, di avversione e ostilità, che può manifestarsi tramite gesti, parole, azioni violente. Questo stato emotivo si sviluppa solitamente nei confronti di ciò che viene percepito come "diverso" e, tracciando delle linee guida semplificate per le relazioni interpersonali, si dimostra funzionale al consolidamento identitario, sia individuale sia sociale. Tali processi di categorizzazione possono, tuttavia, subire delle distorsioni sistematiche che portano a svilire e, nei casi estremi, a disumanizzare i membri degli altri gruppi. Lo scopo del presente elaborato è quello di fornire gli strumenti concettuali indispensabili per riuscire a individuare le istanze espressive idonee a veicolare un sentimento di odio, definendo innanzitutto il significato di hate speech a livello legale e provando a comprenderne le potenzialità lesive. Confrontando diversi casi tratti dalla giurisprudenza internazionale, si tenterà, poi, di capire quale sia il metodo più efficace per affrontare questo fenomeno e quali siano i margini d'intervento dei singoli Stati. Sia il compito di riconoscere l'hate speech sia quello di approntare utili misure di contrasto sono complicati dalla diffusione delle nuove tecnologie, in quella che viene spesso definita Digital Age (o Information Age). Le potenzialità comunicative offerte da Internet, con la molteplicità di attori in gioco e la permanenza indefinita dei suoi contenuti, sembra richiedere, infatti, uno studio approfondito delle soluzioni, specialmente normative, capaci di limitare i danni prodotti dai discorsi d'odio.