Background. Il servizio di assistenza domiciliare considera la propria abitazione come lo spazio di cura principale. Tuttavia, esso differisce dagli standard ospedalieri; l’infermiere può educare il paziente al mantenimento di un adeguato setting ambientale, ma saranno l’assistito e la sua famiglia a decidere se mettere in atto i suoi suggerimenti. Trovandosi di fronte ad un setting domiciliare non appropriato alle esigenze di cura (presenza o meno di caregiver, scarse condizioni igieniche, ridotta disponibilità economiche, assenza degli ausili) è possibile osservare l’aumento del rischio per la salute, in particolare l’aumento del rischio di infezioni. Finalità e obiettivi. L’obiettivo del presente studio è quello di valutare la presenza di una possibile relazione tra le caratteristiche dell’ambiente domestico e insorgenza di infezioni in pazienti portatori di device (accessi venosi, catetere vescicale (CV), cannula tracheale) e/o sottoposti a wound care. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale. Secondo un campionamento di convenienza, sono state elaborate le interviste di 54 infermieri in servizio presso l’assistenza domiciliare; sono state poi consultate le documentazioni informatizzate dei pazienti con infezione/i da device e/o medicazione/i nel corso dell’anno 2022. Risultati. La quasi totalità del personale infermieristico intervistato (85.2%) riferisce di essersi trovato in situazioni in cui le condizioni igienico-sanitarie domiciliari avevano creato difficoltà nell’assistenza. I fattori di rischio collegati al domicilio del paziente che, a parere degli infermieri intervistati aumentavano nel paziente il rischio di infezione, sono stati raggruppati in 5 item principali: la presenza di un caregiver non adeguato, il vivere da soli, scarsa igiene personale del paziente e/o caregiver e la cultura e livello d’istruzione dell’assistito. Infine, associavano il rischio alla condizione clinica del paziente. Conclusioni. Dalle interviste e dall’analisi della letteratura si evince come un ambiente non consono alle norme igieniche metta in difficoltà l’infermiere nello svolgere le pratiche di assistenza e di controllo delle infezioni, ma i dati raccolti non sono sufficienti per definire che ci sia una diretta relazione tra ambiente domestico e infezione da device e/o medicazione. Keyword: “home care”, “hygiene”, “health”

Assistenza domiciliare: relazione tra ambiente domestico ed esiti di salute. Uno studio osservazionale.

KASBAOUI, IMANE
2021/2022

Abstract

Background. Il servizio di assistenza domiciliare considera la propria abitazione come lo spazio di cura principale. Tuttavia, esso differisce dagli standard ospedalieri; l’infermiere può educare il paziente al mantenimento di un adeguato setting ambientale, ma saranno l’assistito e la sua famiglia a decidere se mettere in atto i suoi suggerimenti. Trovandosi di fronte ad un setting domiciliare non appropriato alle esigenze di cura (presenza o meno di caregiver, scarse condizioni igieniche, ridotta disponibilità economiche, assenza degli ausili) è possibile osservare l’aumento del rischio per la salute, in particolare l’aumento del rischio di infezioni. Finalità e obiettivi. L’obiettivo del presente studio è quello di valutare la presenza di una possibile relazione tra le caratteristiche dell’ambiente domestico e insorgenza di infezioni in pazienti portatori di device (accessi venosi, catetere vescicale (CV), cannula tracheale) e/o sottoposti a wound care. Materiali e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale. Secondo un campionamento di convenienza, sono state elaborate le interviste di 54 infermieri in servizio presso l’assistenza domiciliare; sono state poi consultate le documentazioni informatizzate dei pazienti con infezione/i da device e/o medicazione/i nel corso dell’anno 2022. Risultati. La quasi totalità del personale infermieristico intervistato (85.2%) riferisce di essersi trovato in situazioni in cui le condizioni igienico-sanitarie domiciliari avevano creato difficoltà nell’assistenza. I fattori di rischio collegati al domicilio del paziente che, a parere degli infermieri intervistati aumentavano nel paziente il rischio di infezione, sono stati raggruppati in 5 item principali: la presenza di un caregiver non adeguato, il vivere da soli, scarsa igiene personale del paziente e/o caregiver e la cultura e livello d’istruzione dell’assistito. Infine, associavano il rischio alla condizione clinica del paziente. Conclusioni. Dalle interviste e dall’analisi della letteratura si evince come un ambiente non consono alle norme igieniche metta in difficoltà l’infermiere nello svolgere le pratiche di assistenza e di controllo delle infezioni, ma i dati raccolti non sono sufficienti per definire che ci sia una diretta relazione tra ambiente domestico e infezione da device e/o medicazione. Keyword: “home care”, “hygiene”, “health”
2021
Home care: relationship between home environment and health outcomes. An observation study.
Home care
Health
Hygiene
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/45170