L’insufficienza respiratoria, come tutte le emergenze mediche, richiede un trattamento tempestivo per ripristinare le alterazioni fisiopatologiche in atto. È necessario un rapido riconoscimento dei segni e sintomi clinici e un altrettanto rapido intervento. Attualmente in ambito extra-ospedaliero l’approccio ai pazienti con IRA prevede un’iniziale valutazione ABCD, e successivi interventi di monitoraggio multiparametrico, supporto di ossigeno ed altri interventi mirati specifici per malattia (farmacoterapia ecc.). La ventilazione non invasiva, chiamata anche pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) o pressione positiva delle vie aeree a due livelli (BiPAP), comporta l'erogazione di aria arricchita di ossigeno ai polmoni a pressione aumentata. È particolarmente efficace perché fornisce ulteriore ossigeno, rimuove il carbonio in eccesso, migliora la meccanica polmonare, e aiuta a prevenire l'accumulo di liquido all'interno del polmone. Ciò si traduce in un minor lavoro respiratorio, stenting delle piccole vie aeree e degli alveoli che reclutano più superficie dei polmoni per lo scambio di gas, ed edema polmonare ridotto. Perciò, l’ipotesi di cominciare la ventilazione non invasiva in ambito extra-ospedaliero potrebbe portare ad un potenziale beneficio in termini di miglioramento della dinamica ventilatoria e dei parametri ematici (pO₂ e pCO₂), riduzione del rischio di intubazione, riduzione delle tempistiche di degenza e aumento della sopravvivenza.

Insufficienza respiratoria acuta e ventilazione non invasiva pre-ospedaliera: il ruolo dell’infermiere in questa emergenza. Una revisione della letteratura.

DISARÒ, AURORA
2021/2022

Abstract

L’insufficienza respiratoria, come tutte le emergenze mediche, richiede un trattamento tempestivo per ripristinare le alterazioni fisiopatologiche in atto. È necessario un rapido riconoscimento dei segni e sintomi clinici e un altrettanto rapido intervento. Attualmente in ambito extra-ospedaliero l’approccio ai pazienti con IRA prevede un’iniziale valutazione ABCD, e successivi interventi di monitoraggio multiparametrico, supporto di ossigeno ed altri interventi mirati specifici per malattia (farmacoterapia ecc.). La ventilazione non invasiva, chiamata anche pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP) o pressione positiva delle vie aeree a due livelli (BiPAP), comporta l'erogazione di aria arricchita di ossigeno ai polmoni a pressione aumentata. È particolarmente efficace perché fornisce ulteriore ossigeno, rimuove il carbonio in eccesso, migliora la meccanica polmonare, e aiuta a prevenire l'accumulo di liquido all'interno del polmone. Ciò si traduce in un minor lavoro respiratorio, stenting delle piccole vie aeree e degli alveoli che reclutano più superficie dei polmoni per lo scambio di gas, ed edema polmonare ridotto. Perciò, l’ipotesi di cominciare la ventilazione non invasiva in ambito extra-ospedaliero potrebbe portare ad un potenziale beneficio in termini di miglioramento della dinamica ventilatoria e dei parametri ematici (pO₂ e pCO₂), riduzione del rischio di intubazione, riduzione delle tempistiche di degenza e aumento della sopravvivenza.
2021
Acute respiratory failure and pre-hospital non-invasive ventilation: the role of nurses in this emergency. A literature review.
IRA
NIV
pre ospedaliero
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