Background: le malattie cardiovascolari rappresentano, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la principale causa di morte al mondo, comprendendo circa 17,9 milioni di vite ogni anno. Nella classificazione delle malattie cardiovascolari, rientra la Sindrome Coronarica Acuta (SCA), situazione di emergenza clinica causata da un episodio acuto di ischemia che determina la necrosi del miocardio, se non si interviene tempestivamente. Le persone affette dalla Sindrome Coronarica Acuta hanno un elevato rischio di malattia recidivante e, se non trattata correttamente, la prognosi a lungo termine risulta essere negativa. Nonostante ci siano evidenze scientifiche sugli effetti benefici che potrebbero dare programmi di prevenzione, educazione e riabilitazione, gli individui che si sottopongono a tali raccomandazioni, risultano essere ancora insufficienti. Obiettivo: compreso il problema di partenza, l’obiettivo di questa tesi è quello di esplorare il ruolo dell’infermiere declinando il suo operato in un’ottica preventiva, educativa e riabilitativa. L’interesse principale verte su capire quali sono gli interventi adatti per garantire la miglior qualità della vita alle persone affette dalla Sindrome Coronarica Acuta. Materiali e metodi: per rispondere all’obiettivo della tesi, è stata condotta una revisione di letteratura mediante la banca dati Medline tramite il motore di ricerca Pubmed, nei mesi di novembre e dicembre 2022. Risultati: analizzando gli articoli selezionati è emerso quanto segue. La prevenzione secondaria ha un ruolo fondamentale nella prevenzione delle recidive secondarie a SCA, nel migliorare a lungo termine gli esiti di salute delle persone affette ed assicurare un buono stato di salute. Per raggiungere tali obiettivi, la figura dell’infermiere risulta cruciale in quanto è uno dei professionisti che, mediante un programma personalizzato di educazione terapeutica, fornisce l’empowerment e il giusto patient engagement. Nell’effettiva pratica clinica, la Cardiologia Preventiva e Riabilitativa (CPR) risulta essere la più efficace modalità di implementazione della prevenzione secondaria e della sua effettiva messa in pratica. Conclusioni: l’obiettivo primario dell’assistenza infermieristica è quello di garantire il miglior esito di salute auspicabile alla persona. Come si è visto esserci una difficoltà, da parte degli assistiti, di mantenere a lungo termine gli esiti di salute acquisiti e capito la modalità con cui il professionista sanitario può colmare questa necessità (tramite un programma strutturato di prevenzione, educazione e riabilitazione), sarebbe interessante capire e approfondire, a livello della Marca Trevigiana, l’efficacia reale dei programmi di cura proposti dall’ULSS 2.
Prevenzione secondaria ed educazione terapeutica all'assistito con diagnosi di sindrome coronarica acuta: una revisione della letteratura
SANTI, ELEONORA
2021/2022
Abstract
Background: le malattie cardiovascolari rappresentano, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la principale causa di morte al mondo, comprendendo circa 17,9 milioni di vite ogni anno. Nella classificazione delle malattie cardiovascolari, rientra la Sindrome Coronarica Acuta (SCA), situazione di emergenza clinica causata da un episodio acuto di ischemia che determina la necrosi del miocardio, se non si interviene tempestivamente. Le persone affette dalla Sindrome Coronarica Acuta hanno un elevato rischio di malattia recidivante e, se non trattata correttamente, la prognosi a lungo termine risulta essere negativa. Nonostante ci siano evidenze scientifiche sugli effetti benefici che potrebbero dare programmi di prevenzione, educazione e riabilitazione, gli individui che si sottopongono a tali raccomandazioni, risultano essere ancora insufficienti. Obiettivo: compreso il problema di partenza, l’obiettivo di questa tesi è quello di esplorare il ruolo dell’infermiere declinando il suo operato in un’ottica preventiva, educativa e riabilitativa. L’interesse principale verte su capire quali sono gli interventi adatti per garantire la miglior qualità della vita alle persone affette dalla Sindrome Coronarica Acuta. Materiali e metodi: per rispondere all’obiettivo della tesi, è stata condotta una revisione di letteratura mediante la banca dati Medline tramite il motore di ricerca Pubmed, nei mesi di novembre e dicembre 2022. Risultati: analizzando gli articoli selezionati è emerso quanto segue. La prevenzione secondaria ha un ruolo fondamentale nella prevenzione delle recidive secondarie a SCA, nel migliorare a lungo termine gli esiti di salute delle persone affette ed assicurare un buono stato di salute. Per raggiungere tali obiettivi, la figura dell’infermiere risulta cruciale in quanto è uno dei professionisti che, mediante un programma personalizzato di educazione terapeutica, fornisce l’empowerment e il giusto patient engagement. Nell’effettiva pratica clinica, la Cardiologia Preventiva e Riabilitativa (CPR) risulta essere la più efficace modalità di implementazione della prevenzione secondaria e della sua effettiva messa in pratica. Conclusioni: l’obiettivo primario dell’assistenza infermieristica è quello di garantire il miglior esito di salute auspicabile alla persona. Come si è visto esserci una difficoltà, da parte degli assistiti, di mantenere a lungo termine gli esiti di salute acquisiti e capito la modalità con cui il professionista sanitario può colmare questa necessità (tramite un programma strutturato di prevenzione, educazione e riabilitazione), sarebbe interessante capire e approfondire, a livello della Marca Trevigiana, l’efficacia reale dei programmi di cura proposti dall’ULSS 2.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/45368