INTRODUZIONE Le persone senza fissa dimora (sfd), presentano numerose difficoltà nell’accesso alle prestazioni socioassistenziali e sanitarie a causa di numerosi aspetti burocratici, tra i principali la mancanza di documenti di identità validi o di una residenza. Conoscere i bisogni di salute della popolazione senza fissa dimora è di rilevante importanza per attivare le associazioni territoriali, affinché vengano promosse e sviluppate delle nuove strategie di sostegno e cura che garantiscano il diritto alla salute di ogni individuo secondo le direttive della Carta di Ottawa e dell’arti 32 della Costituzione. Lo scopo dello studio è di mettere in evidenza il contesto socio sanitario che offre assistenza alle persone senza fissa dimora attraverso la rilevazione tra i diversi professionisti operanti nelle principali associazioni non profit, sui bisogni di salute e gli interventi messi in atto per venire incontro alle esigenze di questa popolazione emarginata. MATERIALI E METODI Per comprendere la percezione dei bisogni di salute dei sfd è stata condotta un’intervista ai responsabili e ad alcuni operatori di alcune associazioni di Verona, (CESAIM), Avvocato di strada, Ronda della Carità e la mensa del convento di S. Bernardino. Le registrazioni sono state trascritte e rielaborate su documento Word e i dati raccolti sono stati analizzati tramite documento Excel. RISULTATI Dallo studio è trapelato l’assenza di dati esaurienti sul numero esatto delle persone sfd che vivono nel territorio veronese, i dati ottenuti dalla mensa S. Bernardino indicano che sono in maggioranza uomini (92%) stranieri (87%) di età compresa tra i 26 e i 55 anni. Le associazioni che si dedicano alla cura di questi soggetti sono per lo più non profit e laiche, offrono servizi essenziali per soddisfare i bisogni primari quali cibo, docce, vestiti e coperte. Tra le associazioni del territorio si sta costituendo una rete per collaborare, integrare e scambiare idee e pratiche per gestire al meglio le necessità dei sfd. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI La rete tra le associazioni è un primo passo per garantire l’accesso ai servizi di welfare alle persone sfd, ma in un’otica di promozione della salute, si ritiene rilevante anche una collaborazione in rete con le strutture sanitarie e le istituzioni politiche di vario livello strategico, in particolare per individuare linee operative concrete a risposta dei bisogni a carattere sociale e sanitario di questa popolazione. La ricerca ha evidenziato la necessità di creare una un’equipe multidisciplinare e multisettoriale ed istituzionale, composta da assistenti sanitari, medici, avvocati, assistenti sociali, associazioni non profit, volontari, associazioni istituzionali/politiche, educatori, psicologi, che potranno condividere ognuno le proprie risorse per potenziare i servizi di assistenza gratuita, per accogliere, ospitare, attivare una rete di supporto, accompagnare in un percorso individuale di riacquisizione dell’autonomia e di integrazione sociale e lavorativa.

Studio qualitativo sui servizi socio assistenziali e sanitari offerti alle persone senza fissa dimora nel comune di Verona.

AGADA, DEBORAH LYDSON
2021/2022

Abstract

INTRODUZIONE Le persone senza fissa dimora (sfd), presentano numerose difficoltà nell’accesso alle prestazioni socioassistenziali e sanitarie a causa di numerosi aspetti burocratici, tra i principali la mancanza di documenti di identità validi o di una residenza. Conoscere i bisogni di salute della popolazione senza fissa dimora è di rilevante importanza per attivare le associazioni territoriali, affinché vengano promosse e sviluppate delle nuove strategie di sostegno e cura che garantiscano il diritto alla salute di ogni individuo secondo le direttive della Carta di Ottawa e dell’arti 32 della Costituzione. Lo scopo dello studio è di mettere in evidenza il contesto socio sanitario che offre assistenza alle persone senza fissa dimora attraverso la rilevazione tra i diversi professionisti operanti nelle principali associazioni non profit, sui bisogni di salute e gli interventi messi in atto per venire incontro alle esigenze di questa popolazione emarginata. MATERIALI E METODI Per comprendere la percezione dei bisogni di salute dei sfd è stata condotta un’intervista ai responsabili e ad alcuni operatori di alcune associazioni di Verona, (CESAIM), Avvocato di strada, Ronda della Carità e la mensa del convento di S. Bernardino. Le registrazioni sono state trascritte e rielaborate su documento Word e i dati raccolti sono stati analizzati tramite documento Excel. RISULTATI Dallo studio è trapelato l’assenza di dati esaurienti sul numero esatto delle persone sfd che vivono nel territorio veronese, i dati ottenuti dalla mensa S. Bernardino indicano che sono in maggioranza uomini (92%) stranieri (87%) di età compresa tra i 26 e i 55 anni. Le associazioni che si dedicano alla cura di questi soggetti sono per lo più non profit e laiche, offrono servizi essenziali per soddisfare i bisogni primari quali cibo, docce, vestiti e coperte. Tra le associazioni del territorio si sta costituendo una rete per collaborare, integrare e scambiare idee e pratiche per gestire al meglio le necessità dei sfd. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI La rete tra le associazioni è un primo passo per garantire l’accesso ai servizi di welfare alle persone sfd, ma in un’otica di promozione della salute, si ritiene rilevante anche una collaborazione in rete con le strutture sanitarie e le istituzioni politiche di vario livello strategico, in particolare per individuare linee operative concrete a risposta dei bisogni a carattere sociale e sanitario di questa popolazione. La ricerca ha evidenziato la necessità di creare una un’equipe multidisciplinare e multisettoriale ed istituzionale, composta da assistenti sanitari, medici, avvocati, assistenti sociali, associazioni non profit, volontari, associazioni istituzionali/politiche, educatori, psicologi, che potranno condividere ognuno le proprie risorse per potenziare i servizi di assistenza gratuita, per accogliere, ospitare, attivare una rete di supporto, accompagnare in un percorso individuale di riacquisizione dell’autonomia e di integrazione sociale e lavorativa.
2021
Qualitative study on the helthcare and social services provided to the homeless people in the Verona district.
Senza fissa dimora
Servizi sanitari
Assistenza sociale
promozione salute
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/45422