Il presente percorso di tesi focalizza l’attenzione sulla condizione in cui versa il patrimonio edilizio italiano come input da cui derivare considerazioni di natura energetica. In tal senso, ne deriva la necessità di elaborare uno strumento semplificato di prevalutazione, mediante il quale accrescere la conoscenza e permettere la comparazione di elementi tecnici componenti lo stock edilizio, formulando una stima preliminare del potenziale di retrofit. Quest’ultimo è valutato attraverso l’attribuzione di due indici, di seguito indicati: − Trasformabilità, valore mediato tra valutazioni di carattere geometrico, estetico e tecnologico; − Potenziale di retrofit virtuale. L’insieme delle precedenti analisi confluisce in un unico coefficiente, risultato del loro prodotto, detto potenziale di retrofit effettivo. L’individuazione di una popolazione di esempi, limitati ai componenti opachi orizzontali e inclinati e agli impianti, permette l’elaborazione di un censimento di elementi tecnici, individuando le categorie verso cui indirizzare il maggior sforzo di riqualificazione energetica. In particolare, la valutazione del potenziale di riqualificazione è coadiuvata dall’individuazione di soluzioni tecnologiche relative all’isolamento termoacustico di solai e coperture, nonché la trasformabilità impiantistica di partizioni orizzontali interne per l’installazione di pannelli radianti. La ricerca di possibili interventi tiene conto dei caratteri formali e tipologici dell’esistente e, al tempo stesso, la valutazione delle risorse e delle relative criticità che potrebbero insorgere durante il processo di trasformazione costituisce un nodo fondamentale nel duplice tentativo di minimizzarne l’invasività e di massimizzarne le prestazioni energetiche. In aggiunta, il processo di valutazione delle potenzialità rigenerative è validato attraverso diagnosi energetiche sui singoli elementi tecnici che permettono la corretta validazione della metodologia. L’ulteriore implementazione di un caso studio appartenente all’edilizia economico-popolare del Comune di Padova consente di verificare la reale applicabilità del metodo speditivo, attraverso il confronto degli indici ottenuti con la riduzione di consumo energetico imputabile all’efficientamento del singolo componente edilizio, calcolato per mezzo del software EC700 e del relativo modulo aggiuntivo EC770, messo a disposizione dalla software house Edilclima. I risultati provenienti dalla sopracitata trattazione suggeriscono la futura possibilità di implementare sistemi e metodi per la lettura automatica del costruito e delle sue peculiarità: ad esempio, la mappatura attraverso sistemi GIS rappresenta il punto di partenza per l’analisi delle condizioni del patrimonio immobiliare, da cui derivare codici informatici per la programmazione degli interventi. La messa a punto di un database contenente informazioni sulla reale composizione stratigrafica di elementi tecnici rapportata alla tipologia, datazione e condizione di conservazione della costruzione rende possibile un eventuale incremento di interoperabilità tra i processi di riqualificazione.
Processi semplificati di asset rating per l’analisi del potenziale di riqualificazione degli edifici esistenti: focus su componenti orizzontali e impianti
ROSSI, FEDERICO
2022/2023
Abstract
Il presente percorso di tesi focalizza l’attenzione sulla condizione in cui versa il patrimonio edilizio italiano come input da cui derivare considerazioni di natura energetica. In tal senso, ne deriva la necessità di elaborare uno strumento semplificato di prevalutazione, mediante il quale accrescere la conoscenza e permettere la comparazione di elementi tecnici componenti lo stock edilizio, formulando una stima preliminare del potenziale di retrofit. Quest’ultimo è valutato attraverso l’attribuzione di due indici, di seguito indicati: − Trasformabilità, valore mediato tra valutazioni di carattere geometrico, estetico e tecnologico; − Potenziale di retrofit virtuale. L’insieme delle precedenti analisi confluisce in un unico coefficiente, risultato del loro prodotto, detto potenziale di retrofit effettivo. L’individuazione di una popolazione di esempi, limitati ai componenti opachi orizzontali e inclinati e agli impianti, permette l’elaborazione di un censimento di elementi tecnici, individuando le categorie verso cui indirizzare il maggior sforzo di riqualificazione energetica. In particolare, la valutazione del potenziale di riqualificazione è coadiuvata dall’individuazione di soluzioni tecnologiche relative all’isolamento termoacustico di solai e coperture, nonché la trasformabilità impiantistica di partizioni orizzontali interne per l’installazione di pannelli radianti. La ricerca di possibili interventi tiene conto dei caratteri formali e tipologici dell’esistente e, al tempo stesso, la valutazione delle risorse e delle relative criticità che potrebbero insorgere durante il processo di trasformazione costituisce un nodo fondamentale nel duplice tentativo di minimizzarne l’invasività e di massimizzarne le prestazioni energetiche. In aggiunta, il processo di valutazione delle potenzialità rigenerative è validato attraverso diagnosi energetiche sui singoli elementi tecnici che permettono la corretta validazione della metodologia. L’ulteriore implementazione di un caso studio appartenente all’edilizia economico-popolare del Comune di Padova consente di verificare la reale applicabilità del metodo speditivo, attraverso il confronto degli indici ottenuti con la riduzione di consumo energetico imputabile all’efficientamento del singolo componente edilizio, calcolato per mezzo del software EC700 e del relativo modulo aggiuntivo EC770, messo a disposizione dalla software house Edilclima. I risultati provenienti dalla sopracitata trattazione suggeriscono la futura possibilità di implementare sistemi e metodi per la lettura automatica del costruito e delle sue peculiarità: ad esempio, la mappatura attraverso sistemi GIS rappresenta il punto di partenza per l’analisi delle condizioni del patrimonio immobiliare, da cui derivare codici informatici per la programmazione degli interventi. La messa a punto di un database contenente informazioni sulla reale composizione stratigrafica di elementi tecnici rapportata alla tipologia, datazione e condizione di conservazione della costruzione rende possibile un eventuale incremento di interoperabilità tra i processi di riqualificazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46025