Il seguente lavoro di tesi ha lo scopo di evidenziare il fenomeno sociale dell’audismo che, in quanto nuovo, è ancora ad alcuni sconosciuto. Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità introduce un nuovo concetto di salute intesa come uno stato di benessere fisico, psicologico, sociale e spirituale e non più come la diretta conseguenza dell’assenza di malattia. Attraverso questa e l’introduzione del modello ICF dello stesso anno, nella visione dello stato di salute emerge anche la sfera psico-sociale della malattia che può provocare ulteriori difficoltà alla persona affetta da una menomazione. Stereotipi e pregiudizi, che sono elementi innati nella società, possono anch’essi partecipare nella difficoltà nell’introduzione di una persona con un determinato handicap all’interno della società stessa. Il termine audismo viene coniato da Tom Humphiers come una supposizione audiocentrica basata sull’udito e sul parlato e di atteggiamenti di supremazia in base alla capacità o alla modalità di ascolto. L’obiettivo dell’introduzione dell’audismo è proprio farlo conoscere soprattutto alle scienze sociali così che se ne parli per cercare di aumentare la consapevolezza pubblica così che si agisca in modo positivo e propositivo per emarginare il più possibile questo fenomeno. L’audismo viene spiegato in diversi contesti ideologici di pregiudizio individuale, istituzionale, metafisico e laissez-faire e viene definito nei differenti contesti delle pratiche di discriminazione che possono essere palesi, segrete o avversive. Nella società americana l’atteggiamento audiocentrico dovuto all’audismo è presente quotidianamente e si presenta come una netta distinzione sociale tra una maggioranza udente dominante che ha il potere e lo esercita per i suoi scopi e una comunità minoritaria di persone ipoacusiche americane quotidianamente aggredite da pregiudizi. Infine, nell’ultima parte della tesi c’è una ricerca attuata mediante questionario sottoposto a persone ipoacusiche portatrici di impianti cocleari o apparecchi acustici per comprendere sul campo sulla veridicità dei problemi emersi dalla ricerca sulla società americana. Le ricerche, infatti, sono state fatte durante gli anni ’70 e, con l’avanzare della tecnologia dei presidi medici, vedremo che le differenze sociali tra persone normoudenti e ipoacusiche si stanno, in alcuni ambienti assottigliando.
Audismo
BASSO, BENEDETTA
2021/2022
Abstract
Il seguente lavoro di tesi ha lo scopo di evidenziare il fenomeno sociale dell’audismo che, in quanto nuovo, è ancora ad alcuni sconosciuto. Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità introduce un nuovo concetto di salute intesa come uno stato di benessere fisico, psicologico, sociale e spirituale e non più come la diretta conseguenza dell’assenza di malattia. Attraverso questa e l’introduzione del modello ICF dello stesso anno, nella visione dello stato di salute emerge anche la sfera psico-sociale della malattia che può provocare ulteriori difficoltà alla persona affetta da una menomazione. Stereotipi e pregiudizi, che sono elementi innati nella società, possono anch’essi partecipare nella difficoltà nell’introduzione di una persona con un determinato handicap all’interno della società stessa. Il termine audismo viene coniato da Tom Humphiers come una supposizione audiocentrica basata sull’udito e sul parlato e di atteggiamenti di supremazia in base alla capacità o alla modalità di ascolto. L’obiettivo dell’introduzione dell’audismo è proprio farlo conoscere soprattutto alle scienze sociali così che se ne parli per cercare di aumentare la consapevolezza pubblica così che si agisca in modo positivo e propositivo per emarginare il più possibile questo fenomeno. L’audismo viene spiegato in diversi contesti ideologici di pregiudizio individuale, istituzionale, metafisico e laissez-faire e viene definito nei differenti contesti delle pratiche di discriminazione che possono essere palesi, segrete o avversive. Nella società americana l’atteggiamento audiocentrico dovuto all’audismo è presente quotidianamente e si presenta come una netta distinzione sociale tra una maggioranza udente dominante che ha il potere e lo esercita per i suoi scopi e una comunità minoritaria di persone ipoacusiche americane quotidianamente aggredite da pregiudizi. Infine, nell’ultima parte della tesi c’è una ricerca attuata mediante questionario sottoposto a persone ipoacusiche portatrici di impianti cocleari o apparecchi acustici per comprendere sul campo sulla veridicità dei problemi emersi dalla ricerca sulla società americana. Le ricerche, infatti, sono state fatte durante gli anni ’70 e, con l’avanzare della tecnologia dei presidi medici, vedremo che le differenze sociali tra persone normoudenti e ipoacusiche si stanno, in alcuni ambienti assottigliando.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46301