Il grande pubblico conosce Levi per le opere testimoniali, capolavori indiscussi e imprescindibili nel panorama letterario del secondo Novecento. Pur non volendo prescindere dalle riflessioni e dalla produzione legata all'esperienza concentrazionaria, questo lavoro si occupa di approfondire, attraverso un percorso, un tema molto caro a Levi: l'ibridismo. L'ibridismo, la mescolanza, l'impurezza sono concetti fondamentali e pregnanti dell'immaginario leviano tanto da trovare le proprie radici già agli esordi della sua attività di scrittore. Nella prima parte della mia tesi, il racconto esemplare Quaestio de centauris costituisce il modello da cui sono partita per realizzare il percorso; ho analizzato questo racconto e alcuni testi presenti nella tesi alla luce di studi critici riguardanti la teoria letteraria a cui faccio riferimento nei primi due paragrafi del secondo capitolo: la fiction come spazio di elaborazione personale e letteraria, e il mito, la sua funzione e la sua riemersione nel Novecento. Le forze interne al centauro, incarnazione dell'ibrido e simbolo della natura umana, e le fasi nelle quali esse si manifestano vengono utilizzate come modello antropologico per osservare la pregnanza dei concetti di ibridismo, mescolanza e impurezza nelle opere di Levi, partendo da quelle concentrazionarie per approdare a quelle finzionali. Attraverso il mitologema del centauro vengono approfondite tematiche emerse nel panorama culturale e letterario della seconda metà del secolo scorso - alcune di queste ancora molto urgenti e attuali – e vengono messe in relazione alle evidenze derivate dalla lettura e dall'analisi di una parte consistente della produzione leviana. Alcuni dei temi trattati sono: il processo di metamorfosi dell'uomo, la scissione traumatica dell'identità, il rapporto e la differenza di significato fra i concetti scientifici e ideologici di purezza e impurezza, le derive del razionalismo nel Novecento, l'ambiguità e la complessità umana, il rapporto dell'uomo con le forze cosmiche. L'ibrido risulta, quindi, un prisma cognitivo per l'attività letteraria e per il sistema etico di Levi. Nel lavoro è presente, inoltre, un capitolo dedicato all'analisi linguistica; in questa sezione viene dimostrato come, a livello linguistico e formale, Levi riesca a rendere la complessità, la contraddittorietà del contenuto dei suoi scritti e come dalla sua scrittura emergano e si integrino le componenti dell'identità scissa dell'autore: testimone, scrittore e chimico. La seconda parte della mia tesi costituisce la lettura e l'analisi di sette racconti della produzione finzionale di Levi sulla base dell'antropologema dell'ibrido al fine di comprendere l'evoluzione del pensiero personale, etico e cosmologico dell'autore.

Storie di ibridi e impurezze. La fantascienza di Levi come prisma cognitivo

GALLO, ERICA
2022/2023

Abstract

Il grande pubblico conosce Levi per le opere testimoniali, capolavori indiscussi e imprescindibili nel panorama letterario del secondo Novecento. Pur non volendo prescindere dalle riflessioni e dalla produzione legata all'esperienza concentrazionaria, questo lavoro si occupa di approfondire, attraverso un percorso, un tema molto caro a Levi: l'ibridismo. L'ibridismo, la mescolanza, l'impurezza sono concetti fondamentali e pregnanti dell'immaginario leviano tanto da trovare le proprie radici già agli esordi della sua attività di scrittore. Nella prima parte della mia tesi, il racconto esemplare Quaestio de centauris costituisce il modello da cui sono partita per realizzare il percorso; ho analizzato questo racconto e alcuni testi presenti nella tesi alla luce di studi critici riguardanti la teoria letteraria a cui faccio riferimento nei primi due paragrafi del secondo capitolo: la fiction come spazio di elaborazione personale e letteraria, e il mito, la sua funzione e la sua riemersione nel Novecento. Le forze interne al centauro, incarnazione dell'ibrido e simbolo della natura umana, e le fasi nelle quali esse si manifestano vengono utilizzate come modello antropologico per osservare la pregnanza dei concetti di ibridismo, mescolanza e impurezza nelle opere di Levi, partendo da quelle concentrazionarie per approdare a quelle finzionali. Attraverso il mitologema del centauro vengono approfondite tematiche emerse nel panorama culturale e letterario della seconda metà del secolo scorso - alcune di queste ancora molto urgenti e attuali – e vengono messe in relazione alle evidenze derivate dalla lettura e dall'analisi di una parte consistente della produzione leviana. Alcuni dei temi trattati sono: il processo di metamorfosi dell'uomo, la scissione traumatica dell'identità, il rapporto e la differenza di significato fra i concetti scientifici e ideologici di purezza e impurezza, le derive del razionalismo nel Novecento, l'ambiguità e la complessità umana, il rapporto dell'uomo con le forze cosmiche. L'ibrido risulta, quindi, un prisma cognitivo per l'attività letteraria e per il sistema etico di Levi. Nel lavoro è presente, inoltre, un capitolo dedicato all'analisi linguistica; in questa sezione viene dimostrato come, a livello linguistico e formale, Levi riesca a rendere la complessità, la contraddittorietà del contenuto dei suoi scritti e come dalla sua scrittura emergano e si integrino le componenti dell'identità scissa dell'autore: testimone, scrittore e chimico. La seconda parte della mia tesi costituisce la lettura e l'analisi di sette racconti della produzione finzionale di Levi sulla base dell'antropologema dell'ibrido al fine di comprendere l'evoluzione del pensiero personale, etico e cosmologico dell'autore.
2022
Tales of hybrids and impurities. Levi's science fiction as a cognitive prism
Primo Levi
fantascienza
ibridismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/46589