Introduzione: Il ritardo di crescita fetale (FGR, Fetal Growth Restriction) è una comune complicanza della gravidanza spesso dovuta ad insufficienza placentare e globalmente rappresenta una delle cause principali di natimortalità, mortalità e morbilità neonatale a breve e a lungo termine. Attualmente non esiste una terapia per il ritardo di crescita intrauterino e l’unico trattamento è l’espletamento del parto, in seguito alla valutazione del giusto equilibrio tra scompenso emodinamico del feto e prematurità. Scopo: Lo scopo principale di questo studio consiste nell’analizzare le modifiche del flusso della vena ombelicale nel corso della gravidanza patologica, al fine di valutarne un’eventuale correlazione con l’outcome perinatale a breve termine dei feti FGR. Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo su 85 feti suddivisi in due gruppi: 20 feti AGA – appropriate for gestational age; 65 feti FGR (valutati secondo i criteri della new Delphi classification (1), tra cui rientrano feti con EFW <3° percentile, EFW <10° percentile e pulsatility index dell’arteria uterina – UtA-PI >95° percentile, EFW <10° percentile e pulsatility index dell’arteria ombelicale – UA-PI >95° percentile). Di ciascun feto sono stati raccolti i dati materni, i dati neonatali e i parametri Doppler materni e fetali (arterie uterine, arteria ombelicale, arteria cerebrale media, dotto venoso) e in particolare il flusso della vena ombelicale (UV). L’outcome avverso neonatale a breve termine comprendeva: distress fetale, ricovero in terapia intensiva neonatale, Apgar score a 5 minuti, pH alla nascita, insorgenza di complicanze perinatali (ittero e bradicardia). Sono stati usati i seguenti test statistici per valutare l’associazione della velocità della vena ombelicale con l’outcome avverso: t-test per le variabili continue parametriche e test di Wilcoxon per le variabili continue non parametriche. Il test chi-quadro o il test esatto di Fisher sono stati utilizzati per le variabili categoriche, quando appropriati. È stata considerata significativo un p-value <0,05. Risultati: La velocità della vena ombelicale non è risultata significativamente diminuita nei feti FGR rispetto ai feti AGA, anche se nel primo gruppo il valore mediano è inferiore rispetto ai controlli (13.80 vs 15.80 cm/s). Allo stesso modo anche l’associazione tra la vena ombelicale e le variabili dell’outcome neonatale avverso a breve termine non risulta significativa, mentre altri indici Doppler come UA-PI, MCA-PI e CPR correlano con l’outcome negativo (aumento del numero di giorni di permanenza al nido, ridotto Apgar score a 5 min, riduzione del pH alla nascita, ricovero in TIN e ittero). Conclusioni: Le variazioni della vena ombelicale non sono significative tra i feti FGR e il gruppo di controllo AGA. La riduzione della velocità della vena ombelicale non è stata associato significativamente alla presenza dell’outcome avverso neonatale a breve termine. Tali risultati sono in contraddizione con numerosi studi precedenti che affermano come nei feti FGR avvenga un’importante riduzione del flusso sanguigno della vena ombelicale e la presenza di una relazione tra quest’ultimo e il grado di compromissione fetale. I risultati discordanti emersi in questo studio sono imputabili alla bassa numerosità della popolazione presa in esame, all’ampia variabilità dell’età gestazionale all’esame ecografico e alla mancanza di una stratificazione delle forme di restrizione della crescita intrauterina sulla base della severità del quadro clinico. Ulteriori studi, dunque, sono necessari per aumentare la numerosità campionaria della popolazione considerata e per definire l’andamento nel tempo della vena ombelicale nel corso della gravidanza patologica con l’obiettivo di valutarne un’eventuale utilità nella pratica clinica nella predizione degli esiti perinatali avversi nei feti con ritardo di crescita.
Ritardo di crescita intrauterino: il ruolo predittivo della vena ombelicale nell'outcome neonatale a breve termine
MATTEAZZI, VERONICA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Il ritardo di crescita fetale (FGR, Fetal Growth Restriction) è una comune complicanza della gravidanza spesso dovuta ad insufficienza placentare e globalmente rappresenta una delle cause principali di natimortalità, mortalità e morbilità neonatale a breve e a lungo termine. Attualmente non esiste una terapia per il ritardo di crescita intrauterino e l’unico trattamento è l’espletamento del parto, in seguito alla valutazione del giusto equilibrio tra scompenso emodinamico del feto e prematurità. Scopo: Lo scopo principale di questo studio consiste nell’analizzare le modifiche del flusso della vena ombelicale nel corso della gravidanza patologica, al fine di valutarne un’eventuale correlazione con l’outcome perinatale a breve termine dei feti FGR. Metodi: È stato condotto uno studio retrospettivo su 85 feti suddivisi in due gruppi: 20 feti AGA – appropriate for gestational age; 65 feti FGR (valutati secondo i criteri della new Delphi classification (1), tra cui rientrano feti con EFW <3° percentile, EFW <10° percentile e pulsatility index dell’arteria uterina – UtA-PI >95° percentile, EFW <10° percentile e pulsatility index dell’arteria ombelicale – UA-PI >95° percentile). Di ciascun feto sono stati raccolti i dati materni, i dati neonatali e i parametri Doppler materni e fetali (arterie uterine, arteria ombelicale, arteria cerebrale media, dotto venoso) e in particolare il flusso della vena ombelicale (UV). L’outcome avverso neonatale a breve termine comprendeva: distress fetale, ricovero in terapia intensiva neonatale, Apgar score a 5 minuti, pH alla nascita, insorgenza di complicanze perinatali (ittero e bradicardia). Sono stati usati i seguenti test statistici per valutare l’associazione della velocità della vena ombelicale con l’outcome avverso: t-test per le variabili continue parametriche e test di Wilcoxon per le variabili continue non parametriche. Il test chi-quadro o il test esatto di Fisher sono stati utilizzati per le variabili categoriche, quando appropriati. È stata considerata significativo un p-value <0,05. Risultati: La velocità della vena ombelicale non è risultata significativamente diminuita nei feti FGR rispetto ai feti AGA, anche se nel primo gruppo il valore mediano è inferiore rispetto ai controlli (13.80 vs 15.80 cm/s). Allo stesso modo anche l’associazione tra la vena ombelicale e le variabili dell’outcome neonatale avverso a breve termine non risulta significativa, mentre altri indici Doppler come UA-PI, MCA-PI e CPR correlano con l’outcome negativo (aumento del numero di giorni di permanenza al nido, ridotto Apgar score a 5 min, riduzione del pH alla nascita, ricovero in TIN e ittero). Conclusioni: Le variazioni della vena ombelicale non sono significative tra i feti FGR e il gruppo di controllo AGA. La riduzione della velocità della vena ombelicale non è stata associato significativamente alla presenza dell’outcome avverso neonatale a breve termine. Tali risultati sono in contraddizione con numerosi studi precedenti che affermano come nei feti FGR avvenga un’importante riduzione del flusso sanguigno della vena ombelicale e la presenza di una relazione tra quest’ultimo e il grado di compromissione fetale. I risultati discordanti emersi in questo studio sono imputabili alla bassa numerosità della popolazione presa in esame, all’ampia variabilità dell’età gestazionale all’esame ecografico e alla mancanza di una stratificazione delle forme di restrizione della crescita intrauterina sulla base della severità del quadro clinico. Ulteriori studi, dunque, sono necessari per aumentare la numerosità campionaria della popolazione considerata e per definire l’andamento nel tempo della vena ombelicale nel corso della gravidanza patologica con l’obiettivo di valutarne un’eventuale utilità nella pratica clinica nella predizione degli esiti perinatali avversi nei feti con ritardo di crescita.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/46672