Questo elaborato si configura come una ricerca sulla valenza didattica e sociale delle pratiche di orticoltura urbana in ambito scolastico. Partendo da un’analisi della letteratura scientifica di riferimento, l’obiettivo è di dimostrare come la realizzazione di un orto a scuola possa produrre cambiamenti significativi in merito alla conoscenza della natura, al senso di responsabilità e alla qualità dei rapporti sociali. La società contemporanea è vittima di un profondo distacco dal mondo naturale, le cui conseguenze peggiori si riscontrano tra i bambini in età evolutiva, con pericolose ricadute didattiche e sociali. Tra queste annoveriamo un peggioramento della qualità della vita e dei rapporti interpersonali, sempre più caratterizzati da ritmi frenetici ed in contrasto con quelli biologici. A questi si aggiunge inoltre un’assente o errata conoscenza della natura, come conseguenza dell’avvento incontrastato dei dispositivi digitali sull’esperienza diretta. Conseguentemente, i bambini si dimostrano sempre più incapaci di seguire i ritmi naturali, in quanto abituati all’immediatezza del digitale, per cui un’esperienza come quella proposta si propone di riallineare nuovamente gli alunni con i reali tempi biologici, ossia quelli della natura. L’importanza a livello didattico del contatto con la natura la ritroviamo già nel XVIII secolo con l’Emilio di Jean Jacques Rousseau, a cui segue l’attivismo pedagogico di Dewey e Montessori e tanti altri autori, supportati anche a livello scientifico, sul piano psicologico e sociologico. In particolare, ci si focalizzerà sull’importante contributo dell’orticoltura urbana, come efficace soluzione per rispondere alle esigenze educative contemporanee. Ne verrà esplicitata l’origine e la sua evoluzione nel tempo, evidenziando l’elevato il contributo sociale e didattico di cui tale pratica è permeata, trovando peraltro conferma a livello scientifico negli studi condotti dai più autorevoli sociologici del settore. Infine, verranno presentati anche progetti di orticultura già adottati da alcune scuole in Veneto ed Emilia-Romagna, analizzandone potenzialità e criticità, al fine di produrre una visione olistica in merito all’effettivo livello di attuabilità. Quanto enunciato a livello teorico è stato sottoposto a verifica pratica attraverso la raccolta e analisi di dati quantitativi e qualitativi, rilevati in due momenti distinti nella sezione sperimentale, quella coinvolta nel progetto, e in quella di controllo. L’impostazione di ricerca segue dunque i canoni dell’esperimento classico, avvalendosi di tecniche di raccolta dati quali inchieste, osservazioni delle interazioni sociali e analisi di rappresentazioni grafiche, più specificatamente disegni personali dei bambini. Analogamente al protocollo scientifico di riferimento, sono stati identificati un gruppo sperimentale, coincidente con la sezione nella quale è stato realizzato il progetto di orticoltura e un gruppo di controllo, coincidente con una sezione che presentasse le medesime caratteristiche della prima. Articolato in otto fasi, secondo un principio di propedeuticità, l’indagine condotta ha dimostrato l’elevato contributo formativo che il progetto ha prodotto nella sezione in cui è stato realizzato. In particolare, analizzando i dati raccolti, si può evincere come l’esposizione ad esperienze di orticoltura urbana in ambito scolastico promuova nei bambini miglioramenti significativi in merito alla conoscenza dell’orto, al senso di responsabilità e alla qualità dei rapporti sociali.

LA VALENZA DIDATTICA E SOCIALE DELLE PRATICHE DI ORTICOLTURA URBANA IN AMBITO SCOLASTICO

ALBERGHINI, FILIPPO
2022/2023

Abstract

Questo elaborato si configura come una ricerca sulla valenza didattica e sociale delle pratiche di orticoltura urbana in ambito scolastico. Partendo da un’analisi della letteratura scientifica di riferimento, l’obiettivo è di dimostrare come la realizzazione di un orto a scuola possa produrre cambiamenti significativi in merito alla conoscenza della natura, al senso di responsabilità e alla qualità dei rapporti sociali. La società contemporanea è vittima di un profondo distacco dal mondo naturale, le cui conseguenze peggiori si riscontrano tra i bambini in età evolutiva, con pericolose ricadute didattiche e sociali. Tra queste annoveriamo un peggioramento della qualità della vita e dei rapporti interpersonali, sempre più caratterizzati da ritmi frenetici ed in contrasto con quelli biologici. A questi si aggiunge inoltre un’assente o errata conoscenza della natura, come conseguenza dell’avvento incontrastato dei dispositivi digitali sull’esperienza diretta. Conseguentemente, i bambini si dimostrano sempre più incapaci di seguire i ritmi naturali, in quanto abituati all’immediatezza del digitale, per cui un’esperienza come quella proposta si propone di riallineare nuovamente gli alunni con i reali tempi biologici, ossia quelli della natura. L’importanza a livello didattico del contatto con la natura la ritroviamo già nel XVIII secolo con l’Emilio di Jean Jacques Rousseau, a cui segue l’attivismo pedagogico di Dewey e Montessori e tanti altri autori, supportati anche a livello scientifico, sul piano psicologico e sociologico. In particolare, ci si focalizzerà sull’importante contributo dell’orticoltura urbana, come efficace soluzione per rispondere alle esigenze educative contemporanee. Ne verrà esplicitata l’origine e la sua evoluzione nel tempo, evidenziando l’elevato il contributo sociale e didattico di cui tale pratica è permeata, trovando peraltro conferma a livello scientifico negli studi condotti dai più autorevoli sociologici del settore. Infine, verranno presentati anche progetti di orticultura già adottati da alcune scuole in Veneto ed Emilia-Romagna, analizzandone potenzialità e criticità, al fine di produrre una visione olistica in merito all’effettivo livello di attuabilità. Quanto enunciato a livello teorico è stato sottoposto a verifica pratica attraverso la raccolta e analisi di dati quantitativi e qualitativi, rilevati in due momenti distinti nella sezione sperimentale, quella coinvolta nel progetto, e in quella di controllo. L’impostazione di ricerca segue dunque i canoni dell’esperimento classico, avvalendosi di tecniche di raccolta dati quali inchieste, osservazioni delle interazioni sociali e analisi di rappresentazioni grafiche, più specificatamente disegni personali dei bambini. Analogamente al protocollo scientifico di riferimento, sono stati identificati un gruppo sperimentale, coincidente con la sezione nella quale è stato realizzato il progetto di orticoltura e un gruppo di controllo, coincidente con una sezione che presentasse le medesime caratteristiche della prima. Articolato in otto fasi, secondo un principio di propedeuticità, l’indagine condotta ha dimostrato l’elevato contributo formativo che il progetto ha prodotto nella sezione in cui è stato realizzato. In particolare, analizzando i dati raccolti, si può evincere come l’esposizione ad esperienze di orticoltura urbana in ambito scolastico promuova nei bambini miglioramenti significativi in merito alla conoscenza dell’orto, al senso di responsabilità e alla qualità dei rapporti sociali.
2022
THE EDUCATIONAL AND SOCIAL VALUE OF URBAN FARMING PRACTICES IN SCHOOL
Pedagogia
Sociologia
Orticoltura Urbana
Educazione
Formazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/46869