BACKGROUND: la distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è una malattia genetica X-linked dovuta a mutazioni del gene DMD, che codifica per distrofina. La sua mancanza causa la necrosi delle cellule muscoloscheletriche la sostituzione del tessuto muscolare con tessuto fibro-adiposo. È una malattia sistemica con progressiva compromissione fisica e dalla perdita della deambulazione attorno ai 12 anni. A livello cardiaco si ha sviluppo di cardiomiopatia dilatativa che insieme alla compromissione respiratoria è responsabile del decesso del paziente. La forma lieve di DMD è la distrofia muscolare di Becker (BMD). Il cardine della terapia sono i corticosteroidi. La prognosi è migliorata nel corso degli anni grazie alla ventilazione assistita e alle terapie farmacologiche cardio-attive: attualmente l’aspettativa di vita è in media di 30-40 anni. Le portatrici femmine di varianti del gene DMD sono di solito protette dallo sviluppo del fenotipo DMD-like per la presenza di un allele sano; tuttavia sono suscettibili allo sviluppo di complicazioni cardiache che ne accorciano comunque l’aspettativa di vita. SCOPO DELLO STUDIO: analisi delle caratteristiche cliniche delle pazienti portatrici di varianti del gene DMD con particolare attenzione al fenotipo cardiaco; valutazione di eventuali correlazioni tra le manifestazioni neurologiche e cardiologiche. MATERIALI E METODI: per ogni paziente si sono stati valutati età alla valutazione, anamnesi patologica remota e prossima, sintomi ed obiettività neurologica. Il protocollo cardiologico comprendeva test genetico, esame obiettivo, eventuale sintomatologia riferibile a patologia cardiaca, ECG a 12 derivazioni, ECG Holter, ecocardiogramma Color Doppler. In casi selezionati è stata eseguita risonanza magnetica cardiaca con contrasto. Le pazienti sono state divise in due gruppi in base alla presenza o meno di cardiopatia; i dati strumentali dei due gruppi sono stati poi comparati. RISULTATI: le pazienti della coorte avevano in media 48 anni e il 76% presentava storia familiare positiva per DMD. Il 33% assumeva un qualche farmaco cardio-attivo. Si aveva inattivazione random del cromosoma X nel 55,3% del campione, mentre nel 29,8% l’inattivazione era skewed. Il 29,4% delle pazienti sono state sottoposte a biopsia muscolare che ha rivelato in tutte un mosaico di fibre distrofino-positive e negative all’immunofluorescenza. La CPK sierica era aumentata nel 79,5% delle pazienti. Il 42,6% del campione era sintomatico dal punto di vista neuromuscolare. Sono state poi studiate 47 pazienti dal punto di vista cardiaco, di cui 11 sono affette da cardiopatia. Si è visto che il 66,7% delle pazienti cardiopatiche aveva un fenotipo neurologico intermedio o severo. Le alterazioni ECG erano presenti nel 50% delle pazienti cardiopatiche; l’intervallo QRS medio delle pazienti cardiopatiche era di 108,4 ms. All’ECG Holter le pazienti cardiopatiche presentavano in media 1565,5 BEV/24h. L’ecocardiogramma mostrava ventricolo sinistro dilatato in 7 pazienti (14,9% delle pazienti) e funzione sistolica ridotta in 10 casi (24,4%). La risonanza magnetica cardiaca ha poi permesso di osservare LGE a livello della parete postero-laterale basale in 6 pazienti, di cui 2 non precedentemente diagnosticate come cardiopatiche. CONCLUSIONI: la DMD può avere delle manifestazioni anche nelle portatrici di sesso femminile, soprattutto cardiologiche. È opportuno monitorare nel tempo le pazienti dal momento della diagnosi di variante del gene DMD. A tal fine, la risonanza magnetica potrebbe essere lo strumento diagnostico più adeguato in quanto consente di rilevare precocemente eventuali alterazioni a livello miocardico non visibili all’esame ecocardiografico.
Valutazione cardiologica delle pazienti portatrici di varianti patogene del gene DMD.
MUTTERLE, ANNA
2022/2023
Abstract
BACKGROUND: la distrofia muscolare di Duchenne (DMD) è una malattia genetica X-linked dovuta a mutazioni del gene DMD, che codifica per distrofina. La sua mancanza causa la necrosi delle cellule muscoloscheletriche la sostituzione del tessuto muscolare con tessuto fibro-adiposo. È una malattia sistemica con progressiva compromissione fisica e dalla perdita della deambulazione attorno ai 12 anni. A livello cardiaco si ha sviluppo di cardiomiopatia dilatativa che insieme alla compromissione respiratoria è responsabile del decesso del paziente. La forma lieve di DMD è la distrofia muscolare di Becker (BMD). Il cardine della terapia sono i corticosteroidi. La prognosi è migliorata nel corso degli anni grazie alla ventilazione assistita e alle terapie farmacologiche cardio-attive: attualmente l’aspettativa di vita è in media di 30-40 anni. Le portatrici femmine di varianti del gene DMD sono di solito protette dallo sviluppo del fenotipo DMD-like per la presenza di un allele sano; tuttavia sono suscettibili allo sviluppo di complicazioni cardiache che ne accorciano comunque l’aspettativa di vita. SCOPO DELLO STUDIO: analisi delle caratteristiche cliniche delle pazienti portatrici di varianti del gene DMD con particolare attenzione al fenotipo cardiaco; valutazione di eventuali correlazioni tra le manifestazioni neurologiche e cardiologiche. MATERIALI E METODI: per ogni paziente si sono stati valutati età alla valutazione, anamnesi patologica remota e prossima, sintomi ed obiettività neurologica. Il protocollo cardiologico comprendeva test genetico, esame obiettivo, eventuale sintomatologia riferibile a patologia cardiaca, ECG a 12 derivazioni, ECG Holter, ecocardiogramma Color Doppler. In casi selezionati è stata eseguita risonanza magnetica cardiaca con contrasto. Le pazienti sono state divise in due gruppi in base alla presenza o meno di cardiopatia; i dati strumentali dei due gruppi sono stati poi comparati. RISULTATI: le pazienti della coorte avevano in media 48 anni e il 76% presentava storia familiare positiva per DMD. Il 33% assumeva un qualche farmaco cardio-attivo. Si aveva inattivazione random del cromosoma X nel 55,3% del campione, mentre nel 29,8% l’inattivazione era skewed. Il 29,4% delle pazienti sono state sottoposte a biopsia muscolare che ha rivelato in tutte un mosaico di fibre distrofino-positive e negative all’immunofluorescenza. La CPK sierica era aumentata nel 79,5% delle pazienti. Il 42,6% del campione era sintomatico dal punto di vista neuromuscolare. Sono state poi studiate 47 pazienti dal punto di vista cardiaco, di cui 11 sono affette da cardiopatia. Si è visto che il 66,7% delle pazienti cardiopatiche aveva un fenotipo neurologico intermedio o severo. Le alterazioni ECG erano presenti nel 50% delle pazienti cardiopatiche; l’intervallo QRS medio delle pazienti cardiopatiche era di 108,4 ms. All’ECG Holter le pazienti cardiopatiche presentavano in media 1565,5 BEV/24h. L’ecocardiogramma mostrava ventricolo sinistro dilatato in 7 pazienti (14,9% delle pazienti) e funzione sistolica ridotta in 10 casi (24,4%). La risonanza magnetica cardiaca ha poi permesso di osservare LGE a livello della parete postero-laterale basale in 6 pazienti, di cui 2 non precedentemente diagnosticate come cardiopatiche. CONCLUSIONI: la DMD può avere delle manifestazioni anche nelle portatrici di sesso femminile, soprattutto cardiologiche. È opportuno monitorare nel tempo le pazienti dal momento della diagnosi di variante del gene DMD. A tal fine, la risonanza magnetica potrebbe essere lo strumento diagnostico più adeguato in quanto consente di rilevare precocemente eventuali alterazioni a livello miocardico non visibili all’esame ecocardiografico.File | Dimensione | Formato | |
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