Presupposti dello studio: La resezione chirurgica radicale, esclusiva o integrante un trattamento multimodale, rappresenta il gold standard nel trattamento delle neoplasie timiche. La paralisi del nervo frenico, per la sua localizzazione anatomica, può essere presente già nel preoperatorio negli stadi più avanzati di malattia, o presentarsi nel postoperatorio a causa della resezione o danno chirurgico, intenzionale o accidentale. Da quanto evidenziabile in letteratura, la lesione iatrogena del nervo frenico in pazienti sottoposti a chirurgia del timo è una complicanza presa in esame da pochi gruppi di lavoro. Scopo dello studio: Valutare frequenza, impatto negli outcome post-operatori a breve e lungo termine ed eventuali fattori predittivi di forme più severe o sintomatiche di paralisi del nervo frenico in una coorte multicentrica di pazienti sottoposti a timectomia per timoma o carcinoma timico. Materiali e metodi: Questo studio retrospettivo multicentrico ha incluso tutti i pazienti sottoposti, tra il 2012 e il 2022, a chirurgia per neoplasia timica, in tutti gli stadi di malattia resecabile, con o senza miastenia gravis, con presenza di una lesione del nervo frenico pre- o postoperatoria, analizzandone il decorso post-operatorio a breve e lungo termine. Risultati: In 72 pazienti su 404 (17,8%) è stata riscontrata una lesione del nervo frenico dopo timectomia per neoplasia. L’1,7% dei casi presentava già una paralisi preoperatoria da infiltrazione neoplastica. Più della metà dei pazienti presentava uno stadio Masaoka III o IVa. L’accesso chirurgico è consistito in una sternotomia con o senza toracotomia associata nel 76% dei casi. Il nervo frenico è stato oggetto di sacrificio intenzionale in 52 casi (72%), più frequentemente a sinistra. Nel breve termine, abbiamo rilevato un più alto rischio di sviluppare complicanze (chirurgiche, respiratorie, cardiologiche, neurologiche etc.) nei pazienti con ridotta funzionalità respiratoria basale o con eccessivo BMI, nei pazienti con paralisi diaframmatica preoperatoria e nei pazienti sottoposti a lesione del nervo frenico destro. Nel lungo termine, i pazienti hanno sviluppato una forma sintomatica di paralisi diaframmatica nel 16,7% dei casi, con maggior rischio nuovamente in presenza di riduzione di PFR o aumento di BMI. In ogni caso è stato osservato un significativo decremento, di circa il 30%, dei valori di FEV1 e FVC tra misurazioni basali e durante follow up. Il ricorso al trattamento chirurgico della relaxatio diaframmatica mediante plicatio è stato osservato in 6 casi (8,3%), tutti a sinistra e perlopiù in occasione di un intervento chirurgico per recidiva di malattia. Conclusioni: Nella chirurgia delle neoplasie timiche, il danno iatrogeno del nervo frenico è un’evenienza non infrequente e, da quanto osservato, comporta un rischio perioperatorio maggiore in presenza di una ridotta funzionalità respiratoria basale, considerando la riduzione di circa il 30% che la paralisi diaframmatica comporta, in caso di obesità e in caso di paralisi destra. Le conseguenze cliniche nel lungo termine sono manifeste in una piccola proporzione di pazienti, sempre caratterizzati da una bassa riserva funzionale o un BMI aumentato.

Studio multicentrico sull'impatto perioperatorio e postoperatorio della lesione del nervo frenico dopo intervento di timectomia e timomectomia

TONIATO, RICCARDO
2022/2023

Abstract

Presupposti dello studio: La resezione chirurgica radicale, esclusiva o integrante un trattamento multimodale, rappresenta il gold standard nel trattamento delle neoplasie timiche. La paralisi del nervo frenico, per la sua localizzazione anatomica, può essere presente già nel preoperatorio negli stadi più avanzati di malattia, o presentarsi nel postoperatorio a causa della resezione o danno chirurgico, intenzionale o accidentale. Da quanto evidenziabile in letteratura, la lesione iatrogena del nervo frenico in pazienti sottoposti a chirurgia del timo è una complicanza presa in esame da pochi gruppi di lavoro. Scopo dello studio: Valutare frequenza, impatto negli outcome post-operatori a breve e lungo termine ed eventuali fattori predittivi di forme più severe o sintomatiche di paralisi del nervo frenico in una coorte multicentrica di pazienti sottoposti a timectomia per timoma o carcinoma timico. Materiali e metodi: Questo studio retrospettivo multicentrico ha incluso tutti i pazienti sottoposti, tra il 2012 e il 2022, a chirurgia per neoplasia timica, in tutti gli stadi di malattia resecabile, con o senza miastenia gravis, con presenza di una lesione del nervo frenico pre- o postoperatoria, analizzandone il decorso post-operatorio a breve e lungo termine. Risultati: In 72 pazienti su 404 (17,8%) è stata riscontrata una lesione del nervo frenico dopo timectomia per neoplasia. L’1,7% dei casi presentava già una paralisi preoperatoria da infiltrazione neoplastica. Più della metà dei pazienti presentava uno stadio Masaoka III o IVa. L’accesso chirurgico è consistito in una sternotomia con o senza toracotomia associata nel 76% dei casi. Il nervo frenico è stato oggetto di sacrificio intenzionale in 52 casi (72%), più frequentemente a sinistra. Nel breve termine, abbiamo rilevato un più alto rischio di sviluppare complicanze (chirurgiche, respiratorie, cardiologiche, neurologiche etc.) nei pazienti con ridotta funzionalità respiratoria basale o con eccessivo BMI, nei pazienti con paralisi diaframmatica preoperatoria e nei pazienti sottoposti a lesione del nervo frenico destro. Nel lungo termine, i pazienti hanno sviluppato una forma sintomatica di paralisi diaframmatica nel 16,7% dei casi, con maggior rischio nuovamente in presenza di riduzione di PFR o aumento di BMI. In ogni caso è stato osservato un significativo decremento, di circa il 30%, dei valori di FEV1 e FVC tra misurazioni basali e durante follow up. Il ricorso al trattamento chirurgico della relaxatio diaframmatica mediante plicatio è stato osservato in 6 casi (8,3%), tutti a sinistra e perlopiù in occasione di un intervento chirurgico per recidiva di malattia. Conclusioni: Nella chirurgia delle neoplasie timiche, il danno iatrogeno del nervo frenico è un’evenienza non infrequente e, da quanto osservato, comporta un rischio perioperatorio maggiore in presenza di una ridotta funzionalità respiratoria basale, considerando la riduzione di circa il 30% che la paralisi diaframmatica comporta, in caso di obesità e in caso di paralisi destra. Le conseguenze cliniche nel lungo termine sono manifeste in una piccola proporzione di pazienti, sempre caratterizzati da una bassa riserva funzionale o un BMI aumentato.
2022
Multicenter study on the perioperative and postoperative impact of phrenic nerve injury after thymectomy and thymomectomy surgery
Diaframma
Timoma
Chirurgia toracica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47333