Introduzione: L’Ipofosfatasia (HPP) è una rara malattia ereditaria metabolica dell’osso, caratterizzata da una bassa attività di fosfatasi alcalina totale sierica (ALP). Tuttavia, livelli analoghi di ALP possono osservarsi in pazienti che presentano fragilità scheletrica da altre cause. L’obiettivo di questo studio è di verificare se differenze di specifici marcatori di rimodellamento scheletrico (BTM) possano aiutare a distinguere pazienti adulti con HPP da soggetti osteoporotici in terapia con potenti farmaci antiriassorbitivi, con caratteristiche cliniche simili e bassi valori di ALP. Pazienti e Metodi: In questo studio retrospettivo osservazionale multicentrico, sono stati arruolati pazienti adulti con bassi valori di ALP (≤ 50 IU/L) e sono stati divisi in 2 gruppi: 1) pazienti con diagnosi confermata di HPP; 2) pazienti con osteoporosi, trattati con farmaci antiriassorbitivi (acido zoledronico o denosumab). Alcuni BTM, quali telopeptide C-terminale del collagene di tipo I (CTX), il propeptide amino-terminale del procollagene tipo 1 (P1NP), ALP totale e l’isoenzima osseo di ALP (bALP), sono stati dosati in tutti i pazienti. Risultati: Sono stati inclusi un totale di 91 pazienti; 23 fanno parte del Gruppo 1 e 68 del Gruppo 2. Abbiamo osservato che i soggetti con HPP confrontati con i controlli avevano valori più elevati di CTX (p<0.001) e di P1NP (p<0.001) ed una minore attività di ALP totale (p<0.001). Tutti i seguenti rapporti tra marcatori di rimodellamento scheletrico erano significativamente più bassi nei pazienti con HPP rispetto ai controlli: ALP/P1NP ratio (0.62±0.46 vs 2.86±1.35, p<0.001), bALP/P1NP ratio (0.11±0.07 vs 0.44±0.28, p<0.001), ALP/CTx ratio (0.19±0.18 vs 0.88±0.54, p<0.001) e bALP/CTx ratio (0.04±0.03 vs 0.12±0.08, p<0.001). Inoltre, in una analisi con curve ROC, abbiamo osservato che il rapporto migliore per discriminare tra soggetti con HPP e controlli è quello tra ALP/P1NP (AUC 0.977, p<0.001), con un valore ottimale di cut-off di 1.114. Conclusioni: Tra i pazienti con fragilità scheletrica che presentano bassi valori di ALP totale, i rapporti tra i marcatori di rimodellamento scheletrico, possono rappresentare un valido ausilio per distinguere pazienti affetti da HPP da quelli osteoporotici trattati con farmaci antiriassorbitivi. Ciò può migliorare il processo diagnostico dei pazienti con HPP.
Utilizzo dei marcatori di turnover osseo nella diagnosi di Ipofosfatasia dell'adulto
SANNA, RACHELE
2022/2023
Abstract
Introduzione: L’Ipofosfatasia (HPP) è una rara malattia ereditaria metabolica dell’osso, caratterizzata da una bassa attività di fosfatasi alcalina totale sierica (ALP). Tuttavia, livelli analoghi di ALP possono osservarsi in pazienti che presentano fragilità scheletrica da altre cause. L’obiettivo di questo studio è di verificare se differenze di specifici marcatori di rimodellamento scheletrico (BTM) possano aiutare a distinguere pazienti adulti con HPP da soggetti osteoporotici in terapia con potenti farmaci antiriassorbitivi, con caratteristiche cliniche simili e bassi valori di ALP. Pazienti e Metodi: In questo studio retrospettivo osservazionale multicentrico, sono stati arruolati pazienti adulti con bassi valori di ALP (≤ 50 IU/L) e sono stati divisi in 2 gruppi: 1) pazienti con diagnosi confermata di HPP; 2) pazienti con osteoporosi, trattati con farmaci antiriassorbitivi (acido zoledronico o denosumab). Alcuni BTM, quali telopeptide C-terminale del collagene di tipo I (CTX), il propeptide amino-terminale del procollagene tipo 1 (P1NP), ALP totale e l’isoenzima osseo di ALP (bALP), sono stati dosati in tutti i pazienti. Risultati: Sono stati inclusi un totale di 91 pazienti; 23 fanno parte del Gruppo 1 e 68 del Gruppo 2. Abbiamo osservato che i soggetti con HPP confrontati con i controlli avevano valori più elevati di CTX (p<0.001) e di P1NP (p<0.001) ed una minore attività di ALP totale (p<0.001). Tutti i seguenti rapporti tra marcatori di rimodellamento scheletrico erano significativamente più bassi nei pazienti con HPP rispetto ai controlli: ALP/P1NP ratio (0.62±0.46 vs 2.86±1.35, p<0.001), bALP/P1NP ratio (0.11±0.07 vs 0.44±0.28, p<0.001), ALP/CTx ratio (0.19±0.18 vs 0.88±0.54, p<0.001) e bALP/CTx ratio (0.04±0.03 vs 0.12±0.08, p<0.001). Inoltre, in una analisi con curve ROC, abbiamo osservato che il rapporto migliore per discriminare tra soggetti con HPP e controlli è quello tra ALP/P1NP (AUC 0.977, p<0.001), con un valore ottimale di cut-off di 1.114. Conclusioni: Tra i pazienti con fragilità scheletrica che presentano bassi valori di ALP totale, i rapporti tra i marcatori di rimodellamento scheletrico, possono rappresentare un valido ausilio per distinguere pazienti affetti da HPP da quelli osteoporotici trattati con farmaci antiriassorbitivi. Ciò può migliorare il processo diagnostico dei pazienti con HPP.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12608/47434