Il primo scopo della presente tesi è quello di esplorare il costrutto della creatività. Ciò che definisce questo costrutto è delineato da dei labili confini; Molti ricercatori nel corso della storia ne hanno dato diverse definizioni, e hanno considerato o escluso diversi fattori per definirla. Nella prima parte della tesi verranno esplorate diverse definizioni e teorie della creatività, per metterne in luce i punti in comune, e approfondire sulle peculiarità delle divergenze teoriche a riguardo. In seguito alle diverse definizione, andremo a vedere anche alcuni dei principali approcci storici dello studio dell’argomento in questione. Un punto che ritengo cruciale nella definizione di creatività è il suo rapporto con l’intelligenza, pertanto vedremo il ruolo dell'intelligenza nelle teorie della creatività. Nella seconda parte dell’elaborato ci concentreremo su una linea comune che ha affascinato la maggior parte dei ricercatori nell’ambito della creatività, ovvero quello che è considerato il vero e proprio “genio creativo”. Per analizzare questo argomento vaglieremo 3 punti: Nella prima parte vedremo ancora teorie e interpretazioni del costrutto della creatività, ma più mirate e attinenti alla figura del genio creativo, ovvero i soggetti con livelli di creatività superiore alla media. Nella seconda parte approfondiremo quali sono i tratti che accomunano questi geni creativi, cercando di trarne un profilo e separandone gli elementi nel tentativo di carpirne quelli essenziali. Infine, sempre affini alla ricetta del genio creativo, proporrò degli studi in merito alla creatività nell’età evolutiva, per vedere se la creatività è una dote innata o appresa. Per concludere la tesi, passerò all’argomento finale: capire la correlazione tra creatività e psicopatologia. Il mito dell’artista tormentato è ben radicato nella cultura, basti pensare ai grandi artisti di fama internazionale e salta subito alla mente che la linea comune della sofferenza psicologica è vastamente diffusa. I ricercatori hanno pertanto cercato di stabilire se questa connessione, tra spiccate abilità creative e sofferenza psicologica, fosse una vera correlazione tra le due variabili. Tale quesito nasconde più insidie di quanto sembra: tanto per cominciare è necessario assicurarsi che non si tratti soltanto di una coincidenza. In secondo luogo questa presunta correlazione potrebbe essere il risultato di un bias cognitivo o una falsa credenza diffusa tra la popolazione, e a sua volta portare all’instaurazione di un secondo bias cognitivo, portando gli individui artisticamente creativi ad inquadrarsi da soli in un contesto di sofferenza psicologica. Infine, se la correlazione risulta essere fondata, ne conseguono le domande del perché tale correlazione sussiste, e quale delle due caratteristiche, tra creatività e sofferenza psicologica, funge da terreno fertile per lo sviluppo dell’altra. Verranno proposti degli studi che hanno affrontato la questione attraverso la ricerca scientifica per verificare la correlazione. Ritengo particolarmente interessante le differenti informazioni che le più recenti tecniche della neuropsicologia possono apportare sulle ricerche in questo ambito. Tutto ciò sarà analizzato da un punto di visto trasversale, vedendo quali diverse psicopatologie possono influenzare la creatività, in quale misura e in che modalità. Il materiale che ho selezionato per la seguente analisi comprende libri e articoli di diversi periodi storici, in quanto ritengo che la componente ambientale, intesa come periodo storico, sia una variabile importante per la definizione di un concetto come la creatività, che vede cambiare le potenziali modalità di espressione con il progredire degli strumenti disponibili, e con l’aumento di possibilità di condivisione e comunicazione dei tempi odierni.

Il mito dell'artista tormentato, correlazione tra creatività e psicopatologia

SCANTAMBURLO, CRISTIAN
2022/2023

Abstract

Il primo scopo della presente tesi è quello di esplorare il costrutto della creatività. Ciò che definisce questo costrutto è delineato da dei labili confini; Molti ricercatori nel corso della storia ne hanno dato diverse definizioni, e hanno considerato o escluso diversi fattori per definirla. Nella prima parte della tesi verranno esplorate diverse definizioni e teorie della creatività, per metterne in luce i punti in comune, e approfondire sulle peculiarità delle divergenze teoriche a riguardo. In seguito alle diverse definizione, andremo a vedere anche alcuni dei principali approcci storici dello studio dell’argomento in questione. Un punto che ritengo cruciale nella definizione di creatività è il suo rapporto con l’intelligenza, pertanto vedremo il ruolo dell'intelligenza nelle teorie della creatività. Nella seconda parte dell’elaborato ci concentreremo su una linea comune che ha affascinato la maggior parte dei ricercatori nell’ambito della creatività, ovvero quello che è considerato il vero e proprio “genio creativo”. Per analizzare questo argomento vaglieremo 3 punti: Nella prima parte vedremo ancora teorie e interpretazioni del costrutto della creatività, ma più mirate e attinenti alla figura del genio creativo, ovvero i soggetti con livelli di creatività superiore alla media. Nella seconda parte approfondiremo quali sono i tratti che accomunano questi geni creativi, cercando di trarne un profilo e separandone gli elementi nel tentativo di carpirne quelli essenziali. Infine, sempre affini alla ricetta del genio creativo, proporrò degli studi in merito alla creatività nell’età evolutiva, per vedere se la creatività è una dote innata o appresa. Per concludere la tesi, passerò all’argomento finale: capire la correlazione tra creatività e psicopatologia. Il mito dell’artista tormentato è ben radicato nella cultura, basti pensare ai grandi artisti di fama internazionale e salta subito alla mente che la linea comune della sofferenza psicologica è vastamente diffusa. I ricercatori hanno pertanto cercato di stabilire se questa connessione, tra spiccate abilità creative e sofferenza psicologica, fosse una vera correlazione tra le due variabili. Tale quesito nasconde più insidie di quanto sembra: tanto per cominciare è necessario assicurarsi che non si tratti soltanto di una coincidenza. In secondo luogo questa presunta correlazione potrebbe essere il risultato di un bias cognitivo o una falsa credenza diffusa tra la popolazione, e a sua volta portare all’instaurazione di un secondo bias cognitivo, portando gli individui artisticamente creativi ad inquadrarsi da soli in un contesto di sofferenza psicologica. Infine, se la correlazione risulta essere fondata, ne conseguono le domande del perché tale correlazione sussiste, e quale delle due caratteristiche, tra creatività e sofferenza psicologica, funge da terreno fertile per lo sviluppo dell’altra. Verranno proposti degli studi che hanno affrontato la questione attraverso la ricerca scientifica per verificare la correlazione. Ritengo particolarmente interessante le differenti informazioni che le più recenti tecniche della neuropsicologia possono apportare sulle ricerche in questo ambito. Tutto ciò sarà analizzato da un punto di visto trasversale, vedendo quali diverse psicopatologie possono influenzare la creatività, in quale misura e in che modalità. Il materiale che ho selezionato per la seguente analisi comprende libri e articoli di diversi periodi storici, in quanto ritengo che la componente ambientale, intesa come periodo storico, sia una variabile importante per la definizione di un concetto come la creatività, che vede cambiare le potenziali modalità di espressione con il progredire degli strumenti disponibili, e con l’aumento di possibilità di condivisione e comunicazione dei tempi odierni.
2022
The myth of the tormented artist, correlation between creativity and psychopathology
creatività
psicopatologia
artisti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47536