Il paziente pediatrico afferente alle cure palliative richiede un costante monitoraggio clinico e la pianificazione di strategie terapeutiche personalizzate. Da un punto di vista farmacologico, i bambini affetti da patologie life-limiting e life-threatening presentano un elevato carico di polifarmacoterapia, alla quale è associata un aumento delle possibili prescrizioni inappropriate, un aumento del rischio di reazioni avverse e interazioni tra farmaci, con possibile conseguente condizionamento della qualità di vita del paziente. La gestione delle terapie complesse, inoltre, rappresenta un elemento critico in termini di carico per i caregivers, i quali si ritrovano spesso a gestire schemi posologici complessi, con pesanti ricadute anche nella gestione domiciliare. Da questo punto di vista, all'interno dell'Unità Operativa Complessa (UOC) Hospice pediatrico dell'Azienda Ospedale Università Padova, i 37 pazienti classificati come “excessive polypharmacy”, ovvero con un carico farmacologico di almeno 10 farmaci diversi da assumere durante la propria giornata, sono stati oggetto di una consulenza farmacologica da parte del farmacista clinico con l’obiettivo di migliorare il loro profilo di polifarmacoterapia, evitare inappropriatezze terapeutiche e ridurre il numero di potenziali errori terapeutici. Il paziente, previa richiesta dello specialista, è stato sottoposto ad una “medication review”, durante la quale è stata raccolta sistematicamente la sua terapia farmacologica (fase di “ricognizione farmacologica”) e, dopo opportuna valutazione, è stata realizzata una “proposta di riconciliazione farmacologica”, condivisa con i curanti. Tramite questo progetto, si è andati a verificare l’impatto, in termini di riduzione del carico farmacologico, della consulenza del farmacista clinico in sede di “medication review” in una popolazione fragile, ad alto rischio di incidenza di polifarmacoterapia. La riduzione significativa ( p < 0.05) del Medication Regimen Complexity Index (MRCI) post intervento del farmacista clinico ha dimostrato come la figura del farmacista clinico sia risultato un valore aggiunto per quanto riguarda la gestione della terapia. Anche in quei casi in cui non è stato possibile proporre delle modifiche a causa della complessa ma necessaria terapia farmacologica, il farmacista ha comunque svolto un ruolo importante nel monitoraggio delle interazioni e nella formazione del personale sanitario e del caregiver, al fine di migliorare e rendere più sicura la somministrazione dei farmaci. Il limite principale dello studio, legato però alla peculiarità della coorte di pazienti analizzata, riguarda la numerosità del campione. Inoltre, la complessità di questi pazienti può richiedere anche diversi mesi per mettere in atto le strategie proposte, questo può comportare una mancata individuazione di modifiche terapeutiche in un intervallo di osservazione ristretto a 90 giorni come nel caso del presente studio. Per questo motivo, sarà necessario ampliare la coorte e prolungare il follow-up ad almeno 180 giorni dal momento della consulenza farmacologica.

Studio farmacoepidemiologico sul miglioramento del trattamento terapeutico in seguito a ricognizione e riconciliazione farmacologica ad opera del farmacista clinico: evidenze da un setting di cure palliative pediatriche

ZANELLA, CHIARA
2022/2023

Abstract

Il paziente pediatrico afferente alle cure palliative richiede un costante monitoraggio clinico e la pianificazione di strategie terapeutiche personalizzate. Da un punto di vista farmacologico, i bambini affetti da patologie life-limiting e life-threatening presentano un elevato carico di polifarmacoterapia, alla quale è associata un aumento delle possibili prescrizioni inappropriate, un aumento del rischio di reazioni avverse e interazioni tra farmaci, con possibile conseguente condizionamento della qualità di vita del paziente. La gestione delle terapie complesse, inoltre, rappresenta un elemento critico in termini di carico per i caregivers, i quali si ritrovano spesso a gestire schemi posologici complessi, con pesanti ricadute anche nella gestione domiciliare. Da questo punto di vista, all'interno dell'Unità Operativa Complessa (UOC) Hospice pediatrico dell'Azienda Ospedale Università Padova, i 37 pazienti classificati come “excessive polypharmacy”, ovvero con un carico farmacologico di almeno 10 farmaci diversi da assumere durante la propria giornata, sono stati oggetto di una consulenza farmacologica da parte del farmacista clinico con l’obiettivo di migliorare il loro profilo di polifarmacoterapia, evitare inappropriatezze terapeutiche e ridurre il numero di potenziali errori terapeutici. Il paziente, previa richiesta dello specialista, è stato sottoposto ad una “medication review”, durante la quale è stata raccolta sistematicamente la sua terapia farmacologica (fase di “ricognizione farmacologica”) e, dopo opportuna valutazione, è stata realizzata una “proposta di riconciliazione farmacologica”, condivisa con i curanti. Tramite questo progetto, si è andati a verificare l’impatto, in termini di riduzione del carico farmacologico, della consulenza del farmacista clinico in sede di “medication review” in una popolazione fragile, ad alto rischio di incidenza di polifarmacoterapia. La riduzione significativa ( p < 0.05) del Medication Regimen Complexity Index (MRCI) post intervento del farmacista clinico ha dimostrato come la figura del farmacista clinico sia risultato un valore aggiunto per quanto riguarda la gestione della terapia. Anche in quei casi in cui non è stato possibile proporre delle modifiche a causa della complessa ma necessaria terapia farmacologica, il farmacista ha comunque svolto un ruolo importante nel monitoraggio delle interazioni e nella formazione del personale sanitario e del caregiver, al fine di migliorare e rendere più sicura la somministrazione dei farmaci. Il limite principale dello studio, legato però alla peculiarità della coorte di pazienti analizzata, riguarda la numerosità del campione. Inoltre, la complessità di questi pazienti può richiedere anche diversi mesi per mettere in atto le strategie proposte, questo può comportare una mancata individuazione di modifiche terapeutiche in un intervallo di osservazione ristretto a 90 giorni come nel caso del presente studio. Per questo motivo, sarà necessario ampliare la coorte e prolungare il follow-up ad almeno 180 giorni dal momento della consulenza farmacologica.
2022
Pharmacoepidemiological study on the improvement of therapeutic treatment following pharmacological recognition and reconciliation by clinical pharmacist: evidence from a pediatric palliative care setting
Polifarmacoterapia
Medication review
Farmacista clinico
Cure palliative
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Zanella_Chiara.pdf

accesso riservato

Dimensione 1.99 MB
Formato Adobe PDF
1.99 MB Adobe PDF

The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47606