LA FARMACIA DEI SERVIZI, ASPETTI NORMATIVI, TECNICI E SOCIALI

In recent years, the world of pharmacy has undergone a drastic change due to technological innovations, new large companies that own hundreds of pharmacies and new online sales methods. In a similar situation, the only way to stand out is to offer more services in order to firstly guarantee a higher quality of the pharmaceutical service to the citizen and, secondly, to improve the quality and comfort of life. various aspects were analysed, including the regulatory one, with all the relevant obligations and laws, the practical one with the services that are actually provided by pharmacies and the social one through a questionnaire placed on a randomly selected sample of people, with the aim of understanding what is the idea of "pharmacy" at the eyes of the citizen and whether he is actually aware of the services that can be provided in a pharmacy. As regards the services that can be provided in the pharmacy, it has been highlighted that, due to purely organizational and economic reasons, many pharmacists have chosen not to join the "pharmacy of services" initiative, join it partially, or still carry out the services but in a private regime and not affiliated with the National Health System. In my opinion, there has been an erroneous communication by the competent institutions of the social importance and potential of the initiative, starting from Legislative Decree 153/2009 which, in the sixth article, mentions "From the implementation of this decree new or greater burdens on public finances must not arise", effectively discouraging from the outset many pharmacy owners who have chosen not to join due to such a limiting salary policy in relation to the expenses to be incurred for joining (including the purchase equipment, staff training and layout of the premises). Finally, an aspect that is often overlooked when talking about pharmacies was analysed, namely marketing. Since the pharmacy is in fact a business like any other, it is important that pharmacists also start to become good sellers in step with the times, investing in communication, advertising and, indeed, in services which, in the eyes of the patient, differentiate a physical activity, in which they can find competent advice and a human relationship appropriate to the situation, from the online screen of a store that treats each customer without distinction and without taking their needs into account. The Pharmacy of services is already a consolidated reality in our Country, but, to reach its maximum expression, there is still a long way to go. Greater publicity of the service at an institutional level will be necessary to make it better known to the population and, finally, to increase state investments in this regard, allowing for greater and more rapid development of the necessary infrastructures.

Negli ultimi anni il mondo della farmacia sta subendo un drastico cambiamento in funzione delle innovazioni tecnologiche, delle nuove grandi società detentrici di centinaia di farmacie e delle nuove modalità di vendita on line. In un contesto simile, l’unico modo per distinguersi, è quello di offrire maggiori servizi in modo da garantire in primo luogo una maggior qualità del servizio farmaceutico al cittadino e, in secondo luogo, di migliorarne la qualità e comodità della vita. Sono stati analizzati i vari aspetti, tra cui quello normativo con tutti gli obblighi e le leggi di riferimento, quello pratico con i servizi che effettivamente vengono erogati presso le farmacie aperte al pubblico e quello sociale attraverso un questionario somministrato ad un campione di popolazione selezionato casualmente, con il fine di capire quale sia, agli occhi del cittadino, l’idea dell’ambiente “farmacia” e se effettivamente sia a conoscenza dei servizi erogabili in una farmacia aperta al pubblico. Per quel che riguarda i servizi erogabili in farmacia, è emerso che, a causa di motivi prettamente organizzativi ed economici, molti farmacisti abbiano scelto di non aderire all’iniziativa della “farmacia dei servizi”, aderirvi parzialmente, oppure svolgere ugualmente i servizi ma in regime privato e non convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale. C’è stata, a mio avviso, da parte delle istituzioni competenti, un’errata comunicazione dell’importanza sociale e delle potenzialità dell’iniziativa, partendo dal D.Lgs 153/2009 che, al sesto articolo cita “Dalla attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, scoraggiando di fatto in partenza moltissimi titolari di farmacia che hanno scelto di non aderire per una politica di retribuzioni così limitante a fronte delle spese da sostenere per l’adesione (tra cui acquisto dell’attrezzatura, formazione del personale e disposizione dei locali). È stato in fine analizzato un aspetto che spesso viene trascurato parlando di farmacie, ossia il marketing. Essendo la farmacia di fatto un’impresa come tutte le altre, è importante che anche i farmacisti inizino a diventare dei buoni venditori al passo con i tempi, investendo in comunicazione, pubblicità e, appunto, nei servizi che, agli occhi del paziente, differenzino un’attività fisica, in cui possono trovare un consiglio competente ed un rapporto umano adeguato alla situazione, dalla schermata on line di uno store che tratta indistintamente ogni cliente senza tenere conto delle sue esigenze. La Farmacia dei servizi è già una realtà consolidata nel nostro territorio nazionale ma, per arrivare alla sua massima espressione, la strada da fare è ancora lunga. Sarà necessaria una maggior pubblicizzazione del servizio a livello istituzionale per renderlo più conosciuto alla popolazione e, infine, aumentare gli investimenti statali a riguardo, consentendo un maggiore e più rapido sviluppo delle infrastrutture necessarie.