La realtà che osserviamo oggi è una realtà globalizzata, in movimento, che offre quotidianamente infinite opportunità. La facilità con cui al giorno d'oggi possiamo usufruire di beni e servizi, di viaggiare, di metterci in contatto con il mondo e di investire, è ciò che caratterizza la nostra vita, sia in termini sociali che economici. Sono tutte opportunità che si possono tradurre in possibili relazioni di tipo contrattuale: la quantità di contratti che quotidianamente concludiamo è presente in un numero elevato, dall'acquisto di un semplice caffè, fino all'acquisto di beni di prima necessità, quali la spesa, l'automobile, la casa. La moltitudine di queste relazioni comporta la ricerca, in ambito giuridico, di soluzioni sempre più aggiornate, al passo con i tempi, sempre più flessibili, che facilitino gli scambi anche in una logica internazionale: soluzioni, però, che non si dimentichino del rispetto dei principi e dei valori fondamentali degli ordinamenti moderni. Lo sforzo del giurista, in questo senso, è quello di riuscire a trovare le possibili soluzioni ad un problema, sia esso potenziale o attuale. Uno dei problemi che caratterizza la realtà appena descritta, è la protezione dei contraenti, degli investimenti e degli equilibri collegati ad essi in caso di sopravvenienze contrattuali. La possibilità di entrare in contatto con il mondo, di concludere contratti anche con i grandi operatori economici del mercato, interroga il giurista sulle possibili problematiche giuridiche ed economiche nascenti da questi tipi di relazione. La tutela del contraente debole, dell'equilibrio contrattuale e la protezione degli investimenti specifici sono problemi che creano riflessione e dibattito nell'attuale dottrina e disciplina civilistica: i rimedi previsti dal Codice civile, di fronte alle sopravvenienze contrattuali, risultano, ad oggi, non più soddisfacenti per adeguate protezioni e tutele. Una delle possibili soluzioni, come risposta al problema, è proprio l'Obbligo di rinegoziazione. L’inizio del percorso è caratterizzato dal tentativo di inserire, o meglio, di ricercare questa dottrina all'interno dei principi fondamentali dell'ordinamento, nelle norme costituzionali in primis, nei principi di buona fede e dovere di correttezza in secundis. Cuore pulsante dell’intero progetto è il confronto tra l'istituto della rinegoziazione e quello della risoluzione del contratto, per evidenziare come il primo sia oggi lo strumento e la soluzione migliore per la tutela dei principi e valori citati. Necessario e successivo confronto sarà quello tra Obbligo di rinegoziazione e autonomia contrattuale: un conflitto che cerca un suo bilanciamento, a questo punto, a livello costituzionale. L'applicazione concreta dell'Obbligo di rinegoziazione ai contratti di durata specifici sarà la tappa successiva, nella quale la ricerca si soffermerà nei contratti di appalto e nei contratti tra imprese, in particolare nel contratto di frinchising. L'applicazione dell'Obbligo avviene in ambito stragiudiziale, avvalendosi dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie civili: elenco e disciplina di questi troveranno ampia riflessione. A conclusione della ricerca vi saranno due capitoli: il primo, esporrà un'analisi di diritto comparato di questo istituto, sia con ordinamenti moderni per armonizzare il diritto europeo e internazionale, sia con ordinamenti passati, per evidenziare come è cambiato il problema e come sono cambiate le soluzioni; il secondo, a conclusione, presenterà un'indagine di tipo statistico sull'utilizzo di questo nuovo strumento. Il tentativo è quello di dimostrare che la rinegoziazione, oltre ad essere un'ottima soluzione per la tutela di valori fondamentali, riesce a creare un'economia forte, stabile e attrattiva per gli investimenti.

L'Obbligo di rinegoziazione nei contratti di durata

BOLZONELLO, GIANLUCA
2022/2023

Abstract

La realtà che osserviamo oggi è una realtà globalizzata, in movimento, che offre quotidianamente infinite opportunità. La facilità con cui al giorno d'oggi possiamo usufruire di beni e servizi, di viaggiare, di metterci in contatto con il mondo e di investire, è ciò che caratterizza la nostra vita, sia in termini sociali che economici. Sono tutte opportunità che si possono tradurre in possibili relazioni di tipo contrattuale: la quantità di contratti che quotidianamente concludiamo è presente in un numero elevato, dall'acquisto di un semplice caffè, fino all'acquisto di beni di prima necessità, quali la spesa, l'automobile, la casa. La moltitudine di queste relazioni comporta la ricerca, in ambito giuridico, di soluzioni sempre più aggiornate, al passo con i tempi, sempre più flessibili, che facilitino gli scambi anche in una logica internazionale: soluzioni, però, che non si dimentichino del rispetto dei principi e dei valori fondamentali degli ordinamenti moderni. Lo sforzo del giurista, in questo senso, è quello di riuscire a trovare le possibili soluzioni ad un problema, sia esso potenziale o attuale. Uno dei problemi che caratterizza la realtà appena descritta, è la protezione dei contraenti, degli investimenti e degli equilibri collegati ad essi in caso di sopravvenienze contrattuali. La possibilità di entrare in contatto con il mondo, di concludere contratti anche con i grandi operatori economici del mercato, interroga il giurista sulle possibili problematiche giuridiche ed economiche nascenti da questi tipi di relazione. La tutela del contraente debole, dell'equilibrio contrattuale e la protezione degli investimenti specifici sono problemi che creano riflessione e dibattito nell'attuale dottrina e disciplina civilistica: i rimedi previsti dal Codice civile, di fronte alle sopravvenienze contrattuali, risultano, ad oggi, non più soddisfacenti per adeguate protezioni e tutele. Una delle possibili soluzioni, come risposta al problema, è proprio l'Obbligo di rinegoziazione. L’inizio del percorso è caratterizzato dal tentativo di inserire, o meglio, di ricercare questa dottrina all'interno dei principi fondamentali dell'ordinamento, nelle norme costituzionali in primis, nei principi di buona fede e dovere di correttezza in secundis. Cuore pulsante dell’intero progetto è il confronto tra l'istituto della rinegoziazione e quello della risoluzione del contratto, per evidenziare come il primo sia oggi lo strumento e la soluzione migliore per la tutela dei principi e valori citati. Necessario e successivo confronto sarà quello tra Obbligo di rinegoziazione e autonomia contrattuale: un conflitto che cerca un suo bilanciamento, a questo punto, a livello costituzionale. L'applicazione concreta dell'Obbligo di rinegoziazione ai contratti di durata specifici sarà la tappa successiva, nella quale la ricerca si soffermerà nei contratti di appalto e nei contratti tra imprese, in particolare nel contratto di frinchising. L'applicazione dell'Obbligo avviene in ambito stragiudiziale, avvalendosi dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie civili: elenco e disciplina di questi troveranno ampia riflessione. A conclusione della ricerca vi saranno due capitoli: il primo, esporrà un'analisi di diritto comparato di questo istituto, sia con ordinamenti moderni per armonizzare il diritto europeo e internazionale, sia con ordinamenti passati, per evidenziare come è cambiato il problema e come sono cambiate le soluzioni; il secondo, a conclusione, presenterà un'indagine di tipo statistico sull'utilizzo di questo nuovo strumento. Il tentativo è quello di dimostrare che la rinegoziazione, oltre ad essere un'ottima soluzione per la tutela di valori fondamentali, riesce a creare un'economia forte, stabile e attrattiva per gli investimenti.
2022
Renegotiation obligation of the long term contracts
Rinegoziazione
Sopravvenienze
Risoluzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/47995