Background Recently, the interest in approach-avoidance tests towards different food stimuli is growing. In this study we used a smatphone application that measurs behavioral differences (speed and strength in movements) in case of approach or avoidance of food stimuli. We used high calorie food pictures, low calorie food pictures, and neutral object pictures. Participants were required to pull (approach the food stimulus) or push the phone (avoid the stimulus). Objective The study aims to analyze the approach and avoidance bias towards food stimuli in patients with BMI in the pathological range. The test (AAT) was meant to study the variation of reaction times, speed of movements and force of the same in subjects affected by anorexia nervosa, obesity and healthy controls. Methods In the present study, 67 anorexic, 19 obese and 204 controls were enrolled. It was administered a test of approach and avoidance (AAT) developed for smartphones. It is an application that shows images and also provides a task (approach or avoid). The same application then detects the data using the gyroscope of the smartphone. Results What emerges from the study is that patients with anorexia nervosa have a decreased approach bias compared to healthy controls, they tend to approach food stimuli (high and low in calories) more slowly than controls. The data concerning obese patients, on the other hand, show us an increased approach bias in relation to food stimuli. Conclusions The reduction of food approach bias in AN agrees with the hypothesis that an automatic and unconscious behavior is present in the pathology. For this reason AN cannot simply be treated with cognitive behavioral therapy. The approach avoidance bias must be recognized, studied and finally identified as therapeutic target. The increase in approach bias in obese patients, on the other hand, is not in itself enough to make any consideration. Despite this, considering the huge impact of this pathology in our society, it would be important to repeat the study in conditions of greater sample size. A greater knowledge of the automatic components of the eating disorder is essential to design a more effective therapeutic plan than the current one, only based on cognitive behavioral therapy.

Presupposti dello studio Ultimamente, all’interno della vasta area di studi che interessa i disturbi alimentari, stanno attirando particolarmente interesse, gli studi di bias di approccio ed evitamento nei confronti di differenti stimoli alimentari. In questo studio abbiamo usato un’applicazione in grado di misurare le differenze comportamentali (rapidità e forza nei movimenti) in caso di approccio o evitamento degli stimoli alimetari. Abbiamo utilizzato immagini di cibo ad alto contenuto calorico, immagini di cibo a basso contenuto calorico e immagini di oggetti neutri. I partecipanti erano tenuti ad avvicinare (e quindi approcciare lo stimolo alimentare) o allontanare il telefono (quindi evitare lo stimolo). Scopo Lo studio si propone di analizzare i bias di approccio ed evitamento nei confronti di stimoli alimentari in pazienti con BMI in range patologico. Il test (AAT) è stato somministrato a soggetti affetti da anoressia nervosa, obesità e controlli sani al fine di studiare il variare dei tempi di reazione, della velocità dei movimenti e della fora degli stessi. Materiali e metodi Nel presente studio sono stati arruolati 204 controlli sani, 67 pazienti anoressici e 19 obesi. È stato somministrato di test di approccio ed evitamento (AAT) sviluppato per smartphone. Si tratta di un’applicazione che permette di visualizzare delle immagini e fornisce anche un task (approcciare o evitare lo stimolo). La stessa applicazione, poi, effettua la rilevazione dei dati di interesse tramite il giroscopio dello smartphone. Risultati Ciò che emerge dallo studio è che i pazienti con anoressia nervosa hanno un bias di approccio diminuito rispetto ai controlli sani, tendono cioè ad approcciare stimoli alimentari (ad altro e basso contenuto calorico) più lentamente rispetto ai controlli. I dati riguardanti i pazienti obesi ci mostrano invece un bias di approccio aumentato relativamente a stimoli alimentari. Conclusioni La riduzione del bias di approccio ai cibi in AN è concorde con l’ipotesi che alla base della patologia sia presente un comportamento automatico e inconscio che non è semplicemente trattabile con una terapia cognitivo comportamentale, ma deve essere riconosciuto, studiato e in fine individuato come target terapeutico. L’aumento del bias di approccio nei pazienti obesi invece, non è di per sé un dato sufficiente a imbastire considerazione alcuna. Nonostante ciò, considerato l’enorme impatto della patologia, sarebbe auspicabile ripetere lo studio in condizioni di numerosità campionaria maggiore. Anche in questo caso il sottoscritto ritiene che una maggiore conoscenza delle componenti automatiche del disturbo alimentare sia fondamentale per imbastire un piano terapeutico più efficace di quello attuale.

Bias comportamentali verso stimoli alimentari a diverso contenuto calorico: una valutazione esplorativa in range ponderali patologici

DI GRANDE, SALVATORE
2022/2023

Abstract

Background Recently, the interest in approach-avoidance tests towards different food stimuli is growing. In this study we used a smatphone application that measurs behavioral differences (speed and strength in movements) in case of approach or avoidance of food stimuli. We used high calorie food pictures, low calorie food pictures, and neutral object pictures. Participants were required to pull (approach the food stimulus) or push the phone (avoid the stimulus). Objective The study aims to analyze the approach and avoidance bias towards food stimuli in patients with BMI in the pathological range. The test (AAT) was meant to study the variation of reaction times, speed of movements and force of the same in subjects affected by anorexia nervosa, obesity and healthy controls. Methods In the present study, 67 anorexic, 19 obese and 204 controls were enrolled. It was administered a test of approach and avoidance (AAT) developed for smartphones. It is an application that shows images and also provides a task (approach or avoid). The same application then detects the data using the gyroscope of the smartphone. Results What emerges from the study is that patients with anorexia nervosa have a decreased approach bias compared to healthy controls, they tend to approach food stimuli (high and low in calories) more slowly than controls. The data concerning obese patients, on the other hand, show us an increased approach bias in relation to food stimuli. Conclusions The reduction of food approach bias in AN agrees with the hypothesis that an automatic and unconscious behavior is present in the pathology. For this reason AN cannot simply be treated with cognitive behavioral therapy. The approach avoidance bias must be recognized, studied and finally identified as therapeutic target. The increase in approach bias in obese patients, on the other hand, is not in itself enough to make any consideration. Despite this, considering the huge impact of this pathology in our society, it would be important to repeat the study in conditions of greater sample size. A greater knowledge of the automatic components of the eating disorder is essential to design a more effective therapeutic plan than the current one, only based on cognitive behavioral therapy.
2022
Behavioral biases towards food stimuli with different caloric contents: an exploratory evaluation in pathological weight ranges
Presupposti dello studio Ultimamente, all’interno della vasta area di studi che interessa i disturbi alimentari, stanno attirando particolarmente interesse, gli studi di bias di approccio ed evitamento nei confronti di differenti stimoli alimentari. In questo studio abbiamo usato un’applicazione in grado di misurare le differenze comportamentali (rapidità e forza nei movimenti) in caso di approccio o evitamento degli stimoli alimetari. Abbiamo utilizzato immagini di cibo ad alto contenuto calorico, immagini di cibo a basso contenuto calorico e immagini di oggetti neutri. I partecipanti erano tenuti ad avvicinare (e quindi approcciare lo stimolo alimentare) o allontanare il telefono (quindi evitare lo stimolo). Scopo Lo studio si propone di analizzare i bias di approccio ed evitamento nei confronti di stimoli alimentari in pazienti con BMI in range patologico. Il test (AAT) è stato somministrato a soggetti affetti da anoressia nervosa, obesità e controlli sani al fine di studiare il variare dei tempi di reazione, della velocità dei movimenti e della fora degli stessi. Materiali e metodi Nel presente studio sono stati arruolati 204 controlli sani, 67 pazienti anoressici e 19 obesi. È stato somministrato di test di approccio ed evitamento (AAT) sviluppato per smartphone. Si tratta di un’applicazione che permette di visualizzare delle immagini e fornisce anche un task (approcciare o evitare lo stimolo). La stessa applicazione, poi, effettua la rilevazione dei dati di interesse tramite il giroscopio dello smartphone. Risultati Ciò che emerge dallo studio è che i pazienti con anoressia nervosa hanno un bias di approccio diminuito rispetto ai controlli sani, tendono cioè ad approcciare stimoli alimentari (ad altro e basso contenuto calorico) più lentamente rispetto ai controlli. I dati riguardanti i pazienti obesi ci mostrano invece un bias di approccio aumentato relativamente a stimoli alimentari. Conclusioni La riduzione del bias di approccio ai cibi in AN è concorde con l’ipotesi che alla base della patologia sia presente un comportamento automatico e inconscio che non è semplicemente trattabile con una terapia cognitivo comportamentale, ma deve essere riconosciuto, studiato e in fine individuato come target terapeutico. L’aumento del bias di approccio nei pazienti obesi invece, non è di per sé un dato sufficiente a imbastire considerazione alcuna. Nonostante ciò, considerato l’enorme impatto della patologia, sarebbe auspicabile ripetere lo studio in condizioni di numerosità campionaria maggiore. Anche in questo caso il sottoscritto ritiene che una maggiore conoscenza delle componenti automatiche del disturbo alimentare sia fondamentale per imbastire un piano terapeutico più efficace di quello attuale.
anoressia
obesità
disturbi alimentari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12608/48104