L’obiettivo di questo elaborato è la valutazione dell’efficacia e della persistenza nel tempo di differenti polveri per la rilevazione di impronte digitali latenti. Sono state confrontate delle polveri commerciali già ampiamente utilizzate, in particolare una metallica e una magnetica, e delle polveri carboniose derivate da un processo di pirolisi. Quest’ultime non hanno alcun utilizzo pratico in quanto costituiscono il prodotto di scarto del processo industriale, perciò il confronto mira ad individuarne una possibile applicazione in ambito forense. Per questo studio le impronte digitali sono state depositate su un supporto in polimetilmetacrilato (PMMA), in condizioni normali e in ambiente umido, successivamente sono state rilevate con le varie polveri nei giorni seguenti alla deposizione, fintantoché il disegno delle creste risultava evidente e visibile. Dall’analisi delle impronte digitali rilevate, le polveri commerciali risultano molto più efficaci rispetto a quelle di pirolisi, in entrambe le condizioni, consentendo un’evidenziazione molto più duratura nel tempo. Nonostante ciò, la prova in ambiente umido ha fornito buoni risultati anche per una delle polveri di pirolisi, in quanto in queste condizioni la componente umida dell’impronta evapora più lentamente favorendo l’adesione della polvere.
Confronto tra polveri di pirolisi e polveri commerciali per la rilevazione di impronte digitali latenti
TUMIATTI, GIULIA
2022/2023
Abstract
L’obiettivo di questo elaborato è la valutazione dell’efficacia e della persistenza nel tempo di differenti polveri per la rilevazione di impronte digitali latenti. Sono state confrontate delle polveri commerciali già ampiamente utilizzate, in particolare una metallica e una magnetica, e delle polveri carboniose derivate da un processo di pirolisi. Quest’ultime non hanno alcun utilizzo pratico in quanto costituiscono il prodotto di scarto del processo industriale, perciò il confronto mira ad individuarne una possibile applicazione in ambito forense. Per questo studio le impronte digitali sono state depositate su un supporto in polimetilmetacrilato (PMMA), in condizioni normali e in ambiente umido, successivamente sono state rilevate con le varie polveri nei giorni seguenti alla deposizione, fintantoché il disegno delle creste risultava evidente e visibile. Dall’analisi delle impronte digitali rilevate, le polveri commerciali risultano molto più efficaci rispetto a quelle di pirolisi, in entrambe le condizioni, consentendo un’evidenziazione molto più duratura nel tempo. Nonostante ciò, la prova in ambiente umido ha fornito buoni risultati anche per una delle polveri di pirolisi, in quanto in queste condizioni la componente umida dell’impronta evapora più lentamente favorendo l’adesione della polvere.The text of this website © Università degli studi di Padova. Full Text are published under a non-exclusive license. Metadata are under a CC0 License
https://hdl.handle.net/20.500.12608/48314